Nella suggestiva Chiesa del Purgatorio di Spinazzola ubicata nella centralissima piazza Plebiscito sarà inaugurata lunedì 10 agosto alle ore 21:00 la mostra: “Un Pontefice a Casa”. Dedicata al figlio più illustre della città murgiana, un tempo terra di Basilicata, nell’ambito delle celebrazioni del IV centenario dalla sua nascita: Antonio Pignatelli (Spinazzola 13 marzo 1615-2015) salito al soglio pontificio il 12 luglio 1692 con il nome di Innocenzo XII.
In esposizione sino al 30 agosto sarà possibile vedere, con ingresso gratuito, la rara documentazione della collezione privata del principe Marzio Pignatelli di Spinazzola, discendente del Papa che abolì il nepotismo e contrastò la simonia, rinnovatore della Chiesa. Altresì nella stessa esposizione documentazione dell’Archivio Capitolare di Minervino Murge con cui si segna la presenza dei Pignatelli nel loro feudo (Spinazzola-Minervino Murge- Lavello).
La direzione e l’organizzazione della mostra è stata affidata dal Comitato Innocenziano presieduto da Antonio Amendola a don Luigi Renna, archivio diocesano e biblioteca di Andria. Studio e ricerca storica a cura di Ruggiero Doronzo dell’Università di Bari e di Rosalinda Romanelli, Università di Bari, Hic Locus Est.
Tornano in questa esposizione anche gli abiti d’epoca realizzati artigianalmente, pregevoli copie di alta sartoria, da Patrizia Carazita, Cristina Pepe e Rosa Pierro di Spinazzola.
Il lavori guidati da don Luigi Renna e quello in particolare dei due ricercatori Romanelli e Doronzo hanno permesso di ripercorre attraverso lo studio di: medaglie, monete, incisioni, quadri, documenti, manoscritti dello stesso Innocenzo XII, il suo percorso religioso ed in particolare il pontificato segnato dall’attenzione ai diseredati ed a quanti vivevano in difficoltà nel suo tempo, tanto da essere ricordato come il “Papa dei Poveri”. Nonché l’individuazione degli artisti esecutori delle opere in mostra.
L’inaugurazione vedrà la partecipazione di S.E. Mons. Giovanni Ricchiuti, Arcivescovo-Vescovo della diocesi di Altamura- Gravina–Acquaviva delle Fonti; Nicola Di Tullio, sindaco di Spinazzola; Antonio Amendola, presidente Promotore Comitato Innocenziano. Oltre l’intervento degli stessi curatori: don Luigi Renna, rettore seminario regionale di Molfetta, Rosalinda Romanelli e Ruggiero Doronzo dell’Università di Bari.
Piena la collaborazione nell’Anno Innocenziano tra il Comitato Innocenziano, la Diocesi Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e il Comune di Spinazzola.
Papa Innocenzo XII nel promulgare la bolla contro il nepotismo: "Romanum decet Pontificem", giurandone per primo il rispetto, con la quale si faceva divieto assoluto ai pontefici di conferire terreni, cariche o rendite ai propri parenti, mentre i benefici degli ecclesiastici, compresi quelli imparentati con il pontefice, non dovevano superare i 12.000 scudi di rendita annua, chiese stesso impegno a tutti i suoi cardinali.
I suo autentico e profondo amore per i poveri portò a definire questi "i miei nepoti". Innumerevole infatti sono state le opere realizzate a loro sostegno che sarà possibile ritrovare attraverso le pregevoli incisione di artisti dell’epoca, commentate con puntuali note didascaliche.
Tra le altre quelle che segnarono il Pontificato di Innocenzo XII, dal recupero del palazzo di S. Giovanni in Laterano, che non era più abitato dai papi e che fu destinato ad ospizio per i poveri invalidi da aiutare e soccorrere in modo continuativo. L’Istituto di San Michele a Ripa Grande da lui fatto ampliare ed in parte costruire. Il complesso, oggi sede del Ministero dei Beni Culturali, nel suo insieme poté ospitare orfani e bambini abbandonati fino a 300. I giovani assistiti venivano avviati ad apprendere un lavoro.
Innocenzo XII non dimenticò l’assistenza e l’aiuto anche alle povere fanciulle. Egli nel fondare il Conservatorio delle zitelle, a Ponte Sisto, presso l’Ospizio di Sisto V, che fece ristrutturare al fine di renderlo più efficiente e adeguato alle esigenze, ebbe il nobile scopo di raccogliere le fanciulle povere e quelle orfane, disperse in città e di preservarle dal mal costume e dalla miseria che avrebbero incontrato nell’età più avanzata.
Un amore contagioso che vide molti religiosi, nobili e non, contribuire alla sue opere. Ma dove vi era sofferenza non mancò la sua assistenza. Si prodigò moltissimo, ricorrendo anche al Tesoro Pontificio per portare soccorsi, anche nell'affrontare la peste e il terremoto che nei suoi anni afflissero Roma.
Tante le altre opere, non solo caritatevoli, volute dal Pontefice nato a Spinazzola, quella architettonica più prestigiosa che fece portare a termine, dopo 30 anni di interruzione di lavori per mancanza di fondi, fu il palazzo di Montecitorio, già palazzo Ludovisi.
L'intento era quello di destinare il palazzo a ospizio per i poveri, ma in seguito decise di installarvi la Curia apostolica. Diede l'incarico di continuare i lavori ad un nuovo architetto, l'ingegnoso mastro comacino Carlo Fontana (1634-1714).
La Curia innocenziana fu inaugurata nel 1696 dando acqua alla grande fontana collocata in fondo al grande cortile semicircolare (quando il Palazzo venne modificato, la tazza fu rimossa all’inizi del XX sec e la restante parte architettonica abbandonata sul lungotevere, all’Aventino).
Ed ancora il porto di Anzio, l’arrivo dell’acqua potabile a Civitavecchia. Nel 1698 fece recingere la fontana del Gianicolo (detta Fontanone) con l'attuale balaustra di colonnine, unite con sbarre di ferro, per evitare che i carrettieri vi abbeverassero i cavalli.
Capitolo a sé meritano la strada di collegamento tra due importanti arterie del traffico romano, l'Appia Antica e l'Appia Nuova: nacque l'Appia Pignatelli. Volle anche la costruzione della Via Nettunense che collegava Nettuno – Roma e sulle pietre miliari era inciso lo Stemma delle “tre pignatte”. Sempre sulla stessa via il Papa volle che venisse costruita una fontana che aveva la funzione di ristorare i viandanti.
La mostra a cura del Comitato sarà presto racchiusa in un catalogo e si sta studiano come renderla permanente quando, terminato l’Anno Innocenziano il 14 marzo 2016, nascerà un Centro Studi dedicato ad Innocenzo XII.
Questo nuovo appuntamento nella città nelle cui Chiesa Matrice è possibile per volontà di Papa Francesco lucrare del dono dell’Indulgenza Plenaria, vale un viaggio. Per apprezzare la puntuale ricostruzione storica documentata su di un Papa amato dai poveri, nel IV centenario dalla sua nascita. Patrimonio di tutto il territorio della sesta provincia e dell’intere Regioni di Puglia e Basilicata
Ufficio Stampa
Cosimo Forina
Nessun commento:
Posta un commento