Venerdì
11 Settembre, alle ore 19:00 ad Andria, partirà da Piazza Vittorio Emanuele la “Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi”
coordinata da un Comitato Promotore ed alla quale hanno aderito: Amnesty
International – Andria, CAV – Centro Anti Violenza “Riscoprirsi”, Associazione
“Avvocato di Strada”, Cgil Bat, Cooperativa Sociale “Trifoglio”, ed altre
realtà che si sono già dette interessate a partecipare, oltre a persone singole
e varie personalità della società civile. L’invito alla partecipazione è esteso
a tutti.
La marcia proseguirà in Via Carlo
Troya, Piazza Umberto I, Via San Francesco, Piazza Duomo e si concluderà nella
piazza di partenza.
“E' arrivato il momento di decidere da che parte stare.
E' vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è
sempre più complessa, ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è
necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere
delle scelte.
Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi, di chi ha
bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o
di sopravvivere. E' difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo, ma
la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente
della propria identità per poter sperare di trovarne un'altra, abbandonare
tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad
un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti
respinge, ma di cui tu hai bisogno.
Sono questi gli uomini scalzi del 21° secolo e noi stiamo
con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure,
minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle.
La Marcia delle Donne e degli
Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà.
E' l'inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le
donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e
respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che
siano.
Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al
contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a
chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare
rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere,
significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza
a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti
disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di
ricchezze.
Per chiedere con forza i primi quattro necessari
cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. Certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature;
1. Certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature;
2. Accoglienza
degna e rispettosa per tutti;
3. Chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di
concentrazione e detenzione dei migranti;
4. Creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino.
4. Creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino.
Perché la storia
appartenga alle donne ed agli uomini scalzi ed al nostro camminare insieme”.
Queste
le parole riportate nel blog ufficiale dell’iniziativa consultabile su: http://donneuominiscalzi.blogspot.it/ alla quale hanno aderito tantissime città, personalità,
organizzazioni ed associazioni, tra cui Roberto Saviano, Don Vinicio Albanesi,
Marco Bellocchio, Don Albino Bizzotto, Gad Lerner, Elio Germano, Toni Servillo,
Ascanio Celestini, Fiorella Mannoia, Emergency, Amnesty International Italia,
Cgil Nazionale, Medici Senza Frontiere.
Invitiamo
la cittadinanza a partecipare numerosa.
Il Comitato Promotore
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