Ci sarebbero alcuni indagati per omicidio e occultamento di cadavere nell’inchiesta della procura di Trani sulla scomparsa del 26enne Giuseppe Vassalli, avvenuta il 18 agosto scorso. Il giovane, che in passato era stato sottoposto ad un trapianto di fegato, si era allontanato da casa a bordo della sua auto, senza dare più sue notizie.Nel fascicolo delle indagini coordinate dal sostituto procuratore del Tribunale di Trani, Giovanni Lucio Vaira, sarebbero stati iscritti i nomi di alcune persone con cui Vassalli aveva avuto una discussione il giorno prima della scomparsa. Gli indagati farebbero parte di un gruppo legato alla criminalità locale, persone che da qualche tempo il giovane (che non ha precedenti penali) avrebbe cominciato a frequentare.
Due giorni dopo la scomparsa, la polizia ha trovato l’auto del giovane data alle fiamme nelle campagne tra Canosa e Minervino, in zona Ponte del Diavolo: una Volkswagen Golf di colore blu. Nella stessa zona, è stato recuperato in un pozzo un cellulare bruciato su cui sono in corso verifiche: non sarebbe quello normalmente utilizzato da Vassalli e gli investigatori escludono anche che possa appartenere a qualcuno legato in qualche modo alla vicenda.
Dal giorno della scomparsa è scattato il piano provinciale della Prefettura Barletta- Andria-Trani per le persone scomparse. Con l’ausilio di cani molecolari, specializzati nella ricerca di resti umani, sono state battute soprattutto le campagne vicine alla Diga del Locone e quelle prospicienti la ex Strada Regionale 6 senza alcun esito. Oggi le ricerche proseguiranno in una nuova zona che non era stata ispezionata in precedenza. Assieme agli agenti del commissariato di polizia di Canosa ci saranno anche i vigili del fuoco, speleologi e volontari della protezione civile. Gli investigatori non hanno dubbi sulle sorti del ragazzo: per la polizia Giuseppe Vassalli sarebbe stato ucciso e il suo cadavere nascosto.
L’ipotesi dell’omicidio è avvalorata dal fatto che uscendo di casa, il giovane non ha portato con sè nè i farmaci indispensabili per la sua salute, nè le ricette mediche per procurarseli. Farmaci necessari per curare quel fegato che gli avevano trapiantato alcuni anni fa e che gli aveva restituito la vita, facendogli sognare un futuro da cuoco. Poi qualcosa è cambiato ed oggi di lui gli investigatori cercano solo un corpo certamente senza vita.
di ALDO LOSITO
Fonte Gazzetta del mezzogiorno
Due giorni dopo la scomparsa, la polizia ha trovato l’auto del giovane data alle fiamme nelle campagne tra Canosa e Minervino, in zona Ponte del Diavolo: una Volkswagen Golf di colore blu. Nella stessa zona, è stato recuperato in un pozzo un cellulare bruciato su cui sono in corso verifiche: non sarebbe quello normalmente utilizzato da Vassalli e gli investigatori escludono anche che possa appartenere a qualcuno legato in qualche modo alla vicenda.
Dal giorno della scomparsa è scattato il piano provinciale della Prefettura Barletta- Andria-Trani per le persone scomparse. Con l’ausilio di cani molecolari, specializzati nella ricerca di resti umani, sono state battute soprattutto le campagne vicine alla Diga del Locone e quelle prospicienti la ex Strada Regionale 6 senza alcun esito. Oggi le ricerche proseguiranno in una nuova zona che non era stata ispezionata in precedenza. Assieme agli agenti del commissariato di polizia di Canosa ci saranno anche i vigili del fuoco, speleologi e volontari della protezione civile. Gli investigatori non hanno dubbi sulle sorti del ragazzo: per la polizia Giuseppe Vassalli sarebbe stato ucciso e il suo cadavere nascosto.
L’ipotesi dell’omicidio è avvalorata dal fatto che uscendo di casa, il giovane non ha portato con sè nè i farmaci indispensabili per la sua salute, nè le ricette mediche per procurarseli. Farmaci necessari per curare quel fegato che gli avevano trapiantato alcuni anni fa e che gli aveva restituito la vita, facendogli sognare un futuro da cuoco. Poi qualcosa è cambiato ed oggi di lui gli investigatori cercano solo un corpo certamente senza vita.
di ALDO LOSITO
Fonte Gazzetta del mezzogiorno
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