Nella giornata di giovedì 3
settembre alle ore 16,30 presso l’Unità di Raccolta Fissa dell’Ospedale di
Canosa è stata organizzata in accordo con il S.I.T. di Andria diretto dal dott.
Luciano Suriano, una raccolta di sangue straordinaria riservata all’ ASD Canosa
Calcio. A fianco dei calciatori della prima squadra, comunque maggiorenni,
saranno presenti ed effettueranno la donazione del sangue anche i tecnici e i
dirigenti e laddove possibile sarà accettato anche un piccolo numero di tifosi
aderenti alla “Vecchia Guardia”, vicini ai loro beniamini rossoblù nella
passione sportiva ma anche nella solidarietà. L’organizzazione di queste giornate di raccolta straordinarie è
stata promossa sia dall’Avis Nazionale che ha firmato recentemente un accordo
con il CONI per coinvolgere il mondo dello sport nella donazione del sangue sia
dal CRAT della Puglia come risposta alla recente crisi estiva di
approvvigionamento che ha messo in difficoltà alcuni grossi centri ospedalieri
regionali che hanno dovuto sospendere alcuni interventi chirurgici per carenza
di sangue, che da molte Avis locali da
sempre vicine al mondo dello sport.
Molti pensano, forse per
nascondere altre paure, che donare sangue indebolisca il corpo e porti una
riduzione della prestazione fisica dell’atleta ha dichiarato Leonardo Matera presidente dell’ASD
Canosa Calcio. È solo un luogo comune, donare il sangue fa bene a tutti, E se
lo fanno giocatori professionisti senza controindicazioni (e anzi con notevole
beneficio), a maggior ragione può donare tranquillamente chi pratica uno sport
a livello dilettantistico e amatoriale o fa esercizio fisico di tanto in tanto.
L’unità di sangue prelevata è tale da non incidere negativamente sulla
condizione fisica della persona. Gli fà eco Giovanni Quinto - Presidente dell’Avis Comunale di Canosa: la
donazione del sangue fa bene a tutti, soprattutto agli sportivi, professionisti
ed amatoriali perché induce una produzione più veloce di emoglobina che aumenta
l’ossigenazione dei tessuti con effetti benefici sulla resa sportiva.
Il “messaggio” agli atleti, agli
sportivi, agli allenatori, ai dirigenti di società ed ai tifosi è dunque quello
di donare tranquillamente, perché fa bene e permette di fare del bene! E di
sangue ne occorre molto e servono molti giovani donatori. “Donare il sangue è una forma di solidarietà
sociale e su questo aspetto dobbiamo insistere per convincere i giovani a
diventare nuovi volontari dell’AVIS. Gli sportivi sono sicuramente i soggetti
più adatti per rispondere a questo importante appello”. Nel nostro caso ha
infine concluso Giuseppe Scaringella allenatore
dei rossoblù anche per questa stagione che sta per iniziare.- dobbiamo “dare il calcio alla paura dell’ago e segnare
il goal della solidarietà”
Avis
Comunale di Canosa
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