Ci sono anche tre minori, ora rinchiusi all’istituto Fornelli di Bari, tra i 13 destinatari delle ordinanze di custodia cautelare (6 in carcere, 4 ai domiciliari e tre persone sono ricercate) emesse dal gip del Tribunale di Trani nell’ambito dell’operazione «Four minutes" contro una banda specializzata in furti d’auto.
L’indagine è stata avviata nel gennaio 2015 con intercettazioni, localizzazioni satellitari, servizi di osservazione, pedinamenti, analisi documentale e tabulati telefonici. Il gruppo cui appartenevano gli arrestati operava con una «inusuale professionalità», secondo i carabinieri. Nel corso delle indagini sono anche stati arrestati in flagranza, altri sei presunti componenti dell’organizzazione e sequestrata un’area adibita a deposito di pezzi di ricambio di auto (del valore di oltre 200.000 euro) dove sono state recuperate 23 scocche di auto rubate. Secondo l’accusa, il gruppo aveva contatti con la criminalità organizzata locale ed era in grado di incanalare la merce rubata, anche auto di lusso e di recente immatricolazione, nei percorsi commerciali legali, avvalendosi di documentazione in apparenza lecita.
Al gruppo vengono attribuiti 30 furti d’auto in 5 mesi molti dei quali su commissione. Le vetture dopo il furto venivano sezionate e 'cannibalizzatè per mettere sul mercato pezzi di ricambio che, grazie alla complicità di autodemolitori, venivano ripuliti e corredati di documenti . Una volta scelta l’auto, al gruppo occorrevano al massimo quattro minuti per disinnescare l'antifurto e allontanarsi con l’auto che subito veniva consegnata alla squadra di tagliatori, che operavano in impervie campagne andriesi, per il sezionamento delle componenti elettroniche e meccaniche. I furti sono stati compiuti nella provincia di Bari, della Bat e di Foggia e talvolta anche alla presenza delle vittime che venivano intimidite a tal punto che rinunciavano a sporgere denuncia.
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