Con Giulia Ottonello e Mauro
Simone e con il Maestro di Cerimonie Giampiero Ingrassia
C'è una grandissima attesa per il Musical "Cabaret"
che vedrà per la prima volta a Barletta, la Compagnia della Rancia , la più
famosa Compagnia di Musical in Italia che vanta la presenza del regista Saverio
Marconi.
"Cabaret" arriva a Barletta, prima data in
Puglia, il 25 febbraio, al teatro Curci, porta 20,45 inizio ore 21,15,
organizzato dall'Associazione Cultura e Musica "G. Curci" di
Barletta, che per la sua 32.ma Stagione Concertistica ha allestito un
cartellone di altissimo livello e di richiamo , con spettacoli che stanno
riscuotendo unanimi consensi di pubblico e critica sia per il loro impegno che
per il messaggio che trasmettono. Dopo il coinvolgente spettacolo che ci ha
regalato l'Orchestra di Piazza Vittorio, che ha fatto registrare il tutto
esaurito così come i precedenti spettacoli, il Teatro Curci si prepara a questo altro
grande evento.
"CABARET" finalmente torna
in scena con un ottimo cast!Dopo la precedente edizione del 2006 che vedeva
Michelle Hunziker come protagonista, arriva NEL 2016 una nuova versione,
allestita dalla Compagnia della Rancia durante il Todi festival della scorsa
estate. Questo Musical è stato reso noto dal film del 1972 (regia e coreografie
del mitico Bob Fosse) che fece di Liza Minnelli un’autentica star e icona del
Musical americano. Così
Saverio Marconi, regista, racconta il suo "Cabaret".
" Per tre volte, nel corso della mia carriera, ho deciso di mettere
in scena Cabaret, in tre periodi differenti della mia vita.
Uno spettacolo che conosco molto bene, e a cui tengo molto, che questa volta, dimenticati i riferimenti al film, ho messo in scena “come voglio io”, con una nuova e profonda sincerità nell’affrontarlo. Una lettura più dura, con alcuni momenti di teatro nel teatro, molto più attuale, dunque, che costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di oggi a lamentarsi, senza però mai reagire per cambiare davvero.
Ho pensato e firmato a quattro mani con Gabriele Moreschi una scenografia che “abbraccia” il palcoscenico, una pedana, un vecchio sipario, le tavole consumate e intrise di memoria: è così che ogni sera si rievoca un periodo storico, attraverso quella musica, quelle storie che - come in un girotondo schnitzleriano – continuano ancora oggi il loro racconto, senza soluzione di continuità e di emozioni.
Insieme a un cast straordinario, raccontano di un’indifferenza colma di paure ed egoismo, con la speranza che, al prossimo giro, per una volta vinca il coraggio di affrontare la realtà.
A 25 anni di distanza dal debutto di “A Chorus Line”, il mondo, fuori e dentro i teatri, è cambiato. Ma c’è una cosa che non è cambiata e credo che questo sia un tema che non muore mai: l’indifferenza della gente che non si occupa (o preoccupa) di quello che gli succede intorno se non ne viene toccata direttamente.
Allora nacque il nazismo, oggi cosa nascerà? "
Uno spettacolo che conosco molto bene, e a cui tengo molto, che questa volta, dimenticati i riferimenti al film, ho messo in scena “come voglio io”, con una nuova e profonda sincerità nell’affrontarlo. Una lettura più dura, con alcuni momenti di teatro nel teatro, molto più attuale, dunque, che costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di oggi a lamentarsi, senza però mai reagire per cambiare davvero.
Ho pensato e firmato a quattro mani con Gabriele Moreschi una scenografia che “abbraccia” il palcoscenico, una pedana, un vecchio sipario, le tavole consumate e intrise di memoria: è così che ogni sera si rievoca un periodo storico, attraverso quella musica, quelle storie che - come in un girotondo schnitzleriano – continuano ancora oggi il loro racconto, senza soluzione di continuità e di emozioni.
Insieme a un cast straordinario, raccontano di un’indifferenza colma di paure ed egoismo, con la speranza che, al prossimo giro, per una volta vinca il coraggio di affrontare la realtà.
A 25 anni di distanza dal debutto di “A Chorus Line”, il mondo, fuori e dentro i teatri, è cambiato. Ma c’è una cosa che non è cambiata e credo che questo sia un tema che non muore mai: l’indifferenza della gente che non si occupa (o preoccupa) di quello che gli succede intorno se non ne viene toccata direttamente.
Allora nacque il nazismo, oggi cosa nascerà? "
Il
testo di Joe Masteroff, basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti
di Christopher Isherwood, con le musiche di John Kander e le liriche Fred Ebb
(tradotto da Michele Renzullo) è un classico del teatro musicale (famosissimo
anche per il film del 1972 con Liza Minnelli).
Un ruolo
completamente differente per Giampiero Ingrassia, già applaudito con la
Compagnia della Rancia nei panni del Dottor Frankenstein per ben tre stagioni,
che
interpreta
qui il ruolo del Maestro di Cerimonie. Il personaggio di Cabaret che prende
vita solo sul palcoscenico del Kit Kat Klub, è il filo conduttore che
rappresenta l’aspetto ludico della storia e allo stesso tempo quello ambiguo e stravagante.
Un Maestro
di Cerimonie (un misto tra Joker, il Corvo e il cantante dei Kiss Gene
Simmons),sempre pronto a ridere e scherzare, ma con una morale corrotta e
decadente,sottolineata anche dal trucco,una maschera che trasuda inquietudine.
Ingrassia si cimenta in un ruolo complesso e dalle mille sfaccettature: recita
ma soprattutto canta, con un momento di particolare intensità in I don’t care
much/Non importa.
Giulia
Ottonello (una delle scoperte di Amici) è la fragile ed evanescente Sally
Bowles, la giovanissima stella del club berlinese “che splenderà più di una
stella” e inizia una relazione tempestosa con il giovane romanziere americano
in cerca di ispirazione Cliff Bradshaw,Mauro Simone(artista della nostra terra).
E mentre Sally sogna di diventare una grande attrice, fuori dalla porta del
trasgressivo Kit Kat Klub il mondo va avanti nella direzione sbagliata. Nella
Berlino dei primi anni Trenta, sullo sfondo dell’avvento del nazismo, si
intrecciano così le storie degli altri mentre sulla Germania, e sulle vite di
tutti, sta per abbattersi la furia hitleriana.
Questo nuovo
allestimento di “Cabaret” (il terzo per la Compagnia della Rancia dopo le
edizioni del 1992 e del 2006) è teatro nel teatro, con una scenografia che
“invade” il palcoscenico, firmata da Gabriele Moreschi e dallo stesso Saverio
Marconi. Eleganti e frutto di ricerca storica i costumi di Carla Accoramboni, che, insieme al disegno
luci di Valerio Tiberi, regalano allo spettacolo atmosfere ora intense ora
quasi sospese. Esplosivi i quadri musicali del Kit Kat Klub, con le potenti
coreografie di Gillian Bruce tra cui spicca la travolgente Mein Herr, in cui la
voce di Giulia Ottonello si fonde con le
sensuali interpretazioni delle ragazze del cabaret.Cabaret vanta una colonna
sonora straordinaria, a diritto entrata nel patrimonio dei musical grazie a brani
intramontabili come Wilkommen, Money, Maybe This Time (Questa volta) e Life is
a cabaret(La vita è un cabaret).
La direzione
musicale è di Riccardo Di Paola, la supervisione musicale è di Marco Iacomelli,
il disegno fonico di Enrico Porcelli.
"Cabaret" un classico del Teatro Musicale, canzoni
indimenticabili e voci straordinarie, durante il quale vi emoionerete,
piangerete sicuramente e vi farete molte domande.
Info. 0883.332456 Teatro
Curci 380 3454431 Ass. Curci;
www.culturaemusica.it; www.facebook.com/asscurci
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