Il prossimo 17 aprile 2016 i cittadini sono
chiamati alle urne per un referendum sulle trivellazioni nei nostri mari. La
nostra associazione ha aderito al Coordinamento NoTriv nazionale e provinciale
e, pertanto, nelle prossime settimane sarà impegnata nella campagna
referendaria. Trattandosi di un referendum abrogativo (cioè una forma di
democrazia diretta con cui i cittadini potranno decidere se cancellare parte di
una legge dello Stato), occorrerà votare “sì” per esprimere la propria
contrarietà alle trivellazioni. Affinché il referendum sia valido, sarà
necessario che vada a votare il 50% più uno degli aventi diritto. Votando
"sì" di fatto si comunicherà la propria netta opposizione alle
estrazioni di petrolio nelle nostre acque (con tutti i rischi che ne
conseguirebbero per flora e fauna marittime, oltre che per attività come
turismo e pesca) e, nel contempo, fornire la propria indicazione a proposito
delle scelte energetiche del nostro Paese: non più fonti inquinanti e
pericolose, ma fonti alternative e sostenibili. Il quesito referendario
riguarda, sostanzialmente, le concessioni petrolifere per le trivellazioni che
si effettuano a meno di 12 miglia dalle coste. In pratica viene chiesto se si
vuole bloccare i giacimenti in attività alla scadenza delle concessioni. Se
vince il sì eviteremo che molte delle nostre coste vengano deturpate per minime
quantità di idrocarburi estratte (illuminante a riguardo il recente dossier “Trivelle
fuori legge” di Greenpeace che ha reso pubblici i dati ministeriali
sull’inquinamento provocato da un campione di 34 impianti). Gli interessi in
gioco sono tanti e lo conferma il fatto che il referendum rischia di passare
sotto un certo silenzio, anche perché questo voto non è stato accorpato a
quello delle elezioni amministrative di giugno (non solo la data del 17 aprile è
stata fissata in fretta e in furia, ma si sono anche persi oltre 350 mila euro
di soldi pubblici che si sarebbero risparmiati con un unico “Election day”). La
nostra associazione è pronta a mettere in campo nei prossimi giorni un’attività
di sensibilizzazione ed informazione per la comunità margheritana. Tale attività
di coinvolgimento è già partita con la creazione dell’evento facebook
denominato “Margherita di Savoia vota sì per fermare le trivelle” e proseguirà
con le seguenti azioni: richiesta ufficiale all’amministrazione comunale
affinché mantenga la linea di condanna alle trivellazioni espressa con il voto
unanime del Consiglio Comunale dello scorso 19 agosto 2015 contro il malsano
progetto partorito dallo “Sblocca Italia” di avviare attività di ricerca ed
estrazione di idrocarburi nel mare Adriatico (chiediamo di affiggere uno
striscione fuori del palazzo comunale che ribadisca chiaramente tale
posizione); coinvolgimento delle attività commerciali; informazione mediante
volantini; esposizione di striscioni; realizzazione di video; happening
pubblico in data 3 aprile durante il quale si chiederà ai cittadini di farsi
fotografare con un cartello con su scritto: “io voto sì per fermare le
trivelle”; passaggi radiofonici e televisivi. La nostra associazione sarà in
prima linea in queste settimane al fine di invitare tutti ad impegnarsi per
evitare che il Governo si senta autorizzato a prendere decisioni in termini di
politiche ambientali, energetiche ed economiche sulle nostre teste e sulla
nostra pelle. Il tempo delle fonti fossili è scaduto: è ora di aprire ad un
modello economico che rispetti l’ambiente e la salute di chi lo abita.
COMUNICATO ARTEMIA SALINA
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