Il Club per l’ UNESCO di Bisceglie e SOMS “Roma Intangibile” hanno organizzato per giovedì 21 aprile un incontro scientifico di In - Formazione su EPIGENETICA e influenza dell’ambiente sul nostro DNA.
Già dal XIX sec. si incomincia a scrivere di epigenetica anche in letteratura sebbene il concetto risalga ad Aristotele (384-322 a.C.) il quale credeva nell'epigenesi, ossia nello sviluppo di forme organiche individuali a partire dal non formato. Questa visione è stata la prima argomentazione a opporsi al concetto che l'essere umano si sviluppi da minuscoli corpi completamente formati. Il problema - base dello sviluppo embrionale è quello del differenziamento, cioè attraverso quali modalità da una struttura più o meno uniforme come quella dell’uovo fecondato possa derivare la molteplicità delle strutture dell’organismo con le sue innumerevoli differenziazioni. Altro problema, a questo collegato riguarda l’organizzazione, ossia come sia possibile che dette strutture non si formino in modo caotico, ma producano un insieme ordinato ed armonico, cioe un organismo (M. Sara’). Valore storico ha la controversia sul preformismo o epigenesi, che aveva a lungo diviso i biologi particolarmente nel Seicento e nel Settecento e che è continuata nell’Ottocento fino a che Roux, Driesch ed altri embriologi, fondando la Meccanica dello Sviluppo, trasferirono l’embriologia sul piano sperimentale.
Secondo i preformisti nell’uovo o nello spermio sarebbero preformate tutte le strutture dell’organismo adulto (la foto sul manifesto dell’evento è, appunto, un uovo fotografato da Pina Catino e pubblicato nel suo libro Misteri dell’Antichità: Culti delle Acque e Mito del Sole - ADDA Ed. 2009).
Tale teoria portò ad esagerazioni come quella dell’emboitement des germes per cui nelle uova di Eva sarebbero state preformate tutte le generazioni avvenire. Secondo gli epigenisti lo sviluppo sarebbe, invece, un succedersi continuo di strutture che si formerebbero ex novo rispetto all’uovo fecondato.
Oggi sappiamo che preformismo ed epigenesi coesistono nello sviluppo in modo complesso e non possono essere considerati quali atti che si escludono a vicenda. Inoltre il DNA costituisce l’asse cromonematico dei cromosomi e si ritiene depositario dell’informazione genetica e, quindi, substrato dei geni.
Da diversi anni, sempre più frequentemente, si è ripreso a parlare di novità riguardo alla trasmissione di caratteri ereditari non dovuti a istruzioni contenute nella sequenza del DNA. Da qui il termine di epigenetica ossia andare sopra (epi) i geni. I marcatori epigenetici sono piccole molecole che si fissano mediante un normale legame chimico al DNA o alle proteine attorno alle quali il DNA si avvoltola nel nucleo delle cellule. Il DNA e tali proteine formano molecole immense nelle quali i marcatori epigenetici si inseriscono. E’ il classico esempio del sassolino in uno pneumatico che per piccolo che sia può far sobbalzare una vettura ad ogni giro di ruota. Praticamente si eredita un carattere acquisito, indotto dall’ambiente, senza alterazioni nella sequenza del DNA dei geni. Un altro esempio classico, citato dal prof. Massimo Piattelli Palmarini, è quello che in Olanda le nipoti delle nonne che patirono la fame durante la carestia nel 1944 – ‘45 partoriscano, ancora oggi, neonati gracili e bassi di statura benchè esse stesse non abbiano mai conosciuto la fame. Inoltre in età adulta i nuovi nati sono preservati dal diabete e dai disturbi cardiaci . Analogo fenomeno è riportato dagli scienziati Calogero Ciaccio – ematologo, Michela Gesù – Biologa e Umberto Vitale Ingegnere biomedico. Essi analizzando il DNA dei residenti nelle zone interessate dal terremoto del 1908 a Messina e zone limitrofe hanno evidenziato che il DNA di una popolazione può cambiare per induzione ambientale. Il cambiamento è specifico per la causa che l’ha determinato e viene trasmesso ai discendenti con una frequenza maggiore rispetto a quanto avviene in un ambiente stabile.
In modo approfondito tratterà il tema dell’epigenetica il relatore dott Mauro Dell’Olio – psichiatra. Tra i temi della sua lezione magistrale, la modulazione epigenetica delle demenze potrebbe essere una nuova strategia per controllare l’evoluzione di queste devastanti malattie.. Il dott Dell’Olio diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Bari, illustrerà al pianoforte in uno con la violinista M° Lomolino come il DNA e la MUSICA interagiscano. E’ noto come le quattro basi del codice genetico, trasformate in note musicali, possano diventare uno partitura. L’incontro scientifico promosso e organizzato da Pina Catino - Presidente Club per l’UNESCO di Bisceglie e Nicolantonio Logoluso - Presidente SOMS Roma Intangibile rientra fra gli scopi dei propri sodalizi, per contribuire alla formazione civica e democratica dei cittadini in particolare dei giovani, attraverso studi ed attività che inducono interesse a fondamentali argomenti di carattere scientifico e socio politico in direzione della Conoscenza.
Nessun commento:
Posta un commento