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News dalle Città della BAT

venerdì 15 aprile 2016

TRINITAPOLI : Una storia da raccontare ai posteri

Brevi riflessioni di una ex amministratrice di Trinitapoli

Ho sempre pensato, da vecchia insegnante, che bisogna mettere a disposizione dei più deboli e dei più giovani la propria esperienza e cultura per farli camminare con le proprie gambe e per assicurare a tutte le istituzioni un ricambio generazionale necessario per far emergere nuove idee e soprattutto nuove energie.
Ho contribuito, non solo nel mio partito,ad organizzare affollate riunioni pubbliche per costruire insieme un’alternativa seria e credibile all’attuale malgoverno del centrodestra. Ignoravo, in buona fede, che proprio persone, che l’età avrebbe dovuto rendere più sagge, si opponessero con la sola forza di chi sostiene che “tutto il  paese” le considera insostituibili. E’ come dire che in 5 anni non è nato neanche un filo d’erba a Trinitapoli che renda più “verde” la classe politica dei prossimi vent’anni.
In futuro, però, sarà il racconto che segue ad essere riferito a chi si farà domande sul perché la storia non sempre è “magistra vitae”. 

In un bel Casale del sud, gli amanti della carne equina  scacciati dai loro ex  amici vegetariani, vengono accolti con grande rispetto nel gruppo di cuochi che per 5 anni hanno cucinato vivande a regola d'arte , guidati dalla eccezionale Chef  Anna. Per 5 anni  succulenti menù di alta cucina si sono contrapposti alle brodaglie di una improvvisata compagnia di cuochi di ventura.Per 5 anni gli amanti della carne equina non hanno lesinato lodi e complimenti alla Chef che ,spesso, rimaneva in cucina anche di notte , mentre i suoi "aiuti Chef" si riposavano e portavano a spasso il cane. Ma la bravura della Chef ha spaventato gli amanti della carne equina, che in segreto aspiravano a dirigere la cucina, perchè "gli Chef devono essere maschi d’esperienza, con coltelli affilati e non donne giovani, brave e che usano l’intelligenza al posto degli strumenti da taglio”. Gli amanti della carne equina hanno continuato, con costanza, a lodare le doti eccezionali della Chef Anna, sicuri che i loro ex amici vegetariani non avrebbero mai consentito ad una donna giovane di dirigere la cucina.
 Improvvisamente, però, per amor di cucina, i vegetariani  si resero conto che ,pur avendo gusti diversi,era possibile sedersi alla stessa tavola e gustare insieme un menù "concordato" con tutti i commensali. Gli amanti della carne equina furono invitati a cena più volte ma non si presentarono perché impegnati in aperitivi e happy hours con gruppi di giovani cuochi con le stelle del Gambero Rosso, che mal digerivano consigli di cucina da parte di vecchie stelle del passato. 
Nel frattempo, per settimane e settimane, i vegetariani e altri onnivori imbandivano tavole  per raggiungere una sintesi tra menù vari e molto difficili da preparare. Dopo numerosi tentativi e prove di fuoco, la Chef Anna risultò essere la più adatta  a cucinare il  menù gradito a tutti i commensali. 
Ma la storia non finisce qui. 
La Chef Anna decide, correttamente, di invitare a cena gli amanti della carne equina che le hanno sempre dimostrato in passato affetto e stima.
                                                                          
Dopo numerosi e garbati inviti, gli amanti della carne equina arrivano in ritardo a tavola,insieme a persone che non sono state invitate, e ordinano alla cuoca di buttare tutto nella spazzatura e di ricucinare  da capo non il menù concordato con i vegetariani ma il loro, quello carnivoro.
I vecchi del paese dicono che se l’invitato non rispetta il menù della casa di chi lo ospita ,deve andarsene a…in un altro paese.

                                                      Antonietta D’Introno

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