Canosa non può cedere al senso di rassegnazione che si leggeva su molti volti presenti in piazza giovedì scorso. Non può rassegnarsi come forse rassegnate lo sono le migliaia, le decine di migliaia di cittadini che in quella piazza non ci sono venuti, come non c’erano moltissime istituzioni, a tutti i livelli. Canosa deve imparare, invece, la “Lezione di Margiotta” il quale ha avuto il coraggio di non cedere e di resistere, pur consapevole di opporre un gesto difficile da compiere in un ambiente che alimenta la rassegnazione spesso anche con la propria omertà. Canosa e non solo Canosa deve imparare che uniti si vince e si isolano coloro che, spesso senza alcuna forma né di dissuasione né di contrasto, pensano di potersi appropriare delle nostre città e del territorio. Nunzio Margiotta giovedì scorso in piazza Vittorio Veneto a Canosa non ha risparmiato nessuno: la politica, la burocrazia, lo Stato, le istituzioni e persino la Magistratura accusata di non dare alcuna certezza dei tempi ella Giustizia mentre persino nei più arretrati Paesi dell’Est Europa questa certezza ormai esiste già.
Margiotta non parla di massimi sistemi criminali. No, egli ha parlato della macro, micro criminalità ma anche di quella che tale non appare ma che lo è a tutti gli effetti, con danni ancor spesso più deleteri perché crea la cultura dell’illegalità in un contesto di estrema tolleranza. Margiotta quindi parla in piazza, senza lasciare spazio a nessun altro tranne che al Sindaco ed al Rappresentante dell’Antiracket, lasciando a bocca asciutta politici che a quel microfono avrebbero voluto “aggrapparsi”, specie in questo periodo ormai di campagna pre-elettorale. Una lezione pesante quella di Nunzio Margiotta, pesantissima perché quando un imprenditore che assicura lavoro stabile a decine di famiglie, con alle spalle un’infanzia difficile è “costretto” ad ammettere le difficoltà di vivere, da cittadino, a Canosa di Puglia e l’impossibilità, da imprenditore, di poter liberamente continuare a fare il proprio lavoro allora non c’è scampo per nessuno, soprattutto per coloro che giovedì, in piazza, non hanno voluto esserci. A Nunzio Margiotta ho avuto modo di esprimere, ascoltando attentamente le sue esperienze di vita, alla presenza del Coordinatore regionale Antiracket Antimafia Renato De Scisciolo, la mia solidarietà e quella della mia Organizzazione. Una persona gradevole e decisa, Margiotta, di quelle che facilmente entrano nel “mirino” di chi vuol distruggere per sopraffare, intimorendo e minacciando. Una persona da proteggere ma soprattutto da imitare.
Se Canosa, se tutte le altre città i cui rappresentanti erano presenti o assenti in quella piazza comunque gremita, riusciranno a comprendere, fino in fondo ed in ogni momento, la “Lezione di Margiotta”, non ci vorrebbe molto ad isolare e mettere “a disagio” chi Margiotta non lo vuole e non lo può “vedere”.
*Presidente “Io Ci Sono!”
Margiotta non parla di massimi sistemi criminali. No, egli ha parlato della macro, micro criminalità ma anche di quella che tale non appare ma che lo è a tutti gli effetti, con danni ancor spesso più deleteri perché crea la cultura dell’illegalità in un contesto di estrema tolleranza. Margiotta quindi parla in piazza, senza lasciare spazio a nessun altro tranne che al Sindaco ed al Rappresentante dell’Antiracket, lasciando a bocca asciutta politici che a quel microfono avrebbero voluto “aggrapparsi”, specie in questo periodo ormai di campagna pre-elettorale. Una lezione pesante quella di Nunzio Margiotta, pesantissima perché quando un imprenditore che assicura lavoro stabile a decine di famiglie, con alle spalle un’infanzia difficile è “costretto” ad ammettere le difficoltà di vivere, da cittadino, a Canosa di Puglia e l’impossibilità, da imprenditore, di poter liberamente continuare a fare il proprio lavoro allora non c’è scampo per nessuno, soprattutto per coloro che giovedì, in piazza, non hanno voluto esserci. A Nunzio Margiotta ho avuto modo di esprimere, ascoltando attentamente le sue esperienze di vita, alla presenza del Coordinatore regionale Antiracket Antimafia Renato De Scisciolo, la mia solidarietà e quella della mia Organizzazione. Una persona gradevole e decisa, Margiotta, di quelle che facilmente entrano nel “mirino” di chi vuol distruggere per sopraffare, intimorendo e minacciando. Una persona da proteggere ma soprattutto da imitare.
Se Canosa, se tutte le altre città i cui rappresentanti erano presenti o assenti in quella piazza comunque gremita, riusciranno a comprendere, fino in fondo ed in ogni momento, la “Lezione di Margiotta”, non ci vorrebbe molto ad isolare e mettere “a disagio” chi Margiotta non lo vuole e non lo può “vedere”.
*Presidente “Io Ci Sono!”
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