Altra
domenica quella del 5 giugno con ottimo numero di presenze registrate
a Castel del Monte. Aree parcheggi piene e servizi garantiti sia
dallo Staff delle Guide Turistiche che dalle strutture di accoglienza
private presenti in loco. Una domenica che ha visto, proprio a Castel
del Monte, solo grazie ad iniziative di privati, molti eventi che
hanno anche coinvolto gli appassionati e neofiti del mondo della
cinofilia oltre che la presenza graditissima di Sua Eccellenza Mons.
Luigi Mansi, Vescovo di Andria, che ha celebrato la Santa Messa a in
una gremita S. Maria del Monte proprio in Contrada Castel del Monte.
Una
festa di Comunità, quindi, che ha coinvolto appieno lo splendido
Maniero federiciano ma che ancora una volta ha messo in evidenza, in
fortissima e negativa evidenza, il divario tra quell’area turistica
e la città di Andria. Mentre alcuni giorni fa, giovedì 2 giugno, i
pullman facevano a gara per entrare nei parcheggi al Castello, nella
città federiciana si registrava l’ennesimo episodio di
intolleranza al turismo organizzato e di affermazione della
sottocultura dell’inospitalità per eccesso di trascuratezza
cronica.
Lasciar
andar via, scappar via decine di turisti tedeschi e volutamente
parliamo di turisti e non di visitatori quindi soggetti che nel
proprio itinerario avevano incluso la tappa ad Andria per visitare la
Cattedrale, per vedere la Sacra Spina, la cripta dove sono sepolte le
due mogli di Federico II e per avere informazioni dai competenti
Uffici pubblici I.A.T., è stato drammatico visto che hanno trovato
una città chiusa a doppia mandata.
Turisti
quindi disorientati e confusi in una città desertificata che ha dato
il massimo della sua essenza negativa allorquando proprio l’Ufficio
Comunale Turismo di Piazza Catuma era chiuso.
Il
racconto del concittadino che ha tentato in tutti i modi di sostenere
e di essere vicino al Gruppo di Turisti è agghiacciante come di
ghiaccio è rimasto quando ha visto quei turisti andar via
amareggiati e delusi e prendere la strada verso Castel del Monte.
Questo
episodio si inserisce in quella serie consegnata alle cronache della
città che non è mai riuscita a parlare di Cultura né tantomeno di
Cultura dell’Accoglienza.
Andria
ancora una volta piange e non riesce a coniugare i verbi che siano
utili per dare le risposte che questa terra attende da decenni.
Castel del Monte chiama, Andria non vuole rispondere o se risponde,
lo fa come sempre in modo arrogante come solo sa fare per mascherare
inefficienze e disorganizzazione, assenza di politiche di
concertazione e annientamento delle azioni di rete.
Se
fossero arrivati ad Andria quei tanti pullman che anche domenica
scorsa erano a Castel del Monte a chi avrebbero dovuto chiedere le
chiavi per aprire le sbarre del Park & Ride in largo Appiani e
poter parcheggiare? Chi li avrebbe accompagnati? A chi avrebbero
dovuto rivolgersi in lingua inglese o tedesca per acquistare un
panino, ammesso che avessero trovato un locale aperto? A chi
avrebbero dovuto dire: shame, honte, scham, عار,
позор, vergogna?
Intanto
a dare la risposta per la questione legata agli orari delle chiese ci
ha pensato come sempre il Pontefice in persona il quale qualche
giorno fa, parlando ai diaconi di tutto il mondo, si è soffermato
proprio su questo argomento affermando di provare dolore quando vede
l’orario nelle parrocchie. Papa Francesco ha invitato a tenerle
sempre aperte rispondendo anche “a chi bussa fuori orario”, e noi
ci aggiungiamo: “specie se sono turisti che cercano Dio anche in
un’altra città”.
Andria,
6 giugno 2016 *Presidente Associazione “Io
Ci Sono!”
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