IL DECANTATO E
COSTOSO INFOPOINT? UN AMMASSO DI RUGGINE INUTILIZZATO.
SE QUESTA E’
CULTURA.
Castel del Monte e
le sue tante brutture cioè quelle opere realizzate dall’uomo
sprecone e pasticcione a discapito della bellezza e della
straordinarietà di un luogo magico ed unico.
Arrivare a Castel
del Monte senza potersi godere appieno il gusto di una passeggiata
lungo un percorso “dignitoso” che unisca le aree parcheggio e
servizio private al maniero federiciano; impedire addirittura che i
soggetti con diverse abilità possano percorre quel tratto impervio,
pieno di rifiuti e pericolosissimo la dice lunga su quanto questo
territorio e le sue istituzioni, cosiddette istituzioni ci tengano.
Dopo aver
attraversato quel percorso ed aver scampato i moltissimi pericoli
presenti lungo di esso, si arriva ai piedi del gigante ed è lì,
esattamente a distanza di pochissimi metri dal Patrimonio Unesco, che
arriva il pugno nell’occhio per turisti e visitatori. Quella che
un tempo era area parcheggio di servizio e che agli andriesi rievoca
anche un episodio drammatico che la città ed i suoi cittadini mai
dimenticheranno perché colpì un giovane fiore reciso nella sua
bellezza e straordinaria purezza ora è stata destinata ad ospitare
quel pugno nell’occhio intriso di bruttura e di degrado. Un
manufatto color ruggine e realmente ricolmo di ruggine al punto che
non ci si può neanche appoggiare salvo poi dover gettar via i propri
indumenti. Quello che avrebbe dovuto essere e rappresentare un punto
di informazione turistica ma che oggi nessuno sa cosa esso sia
diventato visto che non è mai neanche stato inaugurato.
Un manufatto che,
insieme ad altri facenti parte dello stesso “progetto” come
panche in pietra che riproducono esattamente e fedelmente delle
gelide ed insignificanti cofani funebri, pare sia costato, in totale,
moltissime decine di migliaia di euro, anzi i più informati parlano
di centinaia di migliaia di euro, evidentemente sprecate visto
l’inutilizzo di tale manufatto e la sua assoluta estraneità
rispetto al contesto architettonico e storico nel quale è stato
inserito.
Intervento pubblico
mediante utilizzo (e spreco) di denaro pubblico con l’immancabile
manina del cosiddetto Gruppo di Azione che ormai sempre più è
diventato un bancomat nelle mani dei comuni in cerca di fondi per
finanziare populiste festicciole di piazza senza finalità se non
quella di foraggiare un consolidato sistema clientelare.
Quel manufatto
arrugginito al cui interno si intravedono due sedie ancora
incelofanate, una stampante multifunzione e qualche mobile
inutilizzato non piace proprio a nessuno ed abbiamo visto sul posto
turisti sorridere anzi ridere con intensità di fronte a quel mostro
di bruttura che Federico, se lo avesse visto, avrebbe fatto demolire
in un sol istante.
Già, Federico. Ma
gli altri? La Sovrintendenza, la Regione Puglia, i Politici, i
Burocrati, la Corte dei Conti, lo Stato e tutti coloro che non hanno
aperto bocca di fronte a quello scempio cosa fanno?
Tacciono? Sono
compiacenti o forse, peggio, a loro piace quello sgorbio di ammasso
ferroso inutilizzato che tanto offende la storia ed il culto di quel
luogo?
Di fronte a questa
nostra indignazione ci piace però sottolineare con piacere quei
soffi di umanità e di pura accoglienza emanati dalle prestigiose
figure delle guide turistiche che con professionalità svolgono il
loro compito e da chi, a Castel del Monte, ci resta per evitare la
completa desertificazione evidentemente addirittura auspicata da
coloro che di quel luogo non hanno mai capito nulla o forse lo hanno
capito molto bene ma la loro mente è evidentemente altrove. Se fosse
già chiaro, se avessero già deciso a chi “destinare”
quell’Infopoint oggi, forse oggi, sarebbe già operativo ed in
funzione, magari ripulito della ruggine che lo ricopre.
*Presidente Associazione “Io Ci Sono!”
Membro
Eletto 1^, 3^ e 4^ Consulta Città di Andria
Nessun commento:
Posta un commento