Il Comune di Trani, con
la collaborazione dell’associazione “Obiettivo Trani” e della
sezione “Benedetto Ronchi” di Trani della Società di storia
patria, organizza un convegno sul tema “Vincenzo Calace una vita
per la libertà”. Il convegno si terrà domani, venerdì 24 giugno,
alle ore 18.30, presso la biblioteca comunale Bovio di Trani.
Dopo i saluti del sindaco
della città, Amedeo Bottaro, i relatori della serata saranno Felice
Pellegrini, nipote di Vincenzo Calace ed esperto ricercatore della
biografia politica e intellettuale dello zio, Franz Brunetti, docente
dell’università di Pavia che ha partecipato attivamente della
temperie sociale e culturale dei primi anni della storia repubblicana
dell’Italia, e Mario Spagnoletti, docente di storia contemporanea
presso l’università di Bari.
Con questo convegno la
Città di Trani intende riappropriarsi della figura di alto profilo
di questo suo cittadino. Non è solo per nascita che Vincenzo Calace,
nato a Trani in via Pedaggio Santa Chiara il 24 novembre 1895, deve
essere considerato tranese, ma sono soprattutto le relazioni della
sua esperienza politica con il credo etico e morale di Giovanni
Bovio, che lo rendono profondamente vicino a Trani. L’eredità
dell’illustre pensatore e politico tranese giunge attraverso
l’esempio della vita di Vincenzo Calace in un intreccio ideale con
il pensiero mazziniano. L’intransigenza di questi due personaggi
dell’Ottocento italiano - Mazzini e Bovio – ha permeato il
carattere di Vincenzo Calace, riconsegnando di questo combattente per
un ideale di giustizia e liberà una immagine splendida e adamantina
di utopista puro e intransigente, desideroso di giustizia e fedele
agli interessi del popolo.
La manifestazione si
svolgerà presso la sala Ronchi della biblioteca e sarà integrata
dalla lettura di alcuni brani tratti da lettere e articoli di
Vincenzo Calace, interpretati da Giulio Di Filippo dell’associazione
“Mimesis”. L’associazione mazziniana italiana - Sezione
“Vincenzo Calace” di Bisceglie -, che nel 2015 ha pubblicato in
un volume di oltre 700 pagine la raccolta delle Lettere dal carcere e
dal confino (1930-1943) a cura di Felice Pellegrini, ha assicurato la
partecipazione e il sostegno morale all’evento.
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