“ A RIFERMARE CHE I MORTI PER FINI CIVILI A NESSUNA ETA’ PASSANO IGNOTI IL MUNICIPIO DI TRANI ...”
Siamo proprio sicuri che queste parole corrispondano al vero? Vedendo il degrado in cui versa l’epitaffio che le riporta temo tristemente il contrario.
La lastra collocata in piazza Libertà è sotto gli occhi di tutti ma è come se fosse invisibile.
Realizzata nel 1899 con i versi di Giovanni Bovio doveva servire a non dimenticare gli avvenimenti del secolo precedente.
Nel gennaio del 1799 a Napoli fu proclamata la Repubblica, dopo pochi giorni a Trani un gruppo di uomini dai sentimenti liberali dichiararono decaduti gli amministratori assumendo il comando della città.
Al Governo Provvisorio di Napoli si mandò un messaggio di adesione al nuovo corso politico: "Al dono prezioso della Libertà, che viene a farci l'invitta Repubblica francese, non potevano essere insensibili le nostre anime, che sanno concepire, ma non definirne l'inestimabile valore. Appena ne cominciammo a sentire l'aura benefica, che ci preparammo i mezzi di mostrarcene degni".
Il 4 Febbraio nel largo san Francesco venne piantato l’albero della Libertà simbolo della rivoluzione, ecco spiegata la denominazione della piazza.
La reazione dei “realisti”i filoborbonici non tardò ad arrivare il 5 febbraio l’albero venne abbattuto e i liberali arrestati.
Purtroppo il controllo della città passò malauguratamente nelle mani dell’orologiaio Gennaro Filisio ( i Filisio abitarono il palazzo alle spalle della Cattedrale) uomo pericoloso.
Filisio instaurò un vero clima di prevaricazione e terrore. Ricordiamo l’assalto alla casa dell’orefice Bonafine, estraneo ai movimenti liberali, ucciso per ripicche personali assieme al figlio e al genero.
Il 25 marzo giunse la notizia della caduta di Andria e della resa delle città limitrofe. Filisio con al seguito la folla inferocita fece irruzione nel carcere e uccise 14 persone per reati comuni. Nonostante queste vittime la sete di sangue non si placò, il gruppo si recò al castello e massacrò i liberali che erano stati arrestati il 5 febbraio.
Il primo aprile la tristemente famosa “Pasquetta di Sangue” l’esercito francese irrompe in città con inaudita violenza, in poche ore oltre mille persone troveranno la morte.
Giorni che segneranno per sempre la nostra città distruggendone la storia e compromettendone il futuro.
Dopo un secolo il 31 dicembre del 1899 il sindaco Discanno inaugurò la lastra a ricordo dei “Martiri della Libertà”.
Non dimentichiamo la nostra storia, sabato mattina alle ore dieci portiamo un fiore per chi ha creduto ed è perito per un ideale di libertà!
Non dimentichiamo che… #siamosolocustodi. Andrea Moselli
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