Quando qualcuno ti
tingeva gli occhi di un’azzurra politica lasciava riflettere da
quelle pupille un iridoso arcobaleno colorato, tanto da offuscare le
più eccellenti menti della politica dei bei tempi andati. Nelle
città di Pompei ed Ercolano, dopo duemila anni, con dovute cure di
scavi archeologici, riaffiorano capolavori di inaudita bellezza,
degni di ammirazione di milioni e milioni di persone provenienti da
ogni parte del mondo. Nella nostra città, dopo qualche decennio,
riaffiorano le nostalgiche melodie di quelle politiche che
infondevano nei lumi delle genti futili discorsi confusi con tutti i
risultati negativi oggi sotto gli occhi anche di chi sulle pagine di
quotidiani si lamenta degli errori megalomani fatti ed eseguiti da
politici ed amici compiacenti. Ma questi personaggi seduti stanti
sulle poltrone del potere politico amministrativo dove erano quando
si decise di demolire la vecchia ala dell’ospedale di Andria e
costruirne una nuova dove era prevista la sosta e il decollo
dell’elisoccorso? Noi non siamo rimasti con le mani in mano, siamo
intervenuti in anticipo e tempestivamente, segnalando tutte le
difficoltà che avremmo e che stiamo sopportando a tutt’oggi.
Tantissime promesse sono volate senza che quest’ultime si potessero
affermarle e mantenerle. Oggi, a distanza di qualche tempo, a
lamentarsi sono proprio coloro che dalle ceneri delle loro scadenti
idee politiche vogliono risorgere come una Fenice, i quali però
approvarono quel progetto ed edificazione di quella nuova ala.
Quando la Regione
era governata dal centro destra e la città di Andria dal centro
sinistra. Avete inalato l’aria di un profumo oggi diventato
nauseabondo e non ci fate più respirare. Pur vagando in spazi, celi
terzi e sconosciuti non troveremo più una politica degna di
rappresentarci con una nuova promessa profumata. Nel contempo non ci
siamo mai assopiti. Restando sempre desti abbiamo cercato di posare
il piede sinistro sulla soglia delle vostre case, impedendoci di far
entrarci il piede destro. Non potete condannarci avendo creduto di
liberavi di noi dal rendere ragione della vostra vita ma noi vi
assicuriamo che vi succederà tutto il contrario perché si leveranno
contro di voi molti di più numerosi gli accusatori che noi
attraverso senza che voi ve ne accorgeste. Da un po’ di tempo vi
state perdendo in chiacchiere e non vi accorgete che siete seduti
sotto una trave rosa dai tarli che sta per cadervi in testa. Non vi
siete accorti che ciò che toccavate si trasformava in denaro e non
avevate previsto che anche il cibo che voi volete mangiare si
trasforma in denaro, rischiando di morire di fame.
Se dovessimo vedervi
piangere non vi crederemo, conoscendovi falsifichereste anche le
lacrime. Voi siete così sagaci da non andare ad abitare in una casa
situata in pianura. Vi piace abitare sempre sulla cima dei palazzi
laddove non potete mai sentire i nostri lai, peccando di albagia.
Con la loquea non
potete conquistarci, con i contratti da voi preposti con astuzie
volpine.
Noi non ci siamo
coperti di vergogna restando ad oziare come fanno certi giovani.
Spesso la morale cavalleresca si vede cozzare contro la realtà ma
spesso questa è dura e quando si vuole la gloria e l’onore si paga
un prezzo e profondere denaro a piene mani.
Quando manca il dio
denaro l’orgoglio deve ben calare. Noi conosciamo le sofferenze
della malattie, la fame, il digiuno, le fatiche. Qualche volta anche
il riposo, altrimenti non sapremmo e non sentiremmo nulla del piacere
senza precedenti dolori.
Tante altre lagnanze
volevamo denunciare ma ci fermiamo qui, per il momento.
Vincenzo
Santovito
Osservatore Civico
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