IL COMUNE APPROVA IL
TARIFFARIO PRATICHE AMMINISTRATIVE.
MONTARULI (UNIBAT):
“SCONCERTANTE IL SILENZIO SU PROVVEDIMENTI CHE INCIDONO IN MODO
COSI’ IMPORTANTE SULLE PICCOLE IMPRESE”
Ad Andria avvenne nel
2013 quando, ai tempi in cui nonostante le risorse pubbliche
abbondassero, almeno apparentemente per non fermare il flusso di
elargizioni disinvolte, la Giunta comunale cittadina deliberò il
provvedimento nr. 270 con il quale si approvava il tariffario da
applicarsi anche ai servizi SUAP – Attività Produttive per le
piccole imprese. Nello spirito di emulazione, con le stesse modalità,
con le stesse motivazioni ma con l’aggravante di un ulteriore
inasprimento delle “pene” la città di Barletta imita la cugina
confinante e la Giunta comunale in data 28 febbraio 2017 con
deliberazione nr. 22, poi il Consiglio comunale con deliberazione nr.
21 del 27 marzo 2017, approva identica Deliberazione prevedendo che
anche le piccole imprese, quelle per intenderci che non riescono più
a pagare l’Inps, i posteggi nei mercati, le tasse locali e centrali
e che sono a fortissimo rischio di ricorso a prestiti ad usura o
fuori dal mercato legale per far fronte ai minimi bisogni aziendali e
familiari, debbano pagare un’ulteriore gabella per l’esercizio
della propria attività commerciale o artigianale. Poiché bisogna
rincarare la dose rispetto a quanto fatto dal vicino comune di
Andria, se non altro per poi consentire a questo comune di rimodulare
al rialzo le sue tariffe del 2013 giustificando l’aumento col fatto
che a Barletta si paga di più (stessa tecnica usata per la Tassa
Rifiuti!!!), le tariffe determinate dal comune eracliano sono ben più
elevate rispetto a quelle della città federiciana. Nascondendosi e
trincerandosi dietro la causale “diritti di istruttoria”, quando
in verità l’istruttoria vera e propria la fa il consulente o
l’associazione che di fatto predispone tutti gli atti che gli
uffici comunali ricevono già belli e pronti per vie telematiche,
senza neanche più lo sforzo per l’impiegato di memoria fantozziana
o alla Totò che appone il timbro facendo attenzione a non sporcarsi
il polsino della camicia bianca utilizzando una mezza manica di
protezione, il comune ha ben pensato di far pagare ai piccoli negozi
ben 100 euro per pratiche di aperture, trasferimenti, ampliamenti o
riduzioni di superfici di vendita, subingressi; per il commercio
ambulante altri 100 euro per nuova attività ed addirittura anche per
subingresso introducendo una nuova tassa che altrove, anche dove il
tariffario è stato approvato, come la città di Andria, non si paga
assolutamente e NON SI DEVE PAGARE! Per le attività di pubblico
esercizio quindi bar – ristoranti – pizzerie ed esercizi similari
di somministrazione di alimenti e bevande ancora 100 euro per
aperture, trasferimenti, ampliamenti, subingressi mentre per
l’occupazione suolo pubblico (dehors) il comune incassa ben 50
euro, naturalmente oltre a quanto dovuto per tassa occupazione di
suolo pubblico. Per le attività ricettive - alberghi e strutture
alberghiere, stabilimenti balneari - aperture, subingressi,
variazioni di superficie, i diritti di istruttoria ammontano a ben
200,00 euro, tondi tondi. Reintestazioni, variazioni di titolarità e
per modifiche societarie vengono chiesti 100,00 euro e per il rinnovo
licenza 50,00 euro. Poi ci sono le tariffe per servizi non
qualificati altrove come la partecipazione a fiere, feste di
quartiere, festicciole di parrocchie, sagre, fornacellate e
bruschettate con pagamento di ben 50,00 euro per ogni domanda (tenete
conto che molti ambulanti fanno numerose istanze per partecipare a
varie manifestazioni comunali nel corso dell’anno) come pure 50,00
euro debbono pagarsi per comunicazione, sospensione esercizio
attività o comunicazioni per forme speciali di vendita.
Anche a Barletta, come
accaduto per la cugina Andria, città solo apparentemente governata
da schieramento politico opposto, il tutto si è consumato nel
silenzio assoluto della politica, degli organi amministrativi e
soprattutto del mondo polisindacalista che fa sempre finta di non
sapere nulla e che se fosse vero che veramente non sapesse nulla
sarebbe un’ulteriore aggravante visto che sono sul posto ma non
ricordiamo alcun intervento nel merito, almeno pubblico. In questi
giorni ai nostri tantissimi associati con interessi commerciali nella
città della Sfida giungono note dolenti da parte dell’Ufficio
Attività Produttive del comune di Barletta. A coloro che hanno già
presentato domanda di partecipazione alla Festa Patronale 2017, per
esempio, viene comunicato che è stata approvata la determinazione e
soprattutto si chiede la corresponsione del pagamento dei 50,00 euro
entro dieci giorni pena l’archiviazione della pratica e la non
partecipazione alla Festa. Da considerare, cosa non trascurabile, che
i 50,00 euro vengono richiesti in fase di istruttoria quindi qualora
il richiedente non dovesse rientrare in graduatoria, nel caso degli
ambulanti, perderebbe soldi e possibilità di lavoro. Che genialata!
Che dire! Bella,
bellissima operazione finanziaria. Complimenti anche al comune di
Barletta per il suo supporto morale, economico e sociale ad una
categoria, quella del piccolo commercio, moribonda e senza più
ossigeno. Forse ai piani medio/alti dei palazzi non si sono accorti
di questa situazione e stanno rincarando la dose.
Altro che D.U.C., D.I.C.,
D.O.C. e DONALD DUCK..
Chissà se in quelle
riunioni con pochi intimi qualcuno abbia anche parlato delle nuove
gabelle.
Il Presidente UNIBAT
Savino Montaruli
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