E’ trascorso esattamente un anno dal rapporto
sulla Qualità della vita promosso da ItaliaOggi-Università La Sapienza di Roma
con il quale si fotografava la situazione riferita all’anno 2016 su affari e
lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione,
servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero, tenore di vita.
Il risultato posizionava il territorio della Provincia di Barletta-Andria-Trani
nelle ultimissime posizioni passando, nella classifica finale della Qualità
della Vita, all’82esimo posto sulle 110 Province esaminate, perdendo molte
posizioni rispetto agli anni precedenti posizionandosi verso la coda della
classifica nonostante nelle altre province medio-piccole la qualità della vita
è stabile o in miglioramento. Fattori di negatività quali l’elevatissimo tasso
di disoccupazione; l’emergenza ambientale e sanitaria; l’emergenza criminalità;
il pauroso tasso di disagio sociale e povertà diffusa; l’elevato tasso di
popolazione che sta continuando ad abbandonare questo territorio e delle
imprese che preferiscono investire altrove i propri capitali; i servizi
scolastici non certo eccellenti; il rapporto salute incerto e molto
preoccupante rispetto alle malattie mortali; tasso di mortalità e patologie
diffuse; la carenza di infrastrutture culturali e per il tempo libero e un
generale diffuso senso di disagio che condiziona profondamente il tenore di
vita dei cittadini. A distanza di un anno esatto giunge il Rapporto del Sole 24
Ore che non solo conferma quelle negatività ma rincara la dose facendo scalare
ancora più in basso la bistrattata Provincia di Barletta Andria Trani che si
posiziona al posto nr. 104 sulle 110 province italiane, praticamente ancora
ultima in tutto. L’analisi evidenzia le negatività della Sesta Provincia su
elementi quali: “Reddito, Risparmi, Consumi” (posto 91°); “Affari, Lavoro,
Innovazione” (posto 97°), “Ambiente, Servizi, Welfare” (posto 101°), “Demografia,
Famiglia, Integrazione” (posto 96°), “Giustizia, Sicurezza, Reati (posto 50°).
Di nuovo bloccata quindi la classe politica,
dirigente e poliasservita locale.
C’è ancora molto da studiare.
Associazione ”Io
Ci Sono!” – Andria
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