Nel protocollo gare
d’appalto, investimenti, liste d’attesa, Cup e piano di riordino ospedaliero.
Istituita una cabina di regia per monitorare impegni presi
Nelle prossime gare d’appalto nell’ambito della programmazione delle opere
pubbliche (sfruttando fondi europei) necessarie per la
rifunzionalizzazione/implementazione delle strutture sanitarie territoriali
della Bat e del potenziamento tecnologico dei distretti socio-sanitari saranno
inserite in maniera integrale e coerente alla normativa in materia di appalti
pubblici sia la clausola sociale per la
garanzia occupazionale dei lavoratori interessati ai passaggi di azienda
sia il richiamo alla responsabilità
solidale in materia retributiva e contributiva tra stazione appaltante ASL
e appaltatori. È solo uno dei punti, tra i più importanti, di un protocolo
siglato dalla Asl Bat e Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria (pensionati
e pubblico impiego) nei giorni scorsi.
Nell’accordo si stabiliscono anche regole sulle liste di attesa: è stato
individuato il presidio territoriale di assistenza (PTA) di Trani quale struttura
presso cui garantire la fruizione delle prestazioni diagnostiche-strumentali e
specialistiche entro i termini previsti (ovvero le prestazioni cd. differibili
da eseguire entro 30 gg. per visite ed entro 60 gg. per prestazioni
diagnostiche). La struttura a breve sarà pienamente operativa, in forma
continuativa, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, fermo restante l’obiettivo di
individuare soluzioni atte ad evitare disagio agli utenti più svantaggiati
(anziani, disabili, etc..).
A garanzia della operatività del progetto, sono
stati programmati e sono già in corso investimenti
strutturali ed in attrezzature, che coinvolgono non solo il PTA di trani,
ma anche le altre strutture ospedaliere ed ambulatoriali aziendali (PTA Canosa,
nuovo padiglione ambulatoriale Barletta, Casa della Salute San Ferdinando,
individuazione/realizzazione di nuovi stabili in cui collocare l’attività
ambulatoriale per Andria e Margherita di Savoia).
Sempre ai fini di un decongestionamento delle
liste di attesa, le parti hanno condiviso il programma relativo agli Ambulatori della cronicità con una
presa in carico del paziente cronico e pluri-patologico attraverso
l’attivazione dei piani diagnostico terapeutici (PDT) per il diabete, la
broncopatia e la patologia cardiologica, che unitamente alla telemedicina ed
alla telecardiologia e con l’obiettivo di potenziare il servizio di emodialisi,
nefrologia e potenziamento servizio ADI, si ritiene avrà effetti postivi sulle
liste di attesa, nonché una migliore gestione del paziente cronico e pluri-patologico.
Relativamente alla gestione dei Cup, tutte le criticità sollevate dalle organizzazioni
sindacali hanno convinto la direzione generale a garantire quanto prima il
potenziamento del servizio di prenotazione e pagamento delle prestazioni; a
garantire la predisposizione di una gara per l’esternalizzazione del servizio,
prevedendo preventiva informazione e pareri dei sindacati per la stesura del capitolato tecnico dell’appalto
con invio delle notifiche preliminari individuando specifiche clausole da inserire
nel capitolato a tutela del lavoro (clausola sociale, applicazione dei CCNL e
contratti integrativi; responsabilità solidale e divieto di sub appalto;
contratti a tempo indeterminato con esclusione delle forme di lavoro atipico);
a promuovere la proposta di inserire nell’ACN la possibilità di prenotazione
diretta delle prestazioni da parte dei MMG (medici di medicina generale) e
pediatri di libera scelta (PLS); a valutare l’incremento del numero delle
postazioni CUP, ovvero raddoppio delle sedi CUP in alcune città dell’ambito
provinciale fermo restando che trattasi di soluzione transitoria essendo
obiettivo irrinunciabile da parte dei sindacati che nei futuri assetti
organizzativi il servizio sia prevalentemente internalizzato e pubblico.
In merito, inoltre, allo stato di attuazione
del piano di riordino ospedaliero
esso comporterà il trasferimento di alcune UU.OO. (SPDC da Barletta a
Bisceglie, Gastroenterologia da Trani a Barletta) mentre relativamente al
processo di riconversione delle strutture da ospedaliere a territoriali, la
principale struttura che è stata interessata è quella del presidio ospedaliero
di Trani prevedendo nello specifico, al fine di fornire una risposta integrata
ai bisogni di salute della popolazione, un punto di primo intervento (PPIT) e
servizio 118, un centro polifunzionale territoriale con 10 MMG, una piastra a
valenza aziendale, una piastra ambulatoriale con ambulatori sia gestione
distrettuale che ospedaliera, un ospedale di comunità e un servizio di
radiologia con RMN.
Si ritiene che nel medio periodo il modello
utilizzato per la riconversione dell’ex ospedale di Trani, possa essere
replicato, tenuto conto delle specifiche peculiarità territoriali, anche per il
presidio di Canosa.
In materia di rapporto tra salute e ambiente, i sindacati hanno preso atto degli
sforzi posti in essere dalla Asl sul versante della tutela ambientale, sia
attraverso le articolazioni del Dipartimento di Prevenzione (controlli ed
attività poste in essere dal SISP, SIAN, SPESAL E SIAV), sia attraverso
l’analisi statistico epidemiologica dei dati e hanno chiesto una sempre
maggiore attenzione alla tematica ambientale nonché interventi mirati alla
tutela dell’ambiente e della salute degli addetti e dei cittadini, impegnando
la Direzione a fornire alle organizzazioni sindacali il Piano regionale dei
Controlli che individua e declina tutta l’attività ispettiva e di controllo
posta in essere dalle articolazioni organizzative che afferiscono al
Dipartimento di Prevenzione, ed un report sullo stato delle discariche e siti
inquinanti insistenti sul territorio provinciale.
La previsione finale di questo innovativo
protocollo di intesa ha statuito l’istituzione di una Cabina di Regia Permanente, composta da 3 rappresentanti di parte
pubblica e 3 di parte di sindacale avente la finalità del monitoraggio dello
stato dell’arte e della verifica degli impegni assunti nell’intesa, con una
periodicità ordinaria di convocazione almeno una volta a trimestre.
“Possiamo con orgoglio e soddisfazione
affermare – commentano Giuseppe Deleonardis
della Cgil, Giuseppe Boccuzzi
della Cisl e Vincenzo Posa della Uil
- che questa intesa rappresenta un concreto e rivitalizzato metodo concertativo
dei processi decisionali in materia di salute e sanità a livello territoriale
tra azienda sanitaria e sindacato confederale, con il giusto apporto delle
rappresentanze categoriali dei pensionati e dei lavoratori del comparto sanita.
Il protocollo segue l’accordo sottoscritto il
12 dicembre 2016 tra la Presidenza della Regione Puglia, il Dipartimento della
salute e le OO.SS. regionali confederali e di categoria Cgil, Cisl e Uil ed il
tavolo di concertazione in materia sanitaria attivato a livello territoriale
che si è articolato in sette incontri che si sono svolti in otto mesi con
modalità concrete e fortemente innovative tra la Direzione generale dell’Asl
Bat e Cgil, Cisl e Uil.
Michela
Alicino
Ufficio
stampa Cgil Bat
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