La nuova produzione prevede
il coinvolgimento di nove attori
professionisti, Marianna di Pinto, Marisa Eugeni, Mariella Parlato, Pino Fusco,
Maria Elena Germinario, Marco Grossi, William Volpicella, Enzo Toma, Alessandro Anglani, scelti tra le
migliori compagnie pugliesi, per sperimentare una doppia lettura del testo
cechoviano, mirando a mettere in luce due aspetti complementari della scrittura
di Čechov: il realismo verosimile e la struttura drammaturgica che lo determina
come una partitura di voci. Sul palcoscenico, spazio deputato alla finzione,
verrà fuori la struttura teatrale dei protagonisti, che vivono e costruiscono
le loro atmosfere e la loro realtà narrandosi. La regia dello spettacolo è affidata a Roberto Marafante, il suo taglio
registico parte dalla consapevolezza della straordinaria contemporaneità di Čechov.
Le azioni sulla scena sono come foto di un album di famiglia, dei momenti, dei
piccoli nuclei definiti, a volte scollegati ma la cui summa rappresenta la vita
reale dei protagonisti e, proprio come in un album di famiglia o in un diario,
non c’è tutta quanta la vita ma quello che la rappresenta.
Čechov è certamente attuale. Lo è perché i suoi
personaggi si pongono delle domande importanti: chi siamo, dove andiamo, qual è
il senso della nostra vita. E mentre si pongono questi alti quesiti, consumano
il loro tempo, la vita stessa, nella complessa banalità del quotidiano, di un
fare pratico, necessario, piccolo e spesso inutile, non sanno come risolvere
questa dicotomia. Tutto ciò è drammatico ma anche ridicolo e soccombono nella
sproporzione tra pensiero e azione. Per questo il loro immolarsi non è mai
eroico o, meglio, è eroico come può essere eroico condurre la propria esistenza
quotidiana, che alla fine però rappresenta tutta la propria vita. Sulla scena
non c’è la realtà, non c’è il vero ma il verosimile. Čechov ci mostra solo la
porzione di un segmento, di cui noi non vediamo l’inizio e la fine, il prima e
il dopo, non c’è unità di tempo e azione, anzi spesso il tempo-spazio non è
definito, ma quello che vediamo è sufficiente a rappresentare in modo
emblematico il tutto. Sta a noi ricomporre i frammenti e, come in un gioco
interattivo dargli un senso: il nostro. Senso che forse coincide con quello dei
personaggi, immettendoci, se così fosse, su un binario che congiunge passato,
presente e futuro.
Porta
ore 20,30, sipario ore 21,00.
I biglietti per la prima dello spettacolo “Zio
Vanja” sono disponibili presso il botteghino del Teatro Garibaldi, Piazza
Margherita di Savoia, Bisceglie (BT) oppure nel circuito booking show sul sito
www.bookingshow.com
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