CARNICELLI (COMITATO DI QUARTIERE): “CARO DON
GIUSEPPE, LE ISTITUZIONI TI HANNO LASCIATO SOLO, NOI NO. DA 16 ANNI ANCHE AL
TUO FIANCO”
Alla guida della Parrocchia di San Riccardo da 16
anni, il prete di quartiere, don Giuseppe Zingaro, punta il dito contro le
istituzioni e invita la comunità a rimboccarsi le maniche. Dopo la lettera
aperta divulgata dal Comitato di Quartiere Europa tramite il suo Coordinatore
Savino Montaruli lo scorso 3 gennaio, immediatamente dopo quella pubblicata da
don Giuseppe Zingaro, Parroco della Parrocchia San Riccardo nel popoloso Quartiere
San Valentino di Andria, ora ad intervenire sono Carnicelli Pietro e Anzioso
Riccardo, rispettivamente Presidente e Segretario dello storico Comitato di
Quartiere San Valentino ove don Giuseppe Zingaro opera da oltre 16 anni.
I due
rappresentanti scrivono: “abbiamo intenzionalmente atteso di intervenire sul
tema ed abbiamo atteso invano espressioni di vicinanza e di solidarietà che non
sono pervenute nei confronti di don Giuseppe né da parte delle istituzioni né
da parte della Chiesa e dei suoi rappresentanti sul territorio. A parte la
bellissima lettera degli amici del Comitato di Quartiere Europa praticamente
nulla, neppure dalla politica, quella politica rappresentata da mendicanti del
voto che pullulano nel nostro quartiere in campagna elettorale dispensando promesse
e ben altro, approfittando della buona fede e dello stato di enorme disagio
vissuto dai residenti cui carpiscono migliaia e migliaia di voti,
immeritatamente. Noi residenti, invece, siamo vicini oggi a don Giuseppe così
come lo siamo stati con il suo predecessore don Vito Miracapillo che è rimasto
alla guida della nostra Comunità per i primi 23 anni dalla nascita del
quartiere che nel corso dei decenni ha visto aumentare solo il degrado e l’abbandono
da parte di istituzioni in cui non crediamo più da anni, da moltissimi anni per
la loro inutilità e mancanza di autorevolezza. Caro don Giuseppe, noi residenti
viviamo il tuo stesso senso di disorientamento e al tuo dolore uniamo quello
ancor più grande di non vedere davanti a noi alcuna prospettiva di cambiamento
e i nostri figli e nipoti che erano dei bambini quando politici di scarsissimo
valore che hanno guidato la nostra città sono venuti a prospettare loro un
futuro migliore, sono diventati adulti ed hanno preso il volo, abbandonando le
loro famiglie a causa delle vostre mancate promesse. Oggi peggio di ieri e la
storia non cambierà mai. Caro don Giuseppe tu sai quanto ci siamo compromessi
per denunciare tutto ciò che nel nostro quartiere non va e lo rende emarginato
ed isolato. Quando tu affermi: “Il quartiere di San Valentino, un quartiere di
cui tutti parlano e cercano di farsi carico, solo a parole, mentre in pochi
aiutano concretamente” hai ragione perché è la verità così come hai ragione quando
affermi: “Non lasciamoci sopraffare dalla rassegnazione dalla stanchezza per le
problematiche che il quartiere vive, per un abbandono da parte di chi ha il
dovere e il diritto di preoccuparsi di questa porzione di città. Rimbocchiamoci
le maniche con fiducia, abitiamo con rinnovata speranza il quartiere e con
gioia viviamo la vita di ogni giorno nella certezza che non da “soli” ma
“insieme” faremo grandi cose”.
Caro don Giuseppe, se non fossimo ancora animati da
quella speranza di cui tu parli nella tua lettera avremmo già tutti abbandonato
il quartiere e ti avremmo lasciato completamente da solo. Questo non è accaduto
e significa che nonostante tutto noi residenti crediamo ancora in una nuova
stagione di rinascita e speranza e soprattutto crediamo in te riconoscendo i
tuoi sacrifici e la tua dedizione, forse non sempre adeguatamente ricambiata ma
sempre apprezzata.
La battaglia che dobbiamo combattere insieme è di
tipo culturale quindi il lavoro da affrontare è enorme e per farlo bisogna
isolare coloro che utilizzano le armi della sopraffazione, della denigrazione,
della prepotenza, dello sfruttamento e dell’autoreferenzialità . Le
istituzioni, la politica, la burocrazia devono dare le risposte che attendiamo
da anni, da decenni perché se quelle risposte non arriveranno a breve allora
significherà che tu, caro don Giuseppe, avrai fallito; che noi avremo fallito
con te e che i nostri figli avranno ragione di lamentarsi perché a loro è toccato
vivere una realtà diversa dai privilegiati che invece sono “in città”. Se tutto
questo alla politica non interessa che lo dicano pure ma lo dicano apertamente
perché noi ne siamo già convinti e non ci lasceremo deludere ancora.
I problemi del quartiere li conoscono tutti e chi
ha avuto il coraggio di investire in questo territorio, di assumere responsabilità
e di avviare una vera rivoluzione culturale e sociale per un rinnovamento anche
di tipo strutturale è rimasto deluso quindi la politica insufficiente ed
incapace è riuscita a distruggere anche il lavoro di soggetti privati che hanno
voluto crederci. Anche di questo potremmo parlarne a lungo così come dobbiamo sperare
che il prossimo 15 gennaio il comune soddisfi le richieste di pagamento della
Ditta che gestisce la mensa scolastica nella Scuola Elementare del nostro quartiere
affinché il prossimo 22 gennaio quel servizio non venga sospeso definitivamente.
Anche in questo caso siamo stati come Comunità completamente esclusi dalla
discussione di un argomento che interessa in primis le nostre famiglie ed i
nostri bambini. Il tutto si è consumato in stanze chiuse senza alcun confronto.
Se questi politici credono di poterci trattare come scarpe usate da gettar via
allora veramente è meglio che nel nostro quartiere non si facciano più vedere.
Caro don Giuseppe, noi siamo con te e tu lo sai
bene ma da quei soggetti non c’è da aspettarsi granché quindi diamoci da fare da
soli.
Il Presidente: Pietro Carnicelli
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