AD
ANDRIA? ANCORA TUTTO TOP SECRET MENTRE PER LA SOPRINTENDENZA QUELLO DI BARLETTA
E’ IL PEGGIOR REGOLAMENTO.
MONTARULI:
“BARLETTA HA SEMPRE VOLUTO CHIUDERSI IN SE STESSA E QUESTI SONO I RISULTATI”.
Sono
cominciati gli incontri pubblici di co-progettazione del Regolamento comunale
per l’arredo urbano e dehors (attrezzature ed arredi esterni ai locali
destinate all’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande)
nella città di Canosa di Puglia.
Un
primo incontro si è tenuto mercoledì 31 gennaio 2018, organizzato dal comune di
Canosa di Puglia. All’incontro ha partecipato anche la dott.ssa Simonetta
BONOMI, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di
Barletta-Andria-Trani e Foggia, la quale si è soffermata in particolare sulle
esigenze di salvaguardare e tutelare il patrimonio culturale ed artistico per
contemperare tale salvaguardia con l’installazione dei dehors.
Un
percorso condiviso con i cittadini e con la comunità economica locale
fortemente interessata a giungere ad un provvedimento finale che garantisca la
certezza del diritto.
All’incontro
a Canosa di Puglia ha partecipato, invitato, anche il Presidente UNIMPRESA Bat,
Savino Montaruli il quale ha preso atto dell’azione propositiva avviata dal
comune di Canosa ed ha colto l’occasione per ricordare la delicatissima
situazione venutasi a determinare nelle altre città della provincia Bat.
Montaruli ha dichiarato: “mentre a Canosa viene avviato un percorso di
condivisione molto opportuno ed auspicabile per giungere alla stesura ed
approvazione del nuovo Regolamento comunale, nella città di Andria tutto viene
ancora oggi tenuto Top Secret. Nonostante la Soprintendente, nel corso
dell’incontro canosino, si è manifestata disponibile ad intervenire in tutti i
comuni ove fosse richiesta la sua presenza, Andria, ad oggi, non ha ancora
inteso avviare tale percorso di condivisione e di concertazione. Stessa cosa a
Barletta mentre Trani ha scelto vie brevi e contestabili. Questo non significa
che non si stia lavorando alla risoluzione della problematica ma sta di fatto
che non si sente alcuna esigenza di un confronto pubblico e di coinvolgimento e
questo va stigmatizzato perché è gravissimo. Non va meglio nelle altre città.
Anzi – prosegue Montaruli – le parole della Soprintendente nei confronti della
città di Barletta sono state durissime e severe. Mentre nella città di Eraclio
in queste ore si alza il dibattito polemico proprio sulla questione dehors, la
dott.ssa Bonomi ha testualmente affermato che il Regolamento di Barletta è il
peggiore, non concertato ed indegno per una bella città come quella. Non
sappiamo – ha detto Montaruli – con chi e quando il comune di Barletta si sia
confrontato sul nuovo Regolamento sui dehors, recentemente approvato, che
addirittura viene così aspramente criticato dalla Soprintendente competente,
sta di fatto che nella città della Disfida l’Amministrazione comunale continua
a negare qualunque confronto sui temi del commercio e dello sviluppo economico,
limitando la propria visione di concertazione a qualche soggetto amico che
evidentemente dimentica quale sia il suo ruolo cioè quello di essere parte
intermedia tra l’Ente e la base di interesse generale. I risultati sono
pasticci come questi se non peggiori, come accaduto in tante altre circostanze.
Tornando all’incontro di Canosa voglio sottolineare che la presenza e
disponibilità della Soprintendente che ha un ruolo fondamentale nell’iter
procedurale ma anche autorizzatorio, avrebbe dovuto rappresentare un modus
operandi che anche quegli altri comuni avrebbero dovuto intraprendere per
svolgere seriamente ed opportunamente il ruolo istituzionale altrimenti
mortificato. Ad Andria si sta dunque continuando a rischiare tantissimo, anche
rispetto ai rinnovi delle autorizzazioni e le parole della dott.ssa Bonomi in
merito alle gravissime conseguenze in caso di controlli che comporterebbero
automatica denuncia alla Procura per illeciti in atto sono state chiare. L’invito
dunque è quello di colmare i ritardi accumulati; avviare iter di partecipazione
attiva e diffusa portandoli a conoscenza di tutte le Associazioni di Categoria,
degli Esercenti, dei Cittadini, dei residenti, dei Liberi Professionisti e di
tutti i soggetti interessati alle decisioni che devono essere assunte e
dell’impatto che esse avranno sul presente e soprattutto sul futuro dell’asseto
urbanistico, commerciale, strutturale, storico e turistico delle nostre città.
Questa pianificazione e questa visione delle città non può e non deve essere ad
esclusivo appannaggio né della politica né tantomeno di pochi soggetti che non sono
in grado di svolgere la loro funzione ed il loro ruolo istituzionale.
Dall’incontro di Canosa appare evidente che non bisogna abusare della buona
sorte perché la situazione è molto delicata e se dovesse crollare da un momento
all’altro le conseguenze sarebbero gravissime, anche per tutto l’apparato
dirigenziale e politico che fino ad oggi ha ignorato completamente le procedure
della Soprintendenza rilasciano autorizzazioni a iosa, senza alcun ritegno,
creando false aspettative e soprattutto consentendo investimenti di enorme
valore economico che oggi sono vanificati perché ormai manca poco allo
smontaggio di quei manufatti sui quali gli esercenti hanno investito i propri
risparmi e per i quali un’intera programmazione economica e commerciale era
stata impiantata e andrebbe completamente ripensata e riorganizzata. Quanti
resisteranno? Quali le conseguenze di tutto ciò? Per il momento continuiamo a
seguire con attenzione e scrupolo l’evolversi della situazione ma non
escludiamo che a quelle responsabilità, anche personali e patrimoniali,
qualcuno venga chiamato a risponderne, non solo ad Andria” – ha concluso il
Presidente UNIBAT Montaruli.
Ufficio Relazioni Esterne
UNIMPRESA
BAT
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