TRAFFICO, CAOS, ASSENZA DI PREVENZIONE
E CONTROLLI STANNO VANIFICANDO GLI SFORZI ECONOMICI DI IMPRENDITORI CHE CI
HANNO CREDUTO.
Periodicamente torna d’attualità la
drammatica situazione che sta vivendo il centro storico andriese. Pagine strappate
di un brutto libro già scritto nel momento in cui, da anni, sono state
trascurate forme minime di intervento che avrebbero dovuto “accompagnare” uno
sviluppo che si è verificato essere di cartone e per nulla solido. Un
Regolamento che costituisse una sorta di Protocollo d’Intesa tra le parti coinvolte
è stato di fatto cestinato dall’Amministrazione comunale che ha appena
cominciato a discuterlo per poi dimenticarsene; una serie di interventi
richiesti che non sono mai arrivati per timore di perdere il controllo e di
manomettere equilibri che non si sa ancora su che fili siano mantenuti;
interventi strutturali che periodicamente vengono annunciati ma che sembrano delle
vere e proprie illusioni che camminano sulle gambe degli illusionisti di
professione; interventi di sostegno infrastrutturale per riqualificare i luoghi
più significativi e allestimento di servizi turistici che non sono mai neppure
stati presi in considerazione. Ma chi si occupa del centro storico ad Andria?
Quale assessore, quale autorità, quale delegato? I sabato sera nel centro
storico sono di una drammaticità unica e il degrado sociale che viene
registrato nelle ore serali, fino a tarda notte, è pari se non superiore a
quello che si registra nei più degradati quartieri periferici metropolitani,
abbandonato a se stesso ed alla mercé dei vandali indisturbati. Il Regolamento
per l’installazione dei Dehors, stranamente, né è stato ancora approvato né
tantomeno è mai neppure iniziata la concertazione allargata come invece è
accaduto a Canosa di Puglia ove tale regolamento fra qualche giorno sarà
approvato in consiglio comunale. A rincarare la dose, quasi a sottolineare
l’enorme condizione di disagio e di illegalità in cui si trovano le strutture
oggi nel centro storico andriese arrivano addirittura le multe da parte
dell’Autorità competente cioè i Vigili Urbani. Un tappeto di multe che gli
esercenti sono costretti a pagare senza peraltro aver mai ottenuto risposte su
come comportarsi e su quali percorsi avviare per ottenere il rinnovo delle
concessioni da tempo scadute. Qualora tali controlli dovessero giungere da
parte di altre Autorità potrebbero seriamente diventare un dramma con
conseguenze non solo dal punto di vista amministrativo.
Il Presidente Unibat, Savino Montaruli
afferma: “a chi giova tutto questo? Perché le voci delle Associazioni di Categoria
non asservite, quelle degli esercenti, dei residenti, dei tecnici, dei giovani,
dei cittadini, delle Forze dell’Ordine e della 3^ Consulta comunale non sono
mai state ascoltate? Quale strategia della distruzione si nasconde dietro tutto
questo? Se si voglia invogliare gli imprenditori a lasciare questa città per
investire altrove allora non c’è tanto ulteriore sforzo da fare perché è già
attualità mentre se qualcuno crede di dover fornire qualche spiegazione
dimostrando altresì la propria esistenza in Ente allora si dia una mossa perché
non è scritto da nessuna parte che chi occupa posti di potere possa permettersi
di tutto e possa distruggere ciò che con enorme fatica i giovani imprenditori
andriesi, grazie anche ai risparmi delle proprie famiglie, hanno tentato di
costruire in una città, quella di Andria, che avrebbe potuto essere il vero
motore di sviluppo e di crescita dell’intero territorio che ancora non fa parte
della Puglia che piace” – ha concluso Montaruli.
Area
Comunicazione Unibat
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