Il coccodrillo prima si mangia i figli e poi piange
È il caso del gruppo organizzato “Trani 1929” che ha posto sui cancelli dell’ingresso giocatori dello stadio l’ennesimo striscione, questa volta riportante la frase: “Tutti colpevoli”, alludendo a tutti coloro che non hanno fatto niente per evitare che la società della squadra di calcio finisse nelle mani di imprenditori non tranesi.
È il caso del gruppo organizzato “Trani 1929” che ha posto sui cancelli dell’ingresso giocatori dello stadio l’ennesimo striscione, questa volta riportante la frase: “Tutti colpevoli”, alludendo a tutti coloro che non hanno fatto niente per evitare che la società della squadra di calcio finisse nelle mani di imprenditori non tranesi.
Batmagazine ha raccolto lo sfogo di chi conosce “bene” l’ambiente calcistico
“Si tratta dell’ennesima farsa da parte di chi dovrebbe ritenersi colpevole quanto è più di altri.
Il gruppo Trani 1929 forse dimentica di aver avuto un presidente tranese doc, innamorato di Trani e della squadra che ha gestito per tantissimo anni, regalando gioie e dolori, ma pur sempre tranese.
Il gruppo Trani 1929 forse dimentica di aver avuto un presidente tranese doc, innamorato di Trani e della squadra che ha gestito per tantissimo anni, regalando gioie e dolori, ma pur sempre tranese.
Dimentica che sono stati anche loro ad invitare il patron tranese a lasciare la squadra nei momenti difficili, cioè quando è più facile dare addosso anziché stare vicino alla squadra e al suo presidente che non ha mai ricevuto aiuti e favoritismi, né tanto meno la gestione dello stadio quando la squadra maschile era l’unica in città.
Altre società sono arrivate a prendere anche 80-100 mila euro l’anno per la gestione dello stadio, e nell’ultimo campionato, anche tranche da 36 mila euro utilizzate, come ha dichiarato il capitano della squadra, per gestire la società e non lo stadio.
Allora ad invitare l’unico presidente tranese più recente a dimettersi c’era anche l’ex assessore allo sport Paco Annacondia che a quel tempo, di ritorno da Grottaglie, era un semplice tifoso.
Altre società sono arrivate a prendere anche 80-100 mila euro l’anno per la gestione dello stadio, e nell’ultimo campionato, anche tranche da 36 mila euro utilizzate, come ha dichiarato il capitano della squadra, per gestire la società e non lo stadio.
Allora ad invitare l’unico presidente tranese più recente a dimettersi c’era anche l’ex assessore allo sport Paco Annacondia che a quel tempo, di ritorno da Grottaglie, era un semplice tifoso.
Il 1929 dimentica quando allo stadio, in tribuna, i componenti del gruppo intonavano cori cattivi contro il presidente tranese,
dimentica quando per tutto il campionato di promozione, tra l’altro vinto dalla squadra e dalla società tranese doc, ha preferito tifare i colori biancoazzurri stando fuori dallo stadio.
Il 1929 dimentica, o fa finta di dimenticare tante cose e, oggi, quando ormai non c’è più niente da fare, e la società è di un altro non-tranese, se ne esce con un altro striscione.
dimentica quando per tutto il campionato di promozione, tra l’altro vinto dalla squadra e dalla società tranese doc, ha preferito tifare i colori biancoazzurri stando fuori dallo stadio.
Il 1929 dimentica, o fa finta di dimenticare tante cose e, oggi, quando ormai non c’è più niente da fare, e la società è di un altro non-tranese, se ne esce con un altro striscione.
La verità è che da tre, e con quest’anno quattro gestioni, il Trani calcio, di Trani ha solo il nome.
Meditate gente e soprattutto sappiate che c’era di nuovo un tranese disposto a rilevare la società in cambio della normalissima gestione dello stadio, ma ancora una volta, non era possibile, e quindi la scelta è ricaduta su un presidente non-tranese a cui non gli si può eccepire nulla economicamente e che sta facendo i fatti senza far sapere niente a nessuno, nemmeno al gruppo 1929.
Meditate gente e soprattutto sappiate che c’era di nuovo un tranese disposto a rilevare la società in cambio della normalissima gestione dello stadio, ma ancora una volta, non era possibile, e quindi la scelta è ricaduta su un presidente non-tranese a cui non gli si può eccepire nulla economicamente e che sta facendo i fatti senza far sapere niente a nessuno, nemmeno al gruppo 1929.
Pertanto lo striscione apparso sul lato della tribuna dello stadio è quanto mai veritiero se si aggiunge che tra i “tutti colpevoli” ci sono anche i firmatari che hanno remato contro.
Approposito dei lavori di ristrutturazione del campo da calcio Bovio con realizzazione del terreno di gioco in erba sintetica. Il Comune ha bandito la gara d’appalto per un importo a base d’asta di oltre 300 mila euro.
A me risulta che a settembre del 2012, sempre la dirigenza tranese doc, avanzò una proposta all’assessore allo sport, Fabrizio Sotero: voleva trasformare il terreno di gioco, in manto erboso ordinario, e non in sintetico come prevede oggi il bando. Inoltre la società si era impegnata ad apportare migliorie alla struttura ed allo spogliatoio, ad effettuare le pulizie ed a rendere l’impianto fruibile a tutte le società sportive che ne avrebbero fatto richiesta in cambio della gestione del campetto a costo zero (foto). In quel caso il Comune preferì non rispondere, mentre per la proposta di ristrutturazione dei vecchi spogliatoi (foto), arrivò il “NO” del Comune (foto) perchè la Fortis Trani, gestione del precedente presidente non-tranese, aveva lasciato un debito con il Comune. Allora non fu fatto il compenso del debito come in altre occasioni e non solo nell’ambito calcistico”.
A me risulta che a settembre del 2012, sempre la dirigenza tranese doc, avanzò una proposta all’assessore allo sport, Fabrizio Sotero: voleva trasformare il terreno di gioco, in manto erboso ordinario, e non in sintetico come prevede oggi il bando. Inoltre la società si era impegnata ad apportare migliorie alla struttura ed allo spogliatoio, ad effettuare le pulizie ed a rendere l’impianto fruibile a tutte le società sportive che ne avrebbero fatto richiesta in cambio della gestione del campetto a costo zero (foto). In quel caso il Comune preferì non rispondere, mentre per la proposta di ristrutturazione dei vecchi spogliatoi (foto), arrivò il “NO” del Comune (foto) perchè la Fortis Trani, gestione del precedente presidente non-tranese, aveva lasciato un debito con il Comune. Allora non fu fatto il compenso del debito come in altre occasioni e non solo nell’ambito calcistico”.
Nessun commento:
Posta un commento