La chiusura del Castello, del Museo Civico, del
Lapidarium, di Palazzo della Marra, della Pinacoteca De Nittis e del Sito Archeologico di Canne della
Battaglia, nel giorno di Ferragosto a Barletta, ha disorientato gruppi di
turisti e cittadini del territorio che si sono recati in questi luoghi per
visitarli ed ammirarli, trovandoli chiusi. Una tristezza che diventa rabbia
perché la delusione diventa ancor più grande quando, attorno a quei luoghi,
aumentano l’incuria e lo scempio ambientale. Lasciare un turista senza servizi,
senza un sito da visitare, incredulo dietro cancelli chiusi è il sintomo di un
degrado istituzionale che ha superato ogni limite; è il segnale di un
disinteresse verso il territorio tale da suscitare l’indignazione generale ma
provate a chiedervi quanti silenzi ci siano ancora attorno a tutta questa
sciatteria? Perché non giungono voci di rabbia, di proposta, di ribellione di
fronte ad un declino progressivo di un territorio che per le sue bellezze e per le sue potenzialità dovrebbe stare in
testa alla “Puglia che Piace”? In verità ci sarebbe da chiedersi come
funzionano quei siti attrattivi quando non è Ferragosto e ci accorgeremmo che
in realtà i punti di debolezza restano intatti anche quando quei siti sono
aperti e visitabili. Dunque cosa sta accadendo? Perché non si comprende il
Valore del patrimonio di questo lembo di terra tanto piccolo quanto ricco di
potenzialità inespresse ed inesplorate? E’ un problema politico? E’ un problema
dirigenziale? Sono entrambi i problemi che, unendosi, rendono la situazione
incontrollabile? Eppure se la politica dedicasse solo una piccolissima parte
del suo tempo sprecato altrove alla programmazione ed alla cura del territorio
e della sua essenza crediamo che le cose
potrebbero seriamente migliorare; se quell’apparato dirigenziale, spesso di
diretta emanazione politica dedicasse un poco del suo tempo a fare da stimolo
alla politica perché giungano segnali ed atti di indirizzo verso una
metamorfosi positiva le cose potrebbero veramente cambiare. Purtroppo questo,
tutto questo non accade e non è vero che non accade ovunque. No, non accade in
questo territorio quindi il problema sta tutto in questo territorio che non
solo non riesce a fare rete ma non conosce neppure cosa significhi fare sistema
e senza la conoscenza di questi minimali, fondanti principi alla base dello
sviluppo e del progresso di una comunità e di una società significa che quella
politica, quel mondo politico; quella dirigenza, quel mondo dirigenziale sono
inadeguati se non inopportuni quindi vanno cambiati, vanno sostituiti o
completamente rimodulati. Se non si riparte dalla rottura di quegli schemi, di
quelle incrostazioni, di quelle contaminazioni allora significa che il viaggio
sarà sempre molto, troppo breve e la strada troppo corta. Quel viaggio, a
Barletta, si è fermato a Ferragosto, sul ciglio di un cancello chiuso.
*Unibat
**Assoimprese
***Comitato
Italiano Pro Canne della Battaglia
Archeoclub d'Italia Onlus
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