“Uno
degli elementi più importanti per il miglioramento della qualità della vita
nelle città, è senza dubbio il verde urbano. Non si tratta soltanto di un
patrimonio materiale, ma anche di un patrimonio di cultura e di storia di
un’intera città, che non solo deve essere salvaguardato, ma che deve crescere
di anno in anno sia in termini di dimensione che di qualità. Riteniamo che un’Amministrazione
comunale, attenta al patrimonio storico e culturale della città, nonché ai
bisogni dei suoi cittadini, debba affrontare il problema del verde urbano, non
in maniera empirica, ma secondo un’attenta pianificazione del proprio
territorio che veda la questione del verde non come problema di secondaria
importanza, ma come una risorsa, anche economica, per la città. Lo affermava nel 2004 il Capogruppo dei Verdi,
avv. Michele di Gregorio, che continuava così: “In quest’ottica, l’abbattimento degli alberi, soprattutto di quelli
maturi e secolari, dovrebbe avvenire solo in casi estremi, laddove non si possa
intervenire in altro modo, e dovrebbe prevedere l’immediata sostituzione con
esemplari da reimpiantare nella stessa area”. Queste parole, scritte in
un’interrogazione consiliare, sono
ancora di stretta attualità.
IL CATASTO
DEGLI ALBERI
Nel frattempo le
"Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani", entrate in
vigore a gennaio 2013, hanno stabilito che ogni primo cittadino italiano, alla
fine del mandato, dovrebbe rendere pubblico il bilancio arboreo della città e
dare conto di alberi secolari e storici, alberi
abbattuti e alberi di nuova piantumazione con
l'introduzione del "catasto" degli alberi. Ed allora abbiamo qual è
l’orientamento dell’Amministrazione Bottaro? Lo abbiamo chiesto in una lettera,
esprimendo la nostra preoccupazione per la sorte degli alberi in via Malcangi,
dopo il recente taglio di alcuni esemplari maestosi.
LA MOBILITA’
INSOSTENIBILE
A dirla tutta, se si percorre questa via, oltre
allo spettacolo desolante dei tronchi mozzati, ci sono aiuole prive di alberi
ma piene di erbacce, cipressi agonizzanti, alberi su cui non viene effettuata
alcuna manutenzione e profonde buche transennate, marciapiedi impraticabili,
che per lunghi tratti rendono proibitivo il transito pedonale. Non meno
problematica è la mobilità in zona Capirro, ove insiste una pista ciclabile
dissestata e perennemente invasa da aghi di pino, a testimonianza di una scarsa
manutenzione.
Ed allora ci chiediamo quali siano le motivazioni
che hanno indotto ad abbattere i pini in via Malcangi. Potrà mai un giovane esemplare
sostituire un albero ad alto fusto? Per questo abbiamo chiesto di visionare la
perizia tecnica, stilata a giustificazione dei suddetti abbattimenti e di
conoscere quali siano gli interventi che l’Amministrazione intende realizzare
per rimpiazzare gli esemplari abbattuti e riempire le aiuole vuote.
Abbiamo chiesto, inoltre, di eseguire le
potature a regola d’arte, evitando capitozzature che infliggono ferite e
mutilazioni deleterie per la stessa sopravvivenza della pianta. Se le potature
non rispondono a criteri botanici ben precisi ne consegue la perdita del
naturale portamento della specie, danno estetico e aumento del rischio di
attacchi di malattie fungine, se non addirittura il rischio di caduta
dell’albero.
IL BILANCIO
ARBOREO
Riteniamo che l’attività di manutenzione “straordinaria” degli alberi ad
alto fusto presenti nel territorio comunale debba cedere il passo ad una gestione ordinaria del verde pubblico.
Alla luce della normativa vigente, per salvaguardare il patrimonio arboreo
della città, ma anche garantire la sicurezza dei cittadini che frequentano gli
spazi pubblici, è necessario dotarsi di un
Regolamento del Verde, con annesso elenco di specie arboree e arbustive,
affinché si possano programmare interventi di manutenzione ordinaria. Nella
speranza che domani si possa percorrere via Malcangi a piedi, ma anche la pista
ciclabile di Via Martiri di Palermo, senza rischiare la propria incolumità.
Pro Natura Bisceglie / Trani - Gruppo R.A.P.
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