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martedì 19 aprile 2016

BARLETTA : CANTINA SPERIMENTALE. IL SINDACO CASCELLA INCONTRA IL COMMISSARIO DEL CREA, PARLATO

La disponibilità a sostenere nuove ipotesi di valorizzazione della Cantina Sperimentale di Barletta è stata richiesta oggi a Palazzo di Città dal sindaco Pasquale Cascella al Commissario Straordinario del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA), Salvatore Parlato, nel corso di una riunione alla quale hanno partecipato il consigliere regionale Ruggiero Mennea, la Presidente del Consiglio comunale Carmela Peschechera, il presidente della II Commissione consiliare permanente Attività Produttive e Sviluppo Economico e Lavoro, Pietro Sciusco, gli assessori Giuseppe Gammarota e Vittorio Ruggiero Pansini, e i capigruppo consiliari Dario Damiani, Giuseppe Dipaola, Pier Paolo Grimaldi, Giuseppe Losappio e Pasquale Ventura.
Il Commissario Parlato ha confermato gli impegni per la tutela del patrimonio storico, artistico e documentario della Cantina, che, a conclusione dell’inventario concordato con la Sovrintendenza, sarà affidato alla città. Quanto all’immobile, il Commissario ha posto l’esigenza di verificare la possibilità del recupero della struttura, di fatto inattiva dal 2006, sulla base di un progetto in grado di far fronte alle esigenze (e ai costi) della sua ristrutturazione, con il coinvolgimento delle istituzioni territoriali, delle associazioni di categoria, e delle rappresentanze dei produttori e delle parti sociali. 
Sarà quindi dato impulso alla individuazione di concreti progetti innovativi di ricerca nel settore vitivinicolo orientati al medio/lungo periodo, in modo da definire entro il prossimo semestre, le condizioni di fattibilità, competitività e fattibilità anche attraverso candidature a finanziamento regionali e a bandi europei.  
Al termine dell’incontro istituzionale, il Commissario del CREA ha avuto un confronto diretto, nello studio del sindaco, con la professoressa Magliocca e il professor Stellatelli, in rappresentanza del Comitato spontaneo, i quali hanno esposto direttamente le proprie proposte per ricerca di adeguate soluzioni.
"L’obbiettivo di una nuova fase per la Cantina Sperimentale – ha dichiarato il sindaco Cascella – conosce con questo confronto un significativo punto fermo. Si è affrontata con il CREA, una problematica che investe un importante settore dell’economia agricola del nostro territorio, coinvolgendo la nostra comunità che in più occasioni ha manifestato la volontà di rinsaldare il legame con questa preziosa testimonianza di storia cittadina".

lunedì 17 novembre 2014

BARLETTA : Incontro Rotary, per la Cantina Sperimentale “eutanasia dietro l’angolo?”

Nella serata di giovedì 13 novembre, presso “Il Brigantino 2”, il Rotary Club di Barletta, presieduto da Carmelo Mancarella,  sulla scia di un forum tenutosi su “La Gazzetta del Mezzogiorno”, ha voluto organizzare una conferenza dedicata alla situazione della Cantina Sperimentale  e aperta alla cittadinanza, affrontandone l’analisi e la trattazione da varie angolazioni e con contributi diversificati.
Alla serata hanno offerto la propria collaborazione la “Cantina Sociale di Barletta” e le “Cantine della Bardulia”.
Sono intervenuti:
il Prof. Michele Dimonte – studioso e ricercatore barlettano;
il Dottor Raffaele Lovino – studioso e ricercatore, nonché ultimo Direttore della Cantina Sperimentale di Barletta;
il Dottor Michele Grimaldi – funzionario della Sezione barlettana dell’Archivio di Stato.
I lavori sono stati introdotti dal Presidente Carmelo Mancarella che , dopo aver salutato le autorità rotariane, civili e militari, nonché i soci ed i graditissimi ospiti presenti, ha rappresentato quanto il Club fosse sensibile alle problematiche del territorio, evidenziando come la Cantina Sperimentale di Barletta abbia rappresentato, da ben 135 anni, un modello istituzionale all’insegna dell’efficienza nella ricerca, dell’innovazione nella sperimentazione enologica e del prestigio sul territorio.
Egli ha, altresì, sottolineato come la stessa Cantina Sperimentale abbia rappresentato e rappresenti ancora un pezzo di patrimonio storico della Città. Ora tutto questo rischia di andare irrimediabilmente perduto.
Interviene il prof. Michele Dimonte, memoria vivente della Cantina, il quale ne narra la storia con arguto senso campanilistico e con particolare riferimento al suo periodo fiorentissimo, che va dalla sua istituzione quale Regia Cantina Sperimentale, con Decreto Ministeriale del 1879, al 1967. Ne ha scritto anche un volume, edito dalla casa editrice Rotas di Barletta, sul quale volume, successivamente, è intervenuto ilDottor Renato Russo, ospite in sala.
E’, quindi, la volta del Dott. Raffaele Lovino, Direttore della Cantina Sperimentale di Barletta dal 2005 al 2007, il quale ha sottolineato come i notevoli progressi raggiunti nella creazione di nuovi vini in Puglia e nel Meridione d’Italia, alla fine del 1800, avessero tratto origine, per buona parte, proprio dall’azione, dalla ricerca e dalla costante ed efficace sperimentazione poste in essere dalla Cantina Sperimentale di Barletta.
Nel corso della sua relazione, egli ha fatto scorrere delle slides, a testimonianza dell’esperienza svolta come Sezione periferica operativa dell’Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti; dei locali siti nella storica Palazzina Reichlin; delle raffinate attrezzature adibite all’uso, nonché delle risorse umane impiegate.
Il Dottor Michele Grimaldi, dal canto suo, ha raccontato la grande importanza, per il territorio, della Cantina Sperimentale, della quale si iniziò a parlare verso la fine dell’800, evidenziando come gli amministratori dell’epoca avessero compreso appieno l’importanza di questo “piccolo gioiello” della scienza e della tecnologia applicata alla vitivinicoltura.
A giusta ragione, è intervenuto il Consigliere Regionale Dottor Ruggiero Mennea per sottolineare l’importanza di un tale patrimonio di efficienza. Patrimonio che non deve assolutamente disperdersi, auspicando che da parte delle massime autorità politiche pugliesi, si pongano l’attenzione e l’interesse necessari per tracciare, insieme, un percorso condiviso, basato sulla consapevolezza di ciò che abbiamo.
Per concludere la serie di interventi della serata, ha preso la parola il Sindaco di Barletta, Dottor Pasquale Cascella, il quale ha ipotizzato quelle che potrebbero essere le azioni da intraprendere per scongiurare il rischio di chiusura della Cantina Sperimentale, a seguito della riorganizzazione della struttura stessa ed in considerazione della consistente riduzione dei finanziamenti pubblici nel settore.
Ne è venuto fuori un interessante confronto in parallelo tra l’ epopea di fine 800 e l’attiva efficienza nel terzo millennio, i cui risultati hanno fatto della Cantina Sperimentale di Barletta una punta di eccellenza del nostro territorio.
Al termine, il Presidente Carmelo Mancarella ha ringraziato il pubblico che, attento e numeroso, ha seguito e applaudito gli interventi dei brillanti e coinvolgenti relatori .

Fonte: comunicato stampa Rotary Club

venerdì 24 ottobre 2014

BARLETTA : RISCHIO CHIUSURA CANTINA SPERIMENTALE. UN INCONTRO A PALAZZO DI CITTÀ

Questa mattina a Palazzo di Città il Sindaco Pasquale Cascella e la dirigente Santa Scommegna hanno incontrato il Direttore dell’Unità di ricerca per l’uva da tavola e vitivinicoltura in ambiente mediterraneo di Turi, Donato Antonacci, e una rappresentanza dei ricercatori e dei dipendenti della Cantina Sperimentale di Barletta, annessa a quella struttura, che da anni è attiva nella ricerca e selezione delle varietà di uva da tavola e da vino del territorio.
L’incontro ha affrontato il rischio di chiusura, a seguito della riorganizzazione delle strutture e alla riduzione dei finanziamenti pubblici, da contrastare puntando sullo sviluppo dei progetti di ricerca in corso a Barletta, sul recupero di sperimentazioni già avviate e sullo sviluppo di nuovi progetti in grado di valorizzare le produzioni locali e di sostenerle anche con sinergie con operatori privati del mondo agricolo.
Per il Sindaco Cascella “l’allarme sul rischio incombente di chiusura della Cantina Sperimentale deve essere raccolto con la forza propositiva del ruolo che la Cantina Sperimentale ha mostrato nel tempo di saper assolvere e delle potenzialità di crescita del settore vitivinicolo nel sud Italia che ha bisogno di essere sostenuto da adeguati progetti di ricerca nella nuova programmazione europea. Nell’assicurare che l’Amministrazione comunale assolverà alla propria parte, bisognerà coinvolgere tutte le istituzioni del territorio e le energie del settore per condividere l’impegno a salvare e rilanciare uno storico riferimento della ricerca nel mezzogiorno d’Italia”.


lunedì 13 ottobre 2014

BARLETTA : Mennea su Cantina Sperimentale. «Appello per scongiurarne la chiusura»

Un appello alle massime istituzioni del territorio pugliese, per scongiurare l’ipotesi della chiusura della Cantina Sperimentale di Barletta. A lanciarlo è il consigliere regionale del Pd, Ruggiero Mennea, che si rivolge quindi al Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, unitamente al Presidente del Consiglio Regionale, Introna, all’Ass. all’Agricoltura, Fabrizio Nardoni, ai Parlamentari pugliesi e al Sindaco della Città di Barletta, Pasquale Cascella.
 “Istituita nel 1879 con decreto Ministeriale, per più di 135 lunghi anni, la Regia Cantina Sperimentale di Barletta si è distinta per l’efficienza e i risultati che della stessa ne hanno fatto un’ indiscutibile punta di eccellenza del nostro territorio- scrive Mennea.- Già nel 1968 (con Decreto Legge n.1318 del 23/11) la regia Cantina sperimentale di Barletta confluì come Sezione Operativa Periferica di Barletta nell’Istituto Sperimentale per l’Enologia. Nel 1999(con Decreto Legislativo del 29/10) fu prevista l’istituzione del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA) nel quale confluirono tutti gli Istituti Sperimentali. Successivamente, nell’agosto 2007, con la ristrutturazione del CRA, la Sezione Operativa Periferica di Barletta dell’Istituto Sperimentale per l’Enologia subì un ulteriore “ridimensionamento”, cessando di esistere come struttura autonoma in seguito all’annessione, quale Cantina Sperimentale, all’Unità di Ricerca per l’uva da tavola e la vitivinicoltura in ambiente mediterraneo di Turi.
Oggi, la mancata applicazione del “turn over” ne può seriamente decretare la fine e a pagarne le conseguenze potrà essere il territorio tutto. Efficienza, prestigio, tradizione, innovazione e avanguardia:le parole che meglio descrivono la storia della Cantina Sperimentale di Barletta. Efficienza, per i risultati sempre ottenuti grazie al lavoro costante e di aggiornamento di chi ci ha messo quella dedizione intrisa di amore per la propria terra che, spesso, solo gli uomini del Sud sono in grado di mostrare; prestigio, per i notevoli progressi raggiunti in Puglia nella fabbricazione dei vini grazie, appunto, all’azione della Cantina Sperimentale e che si sono rivelati determinanti per la riuscita del commercio con l’America, dove i nostri vini hanno saputo fare notevole concorrenza a quelli francesi, spagnoli e portoghesi; tradizione, perché nella Cantina si “respiravano” per accudirle, migliorarle e di poi esportarle all’estero quelle radici, fra le altre, caratterizzanti il nostro territorio e legate all’enologia; innovazione ed avanguardia, perché la migliore fermentazione, serbevolezza, limpidezza, fabbricazione e invecchiamento di molti vini, unitamente alla distillazione degli stessi e all’uso di buone macchine vinicole, sono state in buona parte il risultato delle esperienze fatte nella Cantina Sperimentale di Barletta.
Una storia con un tracciato così autenticamente positivo non può subire una così umiliante agonìa che ne comporterebbe la chiusura definitiva. Da parte mia, ogni più serio e sincero impegno al fine di tutelare una storia che racconta e descrive un Sud dalle schiene curve e dalle mani callose, contorte come i sacri vigneti che hanno dato lavoro, dignità e lustro a questo amato e bistrattato Territorio e ai suoi abitanti che, anche grazie alla presenza di cantine come quella Sperimentale della Città di Barletta, riescono ancora a serbare in sé le virtù della terra.
Un patrimonio di natura valoriale, prima ancora che culturale ed economica – per le ragioni fin qui esposte – che richiede alle massime Istituzioni pugliesi, per il tramite di questo mio appello, le attenzioni e le sensibilità necessarie per cercare di tracciare insieme, mediante una cultura basata sulla consapevolezza di ciò che abbiamo, una traiettoria che alla soppressione possa preferire la risoluzione delle criticità e di ogni relativa problematica. Nella più ferma convinzione che la tutela di tutto ciò sia più che mai doverosa in un momento storico, come quello attuale, già caratterizzato da enormi contrasti derivanti da percezioni differenti della tutela delle eccellenze, della valorizzazione del territorio e della visione del futuro. Perché anche il futuro ha radici lontane”, conclude il consigliere del Pd.