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sabato 5 marzo 2016

ANDRIA : Tendopoli di via Monte Faraone, in campo la macchina della solidarietà

Ci sono volute ben oltre 12 ore per rimuovere completamente tutto il materiale presente all’interno del terreno, di cui il 18 febbraio scorso è stato disposto il sequestro preventivo. Su quell’area, infatti, era presente una tendopoli abusiva in cui erano presenti poco più di 100 cittadini extracomunitari perlopiù di origine nord africana, ma la gran parte con regolare permesso di soggiorno e residenza nel nord Italia. Giovani e meno giovani giunti ad Andria per un lavoro occasionale ed organizzatisi in quelle tende per cercare riparo dalle intemperie. Proprio in una di quelle tende, nella notte tra il 2 ed il 3 febbraio, è deceduto un uomo senegalese di 56 anni a causa delle esalazioni di monossido di carbonio sprigionate da un braciere acceso per difendersi dall’intenso freddo di quei giorni. Niente acqua corrente, niente viveri di prima necessità e solo la solidarietà di diverse associazioni che nel corso degli anni (la tendopoli ha iniziato a stanziarsi in quel luogo sin dal 2008), hanno provato a mitigare le difficoltà di vita.
Ma la stessa situazione ha provocato non poche perplessità nel mondo politico e non solo, per una comunità che ha vissuto in quel luogo senza sostanzialmente particolari regole. La decisione dello sgombero di ieri ha portato con se le inevitabili problematiche. Ed allora, ancora una volta, si è attivata la macchina della solidarietà cittadina: oltre al gran dispiego delle Forze dell’Ordine per garantire la massima serenità nelle operazioni, vi è stato l’intervento di oltre una quindicina di volontari della Confraternita Misericordia di Andria, che hanno assicurato, per tutto il tempo dello sgombero, assistenza sanitaria e pratica agli uomini ed alle donne presenti. Ogni singolo occupante è stato invitato a lasciare l’area volontariamente per rientrare nel proprio domicilio ma otto cittadini extracomunitari hanno deciso di restare ad Andria per via dell’impossibilità immediata di ripartire. Per loro l’allestimento di un campo di accoglienza da parte della Misericordia di Andria, all’interno della propria sede di via Vecchia Barletta 206 ad Andria, dove in nottata i cittadini extracomunitari hanno trovato letti, coperte e cibo per la fredda notte andriese. Allestite anche docce e servizi igienici. Situazione assolutamente temporanea che, tuttavia, ha rimesso in moto la essenziale macchina della solidarietà andriese.

venerdì 4 marzo 2016

ANDRIA : Sgombero tendopoli. “Che fine faranno questi immigrati?”

Ruspe al lavoro e forze dell’ordine a presidiare l’area. Queste le immagini diffuse dai media per raccontare lo sgombero della tendopoli di via Monte Faraone ad Andria, il terzo ghetto di Puglia che ha “accolto”, sino a questo momento, oltre un centinaio di giovani immigrati, per lo più africani, pronti a lavorare per pochi spiccioli ad ora pur di guadagnare qualcosa da mandare a casa. Situazioni sovrapponibili a tante altre che noi della Cgil Puglia e Bat e della Flai Puglia e Bat denunciamo da sempre; impegnati, come siamo da tempo, in campagne di sensibilizzazione ed iniziative regionali contro il caporalato e lo sfruttamento della manodopera.

Un’operazione, quella avvenuta stamattina alla periferia di Andria, che non condividiamo nel merito e nel metodo. Fatte salve le motivazioni che hanno portato allo sgombero (la tendopoli sorgeva, infatti, su un terreno di proprietà privata) nessuno si è posto, però, il problema di dove andranno a dormire tutti questi uomini stanotte, dove “vivranno” da questo momento in poi, cosa ne sarà di loro. Senza parlare del fatto che questo ghetto viene “ripulito” a marzo, quando ormai la campagna delle olive è abbondantemente finita, ora che non servono più gli immigrati si “gettano per strada”. Che fine faranno tutti questi esseri umani? Di fronte ad una situazione del genere sarebbe stata opportuna una convocazione delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di volontario per condividere un percorso alternativo come si sta facendo, per esempio, con la Regione in altri territori della Puglia.

Non siamo per i ghetti, sia chiaro. Non lo siamo mai stati. Crediamo, invece, nell’accoglienza, siamo convinti che i problemi si debbano affrontare a monte: è necessario predisporre strutture attrezzate nella consapevolezza che ci sono determinati periodi dell’anno (come quello della raccolta delle olive nel barese o del pomodoro nel foggiano) nei quali migliaia di immigrati arrivano per lavorare nelle nostre terre e non ha nessun senso fare finta che ciò non accada meravigliandosi poi della tendopoli di turno scoperta “casualmente” in questa o quell’altra periferia. Li chiamano “invisibili” ma non lo sono affatto, di queste realtà siamo a conoscenza tutti ma nessuno muove mai un dito, sgomberi a parte. Le soluzioni vanno cercate prima, ad Andria come in tutte le altre città in cui accadono fatti analoghi, serve un impegno reale e concreto delle istituzioni.


Le segreterie Flai Puglia e Bat

Le segreterie Cgil Puglia e Bat