Cerca nel blog

News dalle Città della BAT

Visualizzazione post con etichetta atisale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta atisale. Mostra tutti i post

lunedì 19 febbraio 2018

MARGHERITA DI SAVOIA : Riapertura impianto saline, Flai e Cgil - “Bene ma ora le prescrizioni”


Riglietti e Deleonardis: “Saremo vigili affinché si osservi l’ordine della Provincia, questo dramma di 72 ore per i lavoratori resti solo un brutto ricordo”

“Apprendiamo con soddisfazione la notizia della sospensione del provvedimento di sospensione dell’impianto (il gioco di parole in una situazione del genere è d’obbligo) di essiccazione e impacchettamento delle Saline di Margherita di Savoia”, così Gaetano Riglietti e Giuseppe Deleonardis. segretario generale della Flai Cgil Bat e segretario generale della Cgil Bat commentano la decisione della Provincia.
La Bat nelle scorse ore, considerando che le controdeduzioni dell’azienda fossero sufficienti a ritenere superati i motivi ostativi alla ripresa dell’esercizio, ha disposto l’interruzione dei termini sospensivi fatte salve le prescrizioni di adeguamento degli impianti e di riduzione delle emissioni di polveri e facendo, sostanzialmente, marcia indietro rispetto a quanto comunicato lunedì scorso ad Atisale e cioè di sospendere l’impianto in questione per rischio inquinamento. Una decisione che ha gettato nel panico i 120 lavoratori delle saline che per 72 ore hanno vissuto il dramma della possibilità di perdere il lavoro.
“D’ora in avanti – prosegue Riglietti – saremo vigili e attenti nel verificare che l’azienda si attenga, ove non lo abbia già fatto, alle prescrizioni della Provincia al fine di non doverci ritrovare di qui a qualche mese di fronte ad una situazione del genere, di una gravità unica, nella quale 120 famiglie della città si sono viste crollare letteralmente il mondo addosso”.
“Posto che non si capisce bene perché la Provincia abbia intimato all’azienda la sospensione dell’impianto dalla sera alla mattina senza nessun preavviso e non volendo entrare nel merito della vicenda da un punto di vista di tempo e di metodo, auspichiamo che nel più breve tempo possibile ci sia la convocazione di tutte le parti per comprendere cosa sia accaduto e come si intende procedere per coniugare salute, rispetto dell’ambiente ed occupazione”, conclude Deleonardis.


venerdì 16 febbraio 2018

MARGHERITA DI SAVOIA : Antonella Cusmai su questione Atisale - “Devastante”!!

Non trovo altri aggettivi per definire l’operato della giunta Marrano!
Sarebbe stato meglio non leggerlo quel comunicato incoerente e di mera facciata!
Un comunicato decisamente antitetico rispetto a quanto lo stesso Marrano dichiarava il 3 ed il 6 gennaio scorsi!

Palese è l’incoerenza tra ciò che il sindaco stesso ha fatto un paio di mesi fa e ciò che egli stesso scrive oggi solo perché, evidentemente, spaventato dalle reazioni dei lavoratori!

Quando il sindaco, come del resto ha egli stesso ammesso solennemente in un’intervista, ha sollecitato l’intervento dell’asl e dell’Arpa, a fine 2017, non lo ha fatto certo per tutelare i lavoratori ma per “un oggettivo pericolo di salute pubblica” e per “dare contegno” a ciò che circonda l’impacchettatrice (dimenticando che l’impacchettatrice era lì da molto prima del circondario!).
Arpa e Provincia Bat non parlano di “oggettivo pericolo di salute pubblica” (parliamo di sale del resto) né di contegno da dare, (obbiettivo del sindaco) ma è ovvio che se fortemente sollecitate, avrebbero relazionato su altro così come ovvie sarebbero state le ripercussioni sui lavoratori.
Ora, essendoci già dal 2014 le prescrizioni della provincia Bat, perché il sindaco non ha usato la diligenza del buon padre famiglia illo tempore?

Perché non si è fatto promotore di un tavolo tecnico tra la proprietà Atisale, le organizzazioni sindacali e le autorità preposte?All’epoca la procedura di concordato non c’era ancora! All’epoca, anzi già dall’anno prima, dal momento del suo insediamento, avrebbe potuto assumere un atteggiamento che cercasse di tenere insieme occupazione, sviluppo economico e rispetto dell’ambiente.
Non lo ha fatto, limitandosi a restare cieco e sordo anche quando già dall’aprile 2015 cominciavano le agitazioni dei lavoratori Atisale.
Si è interessato, invece, della sottoscrizione di un protocollo d’intesa con Atisale esattamente un anno fa (il 16/02/2017 per il trasferimento di una serie di aree facenti parte della concessione Atisale), che non ha ancora prodotto alcunchè.

Oggi, invece, ci parla di azione comune, soltanto oggi che l’effetto domino è partito, solo oggi a fine del suo mandato!

Perché ha lasciato trascorrere ben cinque anni il nostro sindaco?
Perché non ha cercato di trovare un equilibrio tra le esigenze legittime degli abitanti di zona Erba Cavallari ed i lavoratori della salina?
Perché parteggiare solo per i primi e soprattutto perché ricordalo solo a fine legislatura?
E’ un tempismo che lascia perplessi soprattutto se ricordiamo che proprio il sindaco oltre che socio di Salapia Sale (benchè di minoranza) è l’autorità sanitaria locale. In questa veste, ai sensi dell'art. 32 della legge n. 833/1978 e dell'art. 117 del D.Lgs. n. 112/1998, avrebbe anche potuto emanare ordinanze contingibili ed urgenti, se davvero ci fossero state emergenze sanitarie e di igiene pubblica, ma non lo ha fatto (evidentemente perché non c’erano i presupposti!) insistendo, però, perché altri lo facessero!
Il pensare di poter chiudere un solo reparto delle saline significherebbe uccidere la nostra economia, ma nel contempo si è consapevoli della necessità non più procrastinabile che l’azienda garantisca la sostenibilità ambientale dell’attività di lavorazione e la sicurezza degli ambienti lavorativi.
I lavoratori non si aiutano accanendosi contro un’azienda di per sé in difficoltà, il falso buonismo del sindaco è arrivato troppo tardi ed inoltre l’allarmismo di un il falso inquinamento ambientale dovuto alle polveri di sale di cui anche il TG Norba ha parlato in questi giorni, auguriamoci non crei ulteriori problemi alla nostra già precaria economia.

Antonella Cusmai

Consigliera comunale Margherita di Savoia


lunedì 8 gennaio 2018

MARGHERITA DI SAVOIA : Legambiente su presunto inquinamento ambientale impacchettatrice Atisale.

Ronzulli: “Bene la tutela dei cittadini e dei lavoratori, ma ricordiamo che il Comune accusa se stesso essendo socio dell’azienda. Necessario un monitoraggio costante e continuativo”.
Legambiente Margherita di Savoia interviene in merito alla richiesta presentata dal sindaco Paolo Marrano al responsabile del Sisp dell’Asl Distretto I di Margherita di Savoia e al Dipartimento Arpa Puglia, di verificare un presunto inquinamento ambientale dell’impianto di essicazione sali in concessione ad Atisale in zona Erba dei Cavallari.

«Come associazione che guarda al bene e tutela dell’ambiente e della persona, non possiamo che supportare la richiesta fatta dal Comune di Margherita di Savoia all’Asl e all’Arpa- dichiara Ruggero Ronzulli, presidente del circolo locale - , al fine di chiarire e verificare le segnalazioni giunte dai cittadini. A tal fine, infatti, abbiamo inviato nei giorni scorsi una nota di sollecito di risposta e di chiarimenti all’Arpa Puglia, così da dipanare ogni dubbio su tale questione. Allo stesso tempo, però, leggiamo con piacere la risposta da parte del consiglio di amministrazione di Atisale, in cui i dati per le emissioni delle polveri di sale, dello scorso giugno, sono nella norma. Anche se forse sarebbe meglio avere un controllo delle emissioni più costante e non in modo semestrale».

Legambiente però precisa che l’area in cui sorge l’impianto per l’essiccamento del sale, sito in zona Erba dei Cavallari, esiste dapprima degli anni 80’. E  che il PUG ( Piano Urbanistico Generale), datato anni ’70, destinava tutta quell’aria agli insediamenti produttivi e non abitativi. «Ma sappiamo vista la legge dobbiamo trovare sempre lo stratagemma per fare l’opposto ed una zona produttiva diventa magicamente abitativa – sottolinea Ronzulli - . Quindi chi ha costruito le abitazioni in quella zona sapeva benissimo di trovarsi vicino ad un impianto produttivo, visto che già c’era, forse anche più produttivo di oggi. Visto lo stato odierno, però, è necessario garantire la massima sicurezza per i cittadini che abitano in quelle area».

Per quanto concerne, invece, le accuse di corrosione o di trovarsi del sale sui balconi, ecc. in un paese attanagliato dal mare e dalla salina è fisiologicamente e per natura “normale” trovarsi in una situazione del genere, essendoci una presenza notevolmente maggiore di salsedine, perlopiù se poi ci si trova vicino ad un impianto in cui il sale viene essiccato per poi essere impachettato. Sarebbe come costruire una casa sul mare e poi dire che il mare “danneggia” l’abitazione. Ovviamente è opportuno adottare i maggiori accorgimenti per diminuire al minimo il danno.

«In tutto questo, se il Comune ha fatto bene ad interpellare gli organi competenti per verificare eventuali danni ambientali a cittadini e/o cose – continua Ronzulli - , è necessario ricordare al Comune di Margherita di Savoia che praticamente accusa se stesso, in quanto è socio di Atisale, anche se in una minima parte, ma ha il diritto e dovere di controllare e verificare dall’interno le condizioni in cui opera l’azienda di cui è socio, tanto più se rischia di danneggiare i propri cittadini e lavoratori. Infatti, spesso, da decenni ormai, il comune agisce in modo separato ed indifferente dalla società di cui è socio, come se fossero separati in casa. Ed invece, quindi, di parlare sulla stampa dovrebbe in modo costante portare tale questioni sui tavoli di discussione societari e aziendali».

In tutto questo ci auspichiamo che si giunga ad una risoluzione celere per il bene dei cittadini e dei lavorati, magari richiedendo all’Arpa di installare una centralina permanente nei pressi dell’impianto così da verificarne l’emissioni in modo costante e continuativo.

Circolo Legambiente Margherita di Savoia

martedì 7 aprile 2015

MARGHERITA DI SAVOIA : Rifiuti, Atisale, Agricoltura. Tutelare il paese dal degrado e scempio ambientale.

Lavorare in collaborazione e sinergia per trovare soluzione e risposte concrete.

Con il giungere della primavera e l’approssimarsi dell’estate, Margherita di Savoia deve sempre far fronte a determinate situazione ambientali, come l’invasione delle zanzare, dei ratti, la sporcizia per le strade, ecc., che portano il paese sull’orlo del degrado e dello scempio. Tali situazione oggi sono aggravate da eventi contingenti che le hanno accentuate ed aggravate: la crisi della raccolta dei rifiuti che per mesi si è protratta ed oggi è segnata dal passaggio alla nuova azienda, SIAFG4, che si trova a dover fare i conti con un capitolato da tutti considerato “inaccettabile” e “insostenibile”.

Nonostante i primi interventi di disinfestazione e derattizzazione partiti alla fine del mese di marzo e che procederanno con cadenza mensile, numerose le segnalazioni e le denunce da parte di cittadini che in questi giorni si sono trovati durante le ore serali a passeggiare con i ratti sul corso principale del paese. Scenari inaccettabili per un paese che si vanta di aver avuto la bandiera blu e prossimo all’apertura della stagione balneare. Tale situazione, ovviamente, è stata favorita dallo scempio che in questi mesi si è creato con la mala gestione della raccolta dei rifiuti che ha lasciato il paese in preda al degrado e a rifiuti sparsi ovunque. Scempio, però, causato anche e soprattutto da quei cittadini che non si capacitano di accettare il nuovo sistema di raccolta porta a porta e credono di essere, forse perché gli è stato consentito, in un paese senza regole, rispetto del prossimo e del proprio territorio.

Con l’arrivo della nuova azienda, la SIAFG4, si spera che la raccolta differenziata possa avere un nuovo inizio, così come sta avvenendo nella vicina Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia. Ove l’azienda sta gestendo egregiamente il sistema, attraverso una capillare e costante informazione, formazione e sensibilizzazione. Ciò che a Margherita di Savoia è mancata completamente.

Apprendiamo con piacere che la Giunta Comunale con delibera n. 41 del 9 marzo 2015 ha istituito ufficialmente l’Osservatorio Rifiuti Zero che vede la presenza e partecipazione di associazioni e cittadini comuni con il compito di monitorare con continuità il percorso verso Rifiuti Zero. Tralasciando che la Legambiente cittadina è stata tenuta fuori da tale osservatorio ( volontariamente?), ci auguriamo che tale lodevole iniziativa, che per la prima volta vede direttamente i cittadini coinvolti, non sia solo fumo negli occhi, ma che concretamente possa incidere sul processo decisionale e di gestione in materia di rifiuti e raccolta differenziata del nostro paese, considerando che oggi ci troviamo in una fase di totale rivisitazione e cambio gestionale del sistema. Altresì speriamo, come già avevamo avuto modo di proporre in passato attraverso l’appello al Consiglio Comunale di istituire una vera commissione ambiente che controllasse e valutasse i vari argomenti inerenti la tematica ambientale e rilasciasse pareri scritti, favorevoli o meno, da poter leggere e valutare concretamente in fase di deliberazione, che tale Osservatorio possa andar oltre il monitoraggio di Rifiuti Zero e possa aver voce anche per tutte le altre tematiche ed aspetti ambientali del nostro paese.

Paese che ad oggi si trova in una grave crisi economica, sociale ed ambientale con il sopraggiungere del concordato preventivo che interessa il primo opificio di Margherita di Savoia. Perché forse si dimentica che se l’Atisale venisse meno, non solo causerebbe una grave crisi finanziaria e sociale per tutti noi, ma potrebbe nuocere gravemente anche a tutto il territorio e al sistema ambientale che proprio grazie all’azione produttiva dell’azienda è in vita. La nostra Riserva Naturale e Zona Umida esiste proprio perché esiste la produzione del sale e nel caso venisse meno quest’ultima, la biodiversità del territorio e dei luoghi protetti potrebbe subire un duro colpo. Per tale ragione è importante che si lavori in sinergia per giungere al miglior risultato per tutti, evitando inutili strumentalizzazioni, attacchi, speculazioni di ogni genere. Il territorio, il paese è di tutti e tale deve restare nel bene e nel male.

Per non dimenticare le forti mareggiate che in questi giorni hanno parzialmente distrutto le dune di sabbia a protezione degli arenili e dei terreni coltivati che di conseguenza, inondando le colture, hanno causato danni irreversibili nella zona di Foce Carmosina. I massi, posati in mare a protezione della costa, sono ormai dissestati e a ben poco riescono a svolgere la loro funzione di protezione. Per prevenire danni ancora più gravi alle colture e per salvaguardare l'incolumità dei proprietari, degli operatori agricoli, dell’economia occorre un intervento immediato e risolutivo. 

A tal fine la Legambiente è sempre a disposizione di chiunque per trovare soluzioni e dare risposte concrete al territorio e ai cittadini. Tante sono le problematiche ambientali che coinvolgono il territorio di Margherita di Savoia, forse anche a causa della sua polivalenza, ma questo non vuol dire che le problematiche sono insormontabili e incurabili. Con la collaborazione di tutti, il lavoro sinergico, la passione e l’amore per il proprio paese tutto è possibile.

Legambiente Margherita di Savoia

mercoledì 28 gennaio 2015

MARGHERITA DI SAVOIA : Solidarieta' e vicinanza ai lavoratori Atisale.

A rischio i 120 dipendenti dell’azienda, in crisi per un problema societario: Atisale vanta infatti crediti per diversi milioni di euro nei confronti della società controllante, Salapia Sale. Denaro mai incassato. Poi ci sono i debiti per il mancato pagamento dell’Ici nei confronti dei due Comuni in cui ricadono le saline. Atisale deve 3 milioni di euro a Margherita di Savoia, e 700mila euro a Trinitapoli, questi ultimi pagati in parte.
Nel 2011 la proprietà delle Saline di Margherita è passata nelle mani dei leccesi Semeraro e dei siciliani D’Alì Staiti. Ora hanno chiesto al Tribunale di Foggia di poter essere ammessi al concordato preventivo, per scongiurare il fallimento e individuare eventuali imprenditori interessati ad acquisire la società.

Non si può non essere sensibili per le difficoltà di questi lavoratori e delle loro famiglie a cui va la nostra più sincera solidarietà.

Una preoccupazione che può ottenere sollievo solo con i fatti e con le azioni che i dipendenti Atisale attendono dalle istituzioni competenti. L’auspicio è che, in questa situazione delicata anche le forze politiche possano mostrare la stessa compattezza che le lavoratrici e i lavoratori Atisale stanno facendo vedere in questi momenti di comprensibile disagio e preoccupazione.

martedì 27 gennaio 2015

MARGHERITA DI SAVOIA : Saline, a rischio il futuro di 120 dipendenti

La società Atisale, che gestisce le Saline di Margherita di Savoia, sceglie la strada del concordato preventivo per evitare il fallimento. E così il futuro dei circa 120 dipendenti diventa alquanto incerto. Ma non è la crisi di mercato a mettere a rischio la società che gestisce la più grande salina d’Europa. Questa volta sarebbe un problema societario: Atisale vanta crediti per molti milioni di euro nei confronti della controllante Salapia Sale, mai incassati. A questo, poi, si aggiungerebbero i debiti nei confronti dei Comuni di Margherita di Savoia e Trinitapoli, nei cui territori ricadono le saline e che per anni non hanno incassato l’Ici. Per questo al Comune di Trinitapoli sono stati riconosciuti tributi per 700mila euro (in parte già pagati); molti di più a Margherita di Savoia (sui tre milioni).
Insomma, ci sarebbe una serie di fattori concomitanti che avrebbe spinto i leccesi Semeraro e i siciliani D’ Alì Staiti (subentrati nel 2011 ai proprietari locali) ad avviare l’iter per il concordato preventivo al Tribunale di Foggia. La procedura, considerata l’anticamera del fallimento, ha però l’obiettivo di individuare eventuali imprenditori interessati ad acquistare le società. In prima linea è ora il sindaco Paolo Marrano - eletto nel maggio 2013 con la lista “Per il bene comune” - dal momento che il Comune mantiene una partecipazione inferiore all’1% nel capitale di Salapia. Marrano ha già convocato la proprietà per mercoledì pomeriggio alle 17 in Comune. Ma questa mattina a Roma è fissato un incontro con i sindacati nazionali, convocati sia per le Saline di Margherita che per quelle di Sant’Antioco. Ma per Marrano non si discute. “Atisale non scomparirà”, dice. “Se necessario ricorreremo all’azionariato popolare”.
Carmen Carbonaro
Corriere

lunedì 26 gennaio 2015

MARGHERITA DI SAVOIA : Profondo rosso per le Saline, in crisi la Atisale.

È stato convocato per mercoledì pomeriggio, dal sindaco Paolo Marrano, l'incontro con i vertici di Atisale a seguito della decisione dell'azienda, che gestisce le saline di Margherita di Savoia, di avviare la procedura di concordato preventivo presso il Tribunale di Foggia. "Una decisione - spiegano da Palazzo di Città - che arriva come un fulmine a ciel sereno e che ha provocato una forte preoccupazione nel sindaco e in tutta l'amministrazione comunale". La salina è una delle prime risorse economiche del paese e, per questo, la situazione di crisi annunciata da Atisale potrebbe avere gravi conseguenze, soprattutto occupazionali su un territorio già fortemente in crisi. “Abbiamo immediatamente convocato i vertici di Atisale – annuncia il sindaco Paolo Marrano – per verificare l'effettiva situazione debitoria della società e avviare un tavolo di confronto e di concertazione che allargheremo a tutte le forze politiche e sindacali della città”. Per Marrano è prioritario l'impegno dell'amministrazione comunale “per scongiurare il peggio in una comunità, come quella di Margherita di Savoia, che vive da troppo tempo momenti di difficoltà in tutti i settori economici”.