Cgil,
Cisl e Uil Bat scrivono ai dieci sindaci della Provincia: “Un protocollo
d’intesa anche in questo territorio come avvenuto nel Salento”.
I
primi ad organizzarsi sono stati 39 Comuni del Salento. Sulla scorta di questa
esperienza, è giunto il momento che anche nella Provincia di Barletta – Andria
– Trani si mettano in moto gli ingranaggi necessari per non lasciarsi scappare
l’occasione offerta dalla Regione Puglia nell’ultimo, dopo quello del 2009, “Piano
straordinario per l’occupazione” nel quale rientrano, tra le altre cose, anche finanziamenti
a favore del cosiddetto “Lavoro di cittadinanza”. Si tratta, in sostanza, di
dare nuove opportunità di impiego a cassintegrati e disoccupati chiamati così a
svolgere lavori di pubblica utilità indicati dai sindaci: la sistemazione del
verde pubblico, la pulizia di giardini e la manutenzione ordinaria degli
istituti scolastici, potrebbero essere degli esempi.
Per tale ragione i
segretari generali di Cgil, Cgil e Uil della Bat, Luigi Antonucci, Emilio Di
Conza e Vincenzo Posa hanno scritto una lettera per rivolgere un appello e
chiedere contestualmente un incontro, nel più breve tempo possibile, ai dieci
sindaci della Provincia affinchè si attivino nel ripercorrere la strada già
tracciata dai Comuni salentini, una linea che ha portato, come è noto, alla
firma di un accordo quadro con la Giunta
Regionale per l’avvio della sperimentazione sull’occupazione.
“Sarebbe opportuno –
scrivono i rappresentanti dei tre sindacati confederali – cominciare ad avviare
un percorso che possa portare alla sottoscrizione di un protocollo di intesa di
applicazione del c.d. ‘lavoro di cittadinanza’ anche nel nostro territorio. E’
importante nella fase che sta attraversando il Paese e, nello specifico, questo
lembo di Puglia che il pubblico possa fare di più nella direzione della
creazione di lavoro e per offrire ai disoccupati l’opportunità di recuperare
quella dignità che la mancanza di lavoro e lo stato di indigenza finisce per
intaccare”.
Secondo Antonucci, Di
Conza e Posa “le risorse messe a disposizione dalla Regione Puglia, attraverso
il Fondo Sociale Europeo, per esempio, potranno essere utilizzate per
l’attivazione di cantieri di pubblica utilità destinati a disoccupati e
fruitori di ammortizzatori sociali, per favorire la stabilizzazione attraverso
meccanismi di premialità per le imprese, che accedono ad appalti di opere e
servizi, assumendo manodopera dalla platea presa in carico con la formazione
professionale, che potrà essere realizzata durante l’attività lavorativa”.
I soldi dunque si
possono trovare, ora servono “coraggio e fantasia”, come disse il Presidente
della Puglia Nichi Vendola presentando le misure, per aggredire il problema
della disoccupazione e dell’inoccupazione. Di qui la richiesta delle
organizzazioni sindacali di un incontro “urgente” con le singole
amministrazioni comunali vista l’importanza di tale strumento per creare subito
lavoro.
Michela Alicino
Ufficio Stampa Cgil Bat
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