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News dalle Città della BAT

lunedì 3 agosto 2015

SEQUESTRI DI MERCE CONTRAFFATTA AL MERCATO DI BARLETTA E ALLA FESTA PATRONALE DI TRANI

“OPERAZIONI ECCELLENTI MA BISOGNA INTERVENIRE ALL’ORIGINE E DISSUADERE GLI ACQUIRENTI, ANCHE CON LE MULTE”

Dopo le brillanti operazioni da parte della Guardia di Finanza di Barletta, che ha provveduto al sequestro di prodotti di abbigliamento, calzature ed accessori moda nel corso di distinte operazioni tra le quali anche nel mercato settimanale e quella, più recente, da parte delle Forze dell’Ordine nel corso della Festa Patronale di Trani, è Unimpresa Bat ad intervenire e lo fa attraverso la voce del suo Presidente Savino Montaruli il quale ha detto: “i sequestri e le brillanti operazioni delle Forze dell’Ordine per contrastare la vendita di merce contraffatta meritano il nostro plauso perché tali azioni vanno esattamente nella direzione da tutti noi auspicata e più volte sollecitata al fine non solo di evitare di alimentare forme di vendite fortemente concorrenziali ma anche per contrastare l’altro fenomeno interconnesso cioè l’occupazione abusiva di suolo pubblico da parte di questi soggetti quindi un danno che ha anche risvolti legati alla sicurezza nelle fiere, feste e mercati in quanto quelle occupazioni trasformano la sistemazione logistica delle aree dei vendita, le stravolgono e le rendono quindi non più idonee al loro uso poiché spesso queste occupazioni abusive ostruiscono i passi carrabili e finanche il passaggio dei mezzi di soccorso in caso di interventi sanitari o di emergenza. Tra l’altro queste occupazioni sono quelle che forniscono un grosso alibi ad Amministratori Pubblici che ne prendono spunto per trasferire i mercati nelle estreme periferie delle città quindi nelle campagne dove gli abusivi hanno tanto inutile spazio a disposizione da poter fare ciò che vogliono, praticamente indisturbati e lontano dagli occhi degli osservatori. Al di là di queste semplici osservazioni sarebbe altresì opportuno intervenire a monte del problema quindi nei luoghi di produzione, che spesso non sono neanche tanto lontani da noi e poi giungere a dissuadere gli acquirenti applicando la vigente normativa quindi le sanzioni, che sono salatissime ed arrivano anche fino a 7 mila euro, agli acquirenti che acquistano cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà industriale. Il problema quindi è enorme ed intervenire in modo discontinuo e sporadico, con il solo sequestro e la confisca della merce, può essere riduttivo e quindi addirittura inutile visto che il fenomeno è in progressivo, preoccupante, aumento e non riguarda solo le scarpe, gli occhiali o i cappelli ma ben altro di molto più pericoloso” – ha concluso il Presidente Montaruli.


                                                                
UNIMPRESA BAT

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