“OPERAZIONI ECCELLENTI
MA BISOGNA INTERVENIRE ALL’ORIGINE E DISSUADERE GLI ACQUIRENTI, ANCHE CON LE
MULTE”
Dopo
le brillanti operazioni da parte della Guardia di Finanza di Barletta, che ha
provveduto al sequestro di prodotti di abbigliamento, calzature ed accessori
moda nel corso di distinte operazioni tra le quali anche nel mercato
settimanale e quella, più recente, da parte delle Forze dell’Ordine nel corso
della Festa Patronale di Trani, è Unimpresa Bat ad intervenire e lo fa
attraverso la voce del suo Presidente Savino Montaruli il quale ha detto: “i
sequestri e le brillanti operazioni delle Forze dell’Ordine per contrastare la
vendita di merce contraffatta meritano il nostro plauso perché tali azioni
vanno esattamente nella direzione da tutti noi auspicata e più volte
sollecitata al fine non solo di evitare di alimentare forme di vendite
fortemente concorrenziali ma anche per contrastare l’altro fenomeno
interconnesso cioè l’occupazione abusiva di suolo pubblico da parte di questi
soggetti quindi un danno che ha anche risvolti legati alla sicurezza nelle
fiere, feste e mercati in quanto quelle occupazioni trasformano la sistemazione
logistica delle aree dei vendita, le stravolgono e le rendono quindi non più
idonee al loro uso poiché spesso queste occupazioni abusive ostruiscono i passi
carrabili e finanche il passaggio dei mezzi di soccorso in caso di interventi
sanitari o di emergenza. Tra l’altro queste occupazioni sono quelle che
forniscono un grosso alibi ad Amministratori Pubblici che ne prendono spunto
per trasferire i mercati nelle estreme periferie delle città quindi nelle
campagne dove gli abusivi hanno tanto inutile spazio a disposizione da poter
fare ciò che vogliono, praticamente indisturbati e lontano dagli occhi degli
osservatori. Al di là di queste semplici osservazioni sarebbe altresì opportuno
intervenire a monte del problema quindi nei luoghi di produzione, che spesso
non sono neanche tanto lontani da noi e poi giungere a dissuadere gli
acquirenti applicando la vigente normativa quindi le sanzioni, che sono
salatissime ed arrivano anche fino a 7 mila euro, agli acquirenti che acquistano
cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per
l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in
materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà
industriale. Il problema quindi è enorme ed intervenire in modo discontinuo e
sporadico, con il solo sequestro e la confisca della merce, può essere
riduttivo e quindi addirittura inutile visto che il fenomeno è in progressivo,
preoccupante, aumento e non riguarda solo le scarpe, gli occhiali o i cappelli
ma ben altro di molto più pericoloso” – ha concluso il Presidente Montaruli.
UNIMPRESA BAT
Uffici di Comunicazione Soci
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