Leggiamo
iniziative finalizzate alla realizzazione di corsi, con la previsione
di un’indennità di 5 euro per ogni ora frequentata ma l’assurdo
è che a questi corsi sono ammessi coloro che sono nel seguente
stato:
-
disoccupati percettori di ammortizzatori sociali;
-
disoccupati privi di sostegno economico con reddito Isee superiore ai
tre mila euro;
-
disoccupati inseriti in accordi di ricollocazione a seguito di
accordi di programma o tavoli di crisi nazionali o locali;
-
lavoratori in cassa integrazione per cessata attività beneficiari
della misura lavoro minimo di cittadinanza finanziati con le risorse
trasferite agli ambiti sociali di zona ai sensi del D.G.r. 2450 2014
individuati tramite il sistema informativo sintesi con la banca dati
percettori Inps.
Come
si può vedere chi può accedere a questi corsi e percepire
quell’indennità già possiede un reddito oppure è disoccupato ma
con reddito Isee superiore ai tre mila euro. Un’assurdità perché
così vengono lasciati completamente fuori i disoccupati “veri”
cioè quelli che non hanno lavoro, percepiscono un euro di reddito e
sono carico di genitori, nonni e parenti con famiglie in seria
difficoltà che non possono permettersi il lusso di far fronte alle
spese di allacciamento del gas per alimentare le cucine domestiche.
In
queste situazioni critiche Andria e l’Italia ne è piena e lo
vediamo ogni giorno sulla stampa. La disoccupazione giovanile è una
vera e propria malattia sociale con percentuali altissime che mai si
erano registrate prima. Una malattia cronica, una patologia che non
sappiamo dove potrebbe portarci.
La
Regione Puglia continua ad ignorare queste emergenze sociali mentre
ci sarebbero una moltitudine di azioni per tornare ad imparare gli
antichi mestieri o a coltivare le nostre terre immense con tecnologie
avanzate.
Se
i giovani non hanno futuro e non pensano neanche a crearsi una
famiglia e mettere al mondo dei figli è colpa di questa società
ingrata ed egoista e di una classe politica non all’altezza di
affrontare il toro per le corna e risolvere questa piaga sociale.
Vincenzo SANTOVITO
Osservatore
Civico Andriese
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