IL COMUNE VERSA LA TASSA DI RINNOVO DEL CONTRATTO.
TANTI I CARTELLI STRADALI CHE INDICANO LA SEDE DECENTRATA IN
CITTA’.
QUALCUNO DEVE AVER AVUTO UN GUIZZO DI DIGNITA’ O FORSE E’
SOLO SCIATTERIA ISTITUZIONALE.
Potrebbe essere stato un tardivo guizzo di dignità o forse
potrebbero essere altre le motivazioni che indurrebbero a pensare che Andria
potrebbe riavere la sua Sede Decentrata – Sportello della Camera di Commercio
del quale ne è stata forzatamente privata nella pressoché indifferenza di
pseudo rappresentanti locali che siedono sulle poltrone rosse di corso Cavour,
a Bari.
Sarebbe anche plausibile pensare che, in prossimità delle
ormai prossime elezioni, a campagna elettorale già aperta, potrebbe aver avuto
un certo effetto la deliberazione di Consiglio comunale che chiedeva il
mantenimento in vita dello Sportello oppure potrebbe essere stata considerata
positivamente l’esternazione di qualche rappresentante di associazione di
categoria che, anche in questa occasione, ha fatto solo finta di mettersi
contro il suo stesso “sistema” così ben collaudato o forse, drammaticamente,
potrebbe essere un’altra farsa che sta ingenerando confusione e disorientamento
tra cittadini, utenti, liberi professionisti, consulenti, associazioni.
In quest’ultimo caso, molto più plausibile e veritiero
rispetto agli altri prospettati, si tratterebbe di pura sciateria
istituzionale; un’altra delle tante cui siamo ormai abituati da anni a
sopportare nel teatrino popolare delle apparizioni.
Sta di fatto che con determina dirigenziale nr. 1855 del 12
settembre 2017, quindi successiva, molto successiva alla data del trenta giugno
stabilita per il funerale di quello Sportello decentrato, il comune di Andria
ha provveduto addirittura a versare la propria quota parte dell’imposta di
registro per il rinnovo contrattuale mentre, qualora la chiusura dello
Sportello fosse stata definitiva dal primo luglio scorso, avrebbe dovuto
semplicemente versare una quota fissa, anche di gran lunga inferiore a quella
versata, per la risoluzione anticipata del contratto di locazione alla data di
chiusura dello Sportello cioè il 30 giugno 2017, senza ulteriori adempimenti
quindi non versando al locatore ulteriori canoni non dovuti; canoni che la
Camera di Commercio non ha mai rimborsato al comune di Andria e che sono sempre
restati a carico dei contribuenti andriesi, beffati, burlati e abusati dalle
decisioni di membri privilegiati di associazioni che, messe tutte assieme, non
rappresentano più del 10 % della totalità delle imprese iscritte al Registro ma
decidono per tutti e spartiscono in casa.
Una sciatteria che non si placa se analizziamo la cosa ancor
più ridicola e mortificante cioè la mancata rimozione dei tantissimi cartelli
che indicano lo Sportello della sede decentrata della Camera di Commercio di
Andria (quella chiusa dal primo luglio scorso), ancora oggi allocati in Corso
Europa Unita angolo via Ospedaletto, angolo via Barletta e in tutto il
quartiere e le principali vie di accesso alla città.
Poveri cittadini andriesi, poveri liberi professionisti
andriesi, povere misere associazioni di categoria e poveri utenti. Tutti
inglobati nel vortice del pressapochismo, del relativismo e del decadimento di
una città completamente sbandata senza più alcuna ambizione e ormai priva di
qualunque degna rappresentanza istituzionale.
Ancora una brutta, significativa pagina di storia urbana.
Il Presidente UNIBAT
Savino Montaruli
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