Cerca nel blog

News dalle Città della BAT

mercoledì 15 settembre 2010

ANDRIA : LA SANITA’ AD ANDRIA? ALTRO CHE PREGIUDIZI POLITICI
LA VERITA’ PUO’ DIRLA SOLO CHI HA PROVATO LA SOFFERENZA SULLA PROPRIA PELLE E NON HA SANTI IN PARADISO
ANCHE DI QUESTO ABBIAMO PARLATO NELL’INCONTRO DEL 2 SETTEMBRE SCORSO CON L’ON. MANTOVANO, PREFETTO E QUESTORE DI BARI


L’incontro tenutosi a Bari, il 2 settembre scorso, organizzato dalle Libere Associazioni Civiche Andriesi, con il Sottosegretario all’Interno, On. Alfredo Mantovano, il Prefetto di Bari, S.E. dott. Carlo Schilardi e il Questore, dott. Giorgio Manari, al quale ho partecipato in qualità di Presidente della Libera Associazione Civica, mi ha dato l’occasione di portare a conoscenza delle suddette massime Autorità di Pubblica Sicurezza, la situazione relativa alla Sanità e al “caso Andria”.

Dopo la relazione introduttiva di Savino Montaruli, a capo della Delegazione ricevuta a Bari, sono stato io a provare, con documenti alla mano, le inefficienze del nostro Sistema Sanitario e le lungaggini per ottenere un semplice esame clinico o un ricovero.

Le recenti denunce pubbliche circa la situazione insopportabile che, ogni giorno, gli utenti devono sopportare presso il Pronto Soccorso piuttosto che nell’intera struttura ospedaliera hanno spostato la questione su un piano che, a volte, è anche diventato politico ma io voglio parlare solo della realtà.

Ciò che, invece, interessa a tutti i Cittadini andriesi non sono le posizioni di parte o le belle parole scritte sui giornali e pronunciate in Tv ma azioni concrete.

Nessuno può negare che recandosi al pronto Soccorso di Andria, che dovrebbe rappresentare un punto d’eccellenza, si assiste, ogni giorno, a scene di estenuanti attese e rifiuti di ricoveri per mancanza di posti letto.

Lungi da me il voler accusare coloro che, tra i tanti, compiono regolarmente ed in stato di difficoltà il loro mestiere o professione, come infermieri o medici, né consento a nessuno di strumentalizzare questo mio intervento.

La realtà, purtroppo, è questa e di testimonianze ce ne sono a non finire.

Quindici anni fa sono stato uno dei primi ad affermare che l’Ospedale Civile Bonomo di Andria era inadeguato, soprattutto perché allocato in un luogo non idoneo.

In tutti questi anni si sarebbe dovuto trovare una collocazione diversa per servire la numerosa utenza andriese ma a tutto si è pensato fuorché a realizzare questo e se ciò fa ancora parte dei programmi di qualcuno, posso affermare che la sconfitta c’è già stata, perché il ritardo accumulato è enorme e molta gente non ne ha più bisogno, perché, nel frattempo, è già morta.

Tutto comincia nel momento in cui un soggetto si reca per la prenotazione presso il CUP perché è quello il luogo in cui ti comunicano che per ottenere una visita o un esame devi attendere molti mesi.

E’ vero, non succede a tutti e sono tanti coloro che dal CUP non ci passano neanche ma questa è una fortuna, anche se ignobile, che non tocca a chi non ha Santi in Paradiso. i poveracci, invece, vengono sbattuti da un Ospedale all’altro in cerca di qualche posticino che si trova solo se accompagnati dalla Fortuna.

Anche per le terapie riabilitative la situazione è sempre la stessa e succede sempre più spesso che ciò che non puoi ottenere dal Pubblico lo ottieni dal Privato dietro lauti compensi ed in brevissimo tempo.

Questo “Sistema Privato” tende a coinvolgere soggetti che spesso fanno parte dello stesso Sistema Pubblico ma operano anche in Privato, traendone grandi vantaggi economici con il minimo sforzo ed i “clienti” già pronti.

E’ un Sistema collaudato da molti anni e l’interesse privato è sempre stato superiore a quello pubblico perché più remunerativo.

Nonostante le denunce che qualche coraggioso a volte fa, nulla cambia; il “sistema di protezioni” è inossidabile e coinvolge un pò tutti.

Concludiamo con una domanda semplice ed ingenua: come mai, di fronte a migliaia di episodi di malfunzionamento del sistema sanitario locale tutti tacciono? Perché ciò non fa più notizia? Eppure questi episodi colpiscono sempre la parte più debole della popolazione cioè quella che, in un Paese normale, dovrebbe essere più tutelata e garantita.

Credo che i disagi vissuti dai Cittadini dovrebbero innanzitutto trovare risposte concrete nelle Istituzioni Locali, come Comune e Provincia. Perché nessuno interviene?

Durante l’incontro di Bari il Prefetto, invece, ha garantito la Sua massima attenzione anche in tal senso mentre da parte nostra chiederemo un incontro con l’Assessore Regionale alla Sanità Tommaso Fiore per riferirgli quanto accade, che forse non conosce bene, e per chiedere l’attuazione delle soluzioni urgenti.

Non sappiamo se e chi replicherà a questo intervento, chiunque lo faccia sappia che non sono disposto a ricevere risposte di carattere filosofico che nulla hanno a che fare con la vera Filosofia di Marco Aurelio.

Nessun commento:

Posta un commento