ANDRIA : PIAZZA SANT’AGOSTINO, DOVE REGNANO DEGRADO ED ABBANDONO
EPPURE SIAMO NEL CUORE DI ANDRIA
Una capricciosa domenica di ottobre trascorsa attraversando le vie del centro storico di Andria; lo abbiamo fatto noi insieme a tanti altri rappresentanti di Associazioni Civiche Andriesi; lo abbiamo fatto per rinfrescare la memoria ma anche per ammirare pregi e difetti di quest’opera d’arte urbanistica che porta i segni dell’abuso, dell’ignoranza e dell’abbandono.
Siamo stati nelle case della gente che abita ancora, coraggiosamente, quella zona di Andria che fu il simbolo della crescita economica, culturale, imprenditoriale e produttiva della città; accolti con una genuinità ed una semplicità preziose e rare, siamo saliti sui terrazzi delle loro case e sono stati essi stessi a farci notare ciò che gli occhi di persone che amano la propria città non vorrebbero mai vedere. Però, accanto alle tante brutture che, nel corso degli anni, in maniera incontrollata, si sono consumate ai danni dell’architettura del nostro centro storico, rimangono ancora cose uniche da guardare, come lo stupendo panorama che mette al centro della sua attenzione i nostri splendidi campanili, la veduta di Castel del Monte e un immenso patrimonio chiamato, appunto, centro storico, enorme e in attesa che qualcuno si ricordi di lui.
Domenica 17 ottobre abbiamo voluto soffermarci in Piazza Sant’Agostino, attraversata dalla nota e celebre via Porta la Barra che è il prolungamento di via Flavio Giungo partendo da Piazza Catuma e passando attraverso via Vaglio. Citare i nomi di queste strade dovrebbe far paura soprattutto ad amministratori distratti, incoscienti ed incapaci che forse sono arrivati ad occupare posti di responsabilità senza neanche sapere di cosa stiamo parlando e perciò non comprendono l’altissimo valore che riveste il recupero di questa parte del nostro territorio; che non hanno saputo utilizzare le disponibilità economiche ed i fondi resisi disponibili per il Recupero di questi luoghi; che non hanno saputo ascoltare suggerimenti e consigli; che non hanno mai elaborato un seria progettualità che ponesse al centro il territorio come risorsa ed investimento e non come costo.
Sono state proprio quelle, infatti, le prime vie dello shopping e della spesa cittadina: i più noti esercizi commerciali di Andria, infatti, sono nati proprio in quelle strade: gioiellerie, negozi di calzature e abbigliamento, cappelli, tessuti, macellerie ed edicole e poi due splendidi mercati, ancora esistenti ma anch’essi totalmente abbandonati e fatiscenti: quello di Via Flavio Giungo, collegato con via Orsini e quello di Via De Anellis. Lungo quelle vie si è anche tenuto, fino a poco più di vent’anni fa, il prestigioso mercato settimanale del lunedì; e pensare che potremmo far coincidere l’inizio del decadimento e l’abbandono di quella zona proprio con il trasferimento del mercato dal centro storico a Largo Torneo.
Siamo stati in Piazza Sant’Agostino dove il Presidente dell’Associazione del Borgo Antico, Prof. Riccardo Suriano e quello della nostra Associazione, Savino Montaruli, hanno realizzato un reportage che presto sarà divulgheranno sulla rete internet.
Una domenica che dovremmo far vivere anche a tutti i nostri figli, più o meno giovani, avendo però la sensibilità di spiegare molto correttamente il significato di quei luoghi e facendo attenzione a non fare i nomi di quanti, tanti, lo hanno ridotto in quelle condizioni.
Alcune delle tante brutture che offuscano la vista della bellissima chiesa di Sant’Agostino, impedendone totalmente la visuale stando seduti nella splendida piazza, e negando la possibilità di fotografarla in maniera consona, è il posizionamento di due tabelloni pubblicitari assolutamente inguardabili per la sporcizia che li ricopre; due impianti pubblicitari, come tanti altri che hanno invaso la città di Andria, che dimostrano quanto l’interesse privato abbia prevaricato quello pubblico e quanto ignoranti siano coloro cui abbiamo, nel tempo, affidato le sorti e il decoro della nostra città.
Eppure su uno di quei tabelloni pubblicitari è scritto: “AVVISO AI CITTADINI”.
Se i cittadini vengono trattati in questo modo, figuriamoci i turisti.
Il viaggio, continua.
Nessun commento:
Posta un commento