Carissimi cittadini,
è giunto il tempo di tracciare un solco con il passato per lasciarlo alle nostre spalle e riprendere la strada della fiducia e della speranza di vivere in una città migliore.
La disaffezione dalla politica è la risposta di questi anni da parte di giovani e anziani, ricchi e poveri,comunisti, democratici e liberali Trinitapolesi , che da tempo hanno lanciato un messaggio a questa classe dirigente : “non siamo mai stati e né vogliamo essere solo spettatori paganti dello sfacelo di tutto il lavoro fatto dai nostri padri fin dalle lotte bracciantili di Di Vittorio”. “Siamo, e saremo sempre, fieri di essere cittadini di Trinitapoli.”
Siamo convinti però che a Trinitapoli in tanti oggi dubitano che il sogno dei nostri genitori in un futuro migliore per i propri figli nella propria città sia ancora vivo e in questi mesi dobbiamo trovare le risposte a questi dubbi.
Chi ha condiviso idealmente le battaglie fatte in questi anni e chi ritiene di impegnare il proprio tempo per la ricostruzione di Trinitapoli mettendo da parte gli interessi personali si faccia avanti!
Meno individualismo e più comunità, più solidarietà, più condivisione dei problemi. Siamo convinti di riuscire in quest’impresa insieme con voi partendo da un iniezione di innovazione nei metodi dell’azione amministrativa. Trinitapoli ha bisogno di svegliarsi dal torpore di questi anni grigi segnati dal fallimento dell’Amministrazione Di Gennaro che ha preferito il benessere di pochi a quello di tanti cittadini abbandonati a sé stessi. Trinitapoli deve finalmente voltare pagina attraverso il cambiamento che oggi più che mai si rende necessario. Bisogna recuperare uno spirito di solidarietà e di comunità per rendere più vivibile la nostra città.
La nostra grande preoccupazione è un metodo di fare politica che ha posto al centro della propria attività l’interesse personale prevalente sull’interesse dei cittadini, che ha diviso, che rifiuta il confronto e il dialogo con chi gli chiede conto delle loro azioni politiche, che resta indifferente di fronte alle lamentele (sempre più insistenti) dei cittadini, che pensa di utilizzare l’arroganza per intimidire tutti, che esclude chi è capace di affrontare le grandi questioni di interesse generale per il bene della gente, ma cerca di valorizzare chi ignora i problemi che attanagliano la città, chi è irriverente verso il passato e non ha un obbiettivo per il proprio futuro tanto meno un idea di futuro per i suoi concittadini.
La nostra battaglia politica è iniziata nella piazza dei contadini e viene portata avanti da persone umili che danno ciò che possono per la causa.
Sta crescendo tra i giovani che hanno rifiutato il ricatto occupazionale offerto dai potentati di turno, che hanno scelto di lavorare sodo e si ritrovano uno stipendio basso e poche ore di sonno, che affrontano a testa alta senza dover ringraziare nessuno le loro dure giornate di lavoro
Sta crescendo tra chi è intollerante e prova rabbia verso un sistema clientelare e familistico soprattutto tra i meno giovani che coraggiosamente chiedono risposte per i propri figli, dopo anni di mal governo che ha messo in ginocchio la nostra economia.
Ci sono genitori che restano svegli dopo che i figli sono andati a letto, e si chiedono con che soldi potranno pagare la spesa il giorno dopo . Per queste persone dobbiamo impegnarci tutti e dobbiamo spendere molta energia positiva, per nuove opportunità da creare, per nuove infrastrutture da costruire e per placare la crisi dei rifiuti, per ristabilire l’ordine nelle casse comunali ormai vuote e innovare.
La strada di fronte a noi sarà lunga. Possiamo non arrivarci subito , ma non sono mai stato così fiducioso come lo sono ora.
Ci saranno false partenze, molti non saranno d'accordo con ogni decisione che prenderemo insieme e sappiamo che il Comune non può risolvere tutti i problemi.
Dobbiamo essere onesti con noi stessi nei riguardi delle sfide che insieme dobbiamo affrontare. Dobbiamo cercare il dialogo, soprattutto quando non saremo d'accordo. E soprattutto, è compito di tutti i cittadini unirsi nel ricostruire questa cittadina, mattone dopo mattone.
La vittoria alle elezioni comunali di maggio, da sola non è il cambiamento che cerchiamo. E' solo la possibilità per poter mettere in atto quel cambiamento. Tutto questo non può avvenire senza di voi, senza un nuovo spirito di servizio, di sacrificio.
PASQUALE LAMACCHIA
è giunto il tempo di tracciare un solco con il passato per lasciarlo alle nostre spalle e riprendere la strada della fiducia e della speranza di vivere in una città migliore.
La disaffezione dalla politica è la risposta di questi anni da parte di giovani e anziani, ricchi e poveri,comunisti, democratici e liberali Trinitapolesi , che da tempo hanno lanciato un messaggio a questa classe dirigente : “non siamo mai stati e né vogliamo essere solo spettatori paganti dello sfacelo di tutto il lavoro fatto dai nostri padri fin dalle lotte bracciantili di Di Vittorio”. “Siamo, e saremo sempre, fieri di essere cittadini di Trinitapoli.”
Siamo convinti però che a Trinitapoli in tanti oggi dubitano che il sogno dei nostri genitori in un futuro migliore per i propri figli nella propria città sia ancora vivo e in questi mesi dobbiamo trovare le risposte a questi dubbi.
Chi ha condiviso idealmente le battaglie fatte in questi anni e chi ritiene di impegnare il proprio tempo per la ricostruzione di Trinitapoli mettendo da parte gli interessi personali si faccia avanti!
Meno individualismo e più comunità, più solidarietà, più condivisione dei problemi. Siamo convinti di riuscire in quest’impresa insieme con voi partendo da un iniezione di innovazione nei metodi dell’azione amministrativa. Trinitapoli ha bisogno di svegliarsi dal torpore di questi anni grigi segnati dal fallimento dell’Amministrazione Di Gennaro che ha preferito il benessere di pochi a quello di tanti cittadini abbandonati a sé stessi. Trinitapoli deve finalmente voltare pagina attraverso il cambiamento che oggi più che mai si rende necessario. Bisogna recuperare uno spirito di solidarietà e di comunità per rendere più vivibile la nostra città.
La nostra grande preoccupazione è un metodo di fare politica che ha posto al centro della propria attività l’interesse personale prevalente sull’interesse dei cittadini, che ha diviso, che rifiuta il confronto e il dialogo con chi gli chiede conto delle loro azioni politiche, che resta indifferente di fronte alle lamentele (sempre più insistenti) dei cittadini, che pensa di utilizzare l’arroganza per intimidire tutti, che esclude chi è capace di affrontare le grandi questioni di interesse generale per il bene della gente, ma cerca di valorizzare chi ignora i problemi che attanagliano la città, chi è irriverente verso il passato e non ha un obbiettivo per il proprio futuro tanto meno un idea di futuro per i suoi concittadini.
La nostra battaglia politica è iniziata nella piazza dei contadini e viene portata avanti da persone umili che danno ciò che possono per la causa.
Sta crescendo tra i giovani che hanno rifiutato il ricatto occupazionale offerto dai potentati di turno, che hanno scelto di lavorare sodo e si ritrovano uno stipendio basso e poche ore di sonno, che affrontano a testa alta senza dover ringraziare nessuno le loro dure giornate di lavoro
Sta crescendo tra chi è intollerante e prova rabbia verso un sistema clientelare e familistico soprattutto tra i meno giovani che coraggiosamente chiedono risposte per i propri figli, dopo anni di mal governo che ha messo in ginocchio la nostra economia.
Ci sono genitori che restano svegli dopo che i figli sono andati a letto, e si chiedono con che soldi potranno pagare la spesa il giorno dopo . Per queste persone dobbiamo impegnarci tutti e dobbiamo spendere molta energia positiva, per nuove opportunità da creare, per nuove infrastrutture da costruire e per placare la crisi dei rifiuti, per ristabilire l’ordine nelle casse comunali ormai vuote e innovare.
La strada di fronte a noi sarà lunga. Possiamo non arrivarci subito , ma non sono mai stato così fiducioso come lo sono ora.
Ci saranno false partenze, molti non saranno d'accordo con ogni decisione che prenderemo insieme e sappiamo che il Comune non può risolvere tutti i problemi.
Dobbiamo essere onesti con noi stessi nei riguardi delle sfide che insieme dobbiamo affrontare. Dobbiamo cercare il dialogo, soprattutto quando non saremo d'accordo. E soprattutto, è compito di tutti i cittadini unirsi nel ricostruire questa cittadina, mattone dopo mattone.
La vittoria alle elezioni comunali di maggio, da sola non è il cambiamento che cerchiamo. E' solo la possibilità per poter mettere in atto quel cambiamento. Tutto questo non può avvenire senza di voi, senza un nuovo spirito di servizio, di sacrificio.
PASQUALE LAMACCHIA
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