«Nel grande circo Barnum della sanità, lì dove si consumano carriere politiche e fortune degne di Creso, assistiamo ad uno spettacolo i cui protagonisti offrono il meglio del loro repertorio ad un pubblico rassegnato al pagamento di un biglietto il cui importo è sempre tale a memoria d’uomo».
Così Dino Del Vecchio, presidente dell’Ordine dei medici della Provincia di Barletta, Andria, Trani. «Il dibattito sulla nomina dei direttori generali nelle Asl - aggiunge il presidente dell’Ordine - si è svolto tutto nell’agone della contesa politica dove a confrontarsi sono i potentati dei partiti preoccupati di affermare le proprie prerogative, poco attenti alla valutazione della capacità e competenza dei nominandi visto che non è su questo piano che il dibattito si è svolto nelle sedi dei partiti. Tutto questo avviene mentre il doveroso sforzo di far quadrare i conti in rosso delle aziende avviene a spese di rigorose misure di contenimento della spesa sanitaria i cui riflessi sui cittadini devono manifestare ancora appieno il loro effetto».
alcuni scenari«Proviamo a tratteggiare alcuni scenari - continua Del Vecchio -. Molti ospedali sono stati chiusi senza che siano state allestite strutture alternative adeguate. Vedasi la situazione di Spinazzola dove è stato attivato un punto di primo intervento privo di diagnostica di secondo livello che costringe comunque l’utenza al trasferimento negli ospedali vicini anche per problematiche altrimenti risolvibili in presenza di strutture adeguate. Negli ospedali superstiti la situazione è drammatica. Il personale medico e infermieristico è sempre più oberato di compiti a cui non riesce più a far fronte. Il blocco delle assunzioni, l’accorpamento dei reparti, il blocco del turn over, l’aumento del contenzioso medico legale , la riduzione di turni di riposo , insieme al correlato aumento della domanda, creano pericolose premesse per il venir meno della sicurezza sul lavoro del personale ma ancor più mettono a repentaglio la salute dei cittadini».
Ancora: «A questo si aggiunga il pasticcio sulla sanatoria dei precari che nel tentativo di sanare una ferita ne ha procurato la sepsi. Medici che per anni hanno assicurato il funzionamento di ospedali al collasso si trovano oggi precipitati nel limbo del precariato, senza nessuna garanzia sul proprio futuro occupazionale e , per colmo di beffa, contrapposti a colleghi a cui la stessa sanatoria aveva precluso una legittima competizione. Intanto nei reparti lavorano medici che possono contare su rapporti di lavoro a tempo da definirsi e senza possibilità di progettare il proprio ruolo sociale e professionale».
Così Dino Del Vecchio, presidente dell’Ordine dei medici della Provincia di Barletta, Andria, Trani. «Il dibattito sulla nomina dei direttori generali nelle Asl - aggiunge il presidente dell’Ordine - si è svolto tutto nell’agone della contesa politica dove a confrontarsi sono i potentati dei partiti preoccupati di affermare le proprie prerogative, poco attenti alla valutazione della capacità e competenza dei nominandi visto che non è su questo piano che il dibattito si è svolto nelle sedi dei partiti. Tutto questo avviene mentre il doveroso sforzo di far quadrare i conti in rosso delle aziende avviene a spese di rigorose misure di contenimento della spesa sanitaria i cui riflessi sui cittadini devono manifestare ancora appieno il loro effetto».
alcuni scenari«Proviamo a tratteggiare alcuni scenari - continua Del Vecchio -. Molti ospedali sono stati chiusi senza che siano state allestite strutture alternative adeguate. Vedasi la situazione di Spinazzola dove è stato attivato un punto di primo intervento privo di diagnostica di secondo livello che costringe comunque l’utenza al trasferimento negli ospedali vicini anche per problematiche altrimenti risolvibili in presenza di strutture adeguate. Negli ospedali superstiti la situazione è drammatica. Il personale medico e infermieristico è sempre più oberato di compiti a cui non riesce più a far fronte. Il blocco delle assunzioni, l’accorpamento dei reparti, il blocco del turn over, l’aumento del contenzioso medico legale , la riduzione di turni di riposo , insieme al correlato aumento della domanda, creano pericolose premesse per il venir meno della sicurezza sul lavoro del personale ma ancor più mettono a repentaglio la salute dei cittadini».
Ancora: «A questo si aggiunga il pasticcio sulla sanatoria dei precari che nel tentativo di sanare una ferita ne ha procurato la sepsi. Medici che per anni hanno assicurato il funzionamento di ospedali al collasso si trovano oggi precipitati nel limbo del precariato, senza nessuna garanzia sul proprio futuro occupazionale e , per colmo di beffa, contrapposti a colleghi a cui la stessa sanatoria aveva precluso una legittima competizione. Intanto nei reparti lavorano medici che possono contare su rapporti di lavoro a tempo da definirsi e senza possibilità di progettare il proprio ruolo sociale e professionale».
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