L'Artemia Salina lo scorso 20 giugno presentava presso l'ufficio protocollo del Comune di Margherita di Savoia, una richiesta di interventi per la risistemazione della pista pedonale-ciclabile costeggiante la strada provinciale SP141 che si snoda tra la strada provinciale SP 62 (Trinitapoli-Mare) sino alla foce Carmosina, avendone constatato e documentato, con reportage fotografico, lo stato di totale abbandono ed incuria in cui essa tuttora versa.
Al momento della nostra segnalazione, l'area di sosta all'incrocio della SP 62 si presentava completamente dimenticata: gli alberi presenti ormai divenuti secchi, i rifiuti non rimossi, panche e tavoli, un tempo presenti, scomparsi. Tutta la pista è apparsa assolutamente priva della minima manutenzione: molti dei paletti in legno che ne delimitano il bordo esterno risultavano trafugati. Inoltre, la presenza di arbusti, erbacce e sterpaglie, cresciuti selvaggiamente all'interno della pista, non consentivano alcun tipo di transito, così come erano apparse da subito pericolose le voragini trasversali in alcuni punti della pista, mai ricoperte, risultanti da alcuni lavori svolti in precedenza sulla SP 141.
Ad oggi, la situazione, non solo non è migliorata, ma è persino peggiorata: infatti numerosi roghi, innescati dalle sterpaglie, hanno ultimato lo scempio carbonizzando una buona parte dei paletti in legno che ancora permanevano.
Nonostante la nostra segnalazione e nonostante un sopralluogo effettuato dagli addetti alla manutenzione comunale in nostra presenza, nessuna risposta ufficiale è sinora giunta. Così, mentre il centro del paese gode di saltuari appuntamenti mondani e di spettacolo, che allietano temporaneamente alcune serate, ma che strutturalmente offrono apporto pressoché nullo alla situazione generale, lungo una delle arterie principali che collega Margherita all'esterno, turisti e compaesani possono assistere a una scena non propriamente decorosa e non esattamente considerabile un bel biglietto da visita.
Al danno dell'inagibilità della pista, si aggiunge, pertanto, anche uno di immagine.
Se questo è il modo di porsi nei confronti di chi chiede di essere coinvolto su questioni che riguardano da vicino la nostra cittadina, ne risulta che il modello di una democrazia partecipata appare aprioristicamente bocciato.
Un buon amministratore è soprattutto un amministratore che sa ascoltare i cittadini, che sappia motivare il perché di certe scelte rispetto ad altre, anche e soprattutto che si sappia assumere la responsabilità di produrre risposte ufficiali e trasparenti sulle istanze che vengono poste.
L'Artemia salina non intende abbandonare la questione in sospeso e la pone, da oggi, come emblema paradigmatico del dialogo tra i cittadini e le istituzioni, invitando nuovamente queste ultime a dare un segnale della loro volontà di collaborazione e ad evitare tali atteggiamenti di lassismo che ne squalificano pesantemente la credibilità.
Comunicato associazione “Artemia salina”
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