In questa nostra strana città, se qualcuno si impegna, si espone, prova a far valere con la forza della “democrazia” e della “legge” le ragioni che non sono solamente di uno, bensì di una molteplicità di persone che le condividono, viene messo alla gogna da chi la pensa diversamente.
Senza sapere, magari, che la persona presa di mira da quegli attacchi infamanti – come ha fatto il sig. Ninni Inchingolo nei confronti del sottoscritto – solo per il suo impegno civico ha subito minacce ed intimidazioni. Tuttavia, il sig. Inchingolo deve sapere anche che, malgrado tutto, Francesco Lullo quando si è trattato di pagare le spese determinate dal Tar e dal Consiglio di Stato per i ricorsi contro il trasferimento del Mercato settimanale, non solo ha messo la sua parte senza battere ciglio, ma di fronte ad alcuni sottoscrittori dei due ricorsi in difficoltà economiche si è perfino assunto l’onere di versare le quote per loro conto.
Il sottoscritto intende precisare che vive del proprio lavoro e della sua professione e non percepisce una pensione da 4000 euro al mese e che il suo impegno nel Comitato prima e in politica poi non ha fruttato alcun incarico in società o aziende pubbliche e private e men che meno una poltroncina da vice commissario in una Asl.
E’ doveroso puntualizzare anche che il Comitato “Quartiere libero” si è sempre riunito nei locali di Sant’Andrea apostolo messi generosamente a disposizione dal parroco don Vincenzo Giannelli. Lo stesso Comitato che ho avuto l’onore di presiedere fino all’11 marzo 2010 non ha mai chiesto ospitalità “gratuita” (cioè a spese dei contribuenti andriesi per circa 3.000 euro annui come da delibera di Giunta n.257 del 10/12/2008 e liquidata con determina dirigenziale n. 1267 del 29/03/2011) all’Amministrazione comunale; non così, invece, una nota associazione di livello nazionale, la cui presidente regionale (già indicata probabile assessore da un ex candidato sindaco avversario di Giorgino) si permette di commentare dalle pagine di Facebook la nota del sig. Inchingolo con sarcasmo degno di miglior causa.
Il fango e le calunnie che mi sono state lanciate contro a palate dal consigliere comunale di sinistra, sig. Ninni Inchingolo, e dai suoi compagni di merende attraverso Facebook, e riprese e titolate “su misura” da un noto quotidiano locale nei giorni scorsi sarei tentato di rilanciarle ai mittenti con gli interessi. Non lo farò, perché sono un signore e perché ci sono altre sedi più appropriate nelle quali più d’uno, oltre allo stesso sig. Inchingolo, potrebbe essere presto chiamato a rendere conto.
Già trovo discutibile la scelta del titolo del quotidiano, nel giorno della pubblicazione della nota del sig. Inchingolo: “Perde i ricorsi, non paga le spese”. Chi “perde i ricorsi”? La risposta è in uno dei due piccoli sommari sopra il titolo: “Il ricorrente ora è consigliere comunale di centrodestra”. Il ricorrente, come è poi riportato nell’articolo, è il sottoscritto, Francesco Lullo.
In realtà, i soggetti ricorrenti sono 32, tra i quali anche Francesco Lullo. Più avanti, il consigliere comunale di sinistra parla dello “studio legale che patrocinava le ragioni del sig. Lullo”; aggiunge che “il signor Lullo non era affatto contento della sentenza del Tar”, individua solo in Lullo “i soccombenti” davanti al Consiglio di Stato e dunque nel solo Lullo il debitore delle somme dovute per esito delle due sentenze.
Inesattezze volute? O, piuttosto, una maldestra e cattiva entrata a piedi uniti su un avversario politico per fargli deliberatamente male, delegittimandone il lavoro, la figura e l’onorabilità?
Non meno responsabile del fallaccio da espulsione mi sembra il giornale che per primo ha diffuso la nota del sig. Inchingolo. Nelle ultime righe dell’articolo leggo una dichiarazione del Sindaco, Nicola Giorgino, appositamente interpellato sulla questione, che spiega come stanno le cose. Tutto chiaro, dunque? Neanche per idea: il titolo rimane quello, sibillino. Anzi, direi decisamente fuorviante: “Perde i ricorsi, non paga le spese”. Il solito Lullo, naturalmente.
Il tam tam del social network più frequentato ha però ignorato sia la nota di chiarimento diffusa dal portavoce del Comitato “Quartiere Libero” («I ricorrenti si sono autotassati, hanno ricevuto l’aiuto libero e volontario di altri residenti che pure non avevano firmato i ricorsi ed è stato lo stesso Francesco Lullo in persona a consegnare il denaro all’avvocato del Comune») e perfino l’intervento dello stesso legale difensore del Comune, avv. Ingravalle, che ha confermato: «Il Comitato ha pagato quello che doveva e per il momento sono gli unici soldi che ho preso».
Sono avvilito, deluso e rattristato. Ma ho apprezzato molto il calore e l’affetto delle persone che continuano a farmi pervenire manifestazioni di stima e che mi esortano a non abbattermi e ad andare avanti a testa alta, come ho sempre fatto. Non ho scheletri nell’armadio e non tollero che qualcuno si permetta di insinuare dubbi sulla mia rettitudine e sulla mia onestà.
A proposito: dov’erano il sig. Inchingolo ed i suoi amici che in questi giorni da Facebook si sono divertiti a lanciare proiettili di melma contro il sottoscritto, quando l’ex sindaco Zaccaro, nel periodo in cui era in carica come Primo cittadino, si è fatto liquidare dal Comune una parcella da 2400 euro per aver difeso il suo predecessore nel corso di un interrogatorio in seguito ad un esposto anonimo poi archiviato???
I nostri vecchi avevano proprio ragione: «Fai bene e scorda; fai male e pensa».
Oppure: «Far bene non sta bene; far male non c’è male».
Dott. Francesco Lullo
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