Lettera consegnata al ministro Matteoli, in occasione della sua visita elettorale a Barletta del 10 febbraio 2011, dal comitato 'Barletta Provincia'.
Ill.mo signor Ministro,
a nome del Comitato di Lotta "Barletta Provincia", che mi onoro di rappresentare, porgo alla Sua cortese attenzione un progetto di realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità e ad Alta Capacità, che penso si possa considerare alternativo o complementare a quello, solamente ad Alta Capacità, attualmente in itinere tra la Puglia e la direttrice Tirrenica che ha tra l'altro subito degli intoppi progettuali per via della recente frana di Montaguto.
Si tratta di un progetto predisposto all'epoca dei Borboni nel 1846, rivisto nel 1920 dal progettista ing. Dini, e che il Comitato ha riscoperto di recente nelle pieghe di una relazione pubblicata nel 1930 da una Organizzazione Sindacale dell'epoca, "sull' importanza storica, commerciale, industriale, agricola, culturale e demografica della città di Barletta"; progetto che descrive e prospetta la realizzazione di una linea ferroviaria direttissima Barletta-Napoli lunga 204 Km e che oggi correrebbe parallela, all'incirca, all'autostrada A16 Napoli-Canosa, lunga 172,5 Km.
Evidentemente i Borboni nell'800 avevano ben intuito, con acuta ed oggettiva lungimiranza, che il percorso più breve dall'Adriatico al Tirreno parte da Barletta, anticipando i progettisti degli anni '60 dell'autostrada A16. Non per niente, tutte le linee ad alta velocità, in Italia, corrono ragionevolmente parallele alle autostrade. E con i moderni elettrotreni, la distanza di 200 Km sarebbe coperta oggi in meno di un' ora! Non solo, ma pare che gli stessi Borboni fossero anche a conoscenza, già allora, dei fenomeni franosi del territorio più a nord, al confine tra Puglia e Campania, dove più tardi sarebbe poi sorto l'attuale tracciato ferroviario Foggia -Benevento.
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