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mercoledì 7 settembre 2011

ANDRIA : IL FESTIVAL INTERNAZIONALE 'CASTEL DEI MONDI' CHIUDE CON DUE PRIME NAZIONALI: TRE, DI E CON PAOLA FRESA E ATTO FINALE-FLAUBERT DI E CON MARIO PERROTTA

Domenica 4 settembre, ultima giornata della XV^ edizione del Festival Internazionale 'Castel dei Mondi' di Andria, diretto da Riccardo Carbutti e promosso dalla Città di Andria, con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Puglia e del Teatro Pubblico Pugliese attraverso l’attivazione dei fondi FESR.
            Ricco ed articolato il programma dell’ultima serata, che va a chiudere questa quindicesima edizione del Festival Internazionale di Andria dedicata quest’anno alle «Esplorazioni », con proposte di teatro, di visioni, di enigmi, di dubbi.
            La serata ha preso il via con l’ultimo appuntamento con lo spettacolo The birds fell from the sky della compagnia Pixel Rosso a Palazzo Ducale alle 18:30.
            Alle 20, sempre a Palazzo Ducale, The Author del Teatro dei Borgia, uno spettacolo metateatrale  che svela la propria natura già nel titolo: il fulcro dell’opera è, infatti, il meccanismo drammaturgico, l’ingranaggio che muove l’effetto di una creazione teatrale.
            Quindi ultima e richiestissima  replica del Circo Rasposo, con il suo racconto che utilizzando gli strumenti giocosi del circo, acrobazie e sfida fisica, racconta con Le chant du dindon la storia – tra comicità e dramma - di una famiglia impegnata nella fatica del viaggio tra le città e la vita.
            All’auditorium Salesiani, la compagnia Marluna Teatro ha invece messo in scena Le Pareti di Antigone di Teodora Mastrototaro e Maria Elena Germinario,
            E quindi la rappresentazione delle due attesissime prime nazionali:
            Alle 20, presso l’Auditorium Paola Chicco, la compagnia Santo Rocco e Garrincha ha presentato la loro nuova produzione dal titolo Tre.
            Tre è la storia di tre donne, tre ruoli, tre luoghi, tre paia di scarpe, tre stagioni della vita: una donna di mezza età in fuga da una realtà che mal sopporta, una ragazza di buona famiglia sull’orlo di una crisi di nervi, un’attrice smarrita tra i tanti ruoli che la vita impone.
Tutti ruoli interpretati dalla bravissima attrice Paola Fresa che attraversa i ritratti di queste donne al bivio dell'essere o non essere e disarmate di fronte al più grande dei misteri: la vita e il suo contrario.
            Alle 22, al Palazzo Ducale, la Compagnia dell’Argine ha presentato in prima nazionale, Atto Finale – Flaubert da "Bouvard et Pécuchet" di Flaubert, con cui Mario Perrotta, dopo i successi del Misantropo di Molière e de I Cavalieri di Aristofane, termina la sua trilogia dedicata al sociale.
            Un progetto triennale – “Trilogia sull'individuo sociale” appunto – incentrato sulla rilettura di questi tre classici, in cui il tentativo è di indagare sulle paure, le ansie, le frustrazioni di un modello sociale, quello occidentale, in apparente caduta libera verso la sua disgregazione.
            Lo spettacolo, arricchito dalle musiche eseguite dal vivo da Mario Arcari e dall’incantevole mimica e voce di Paola Roscioli, vede in scena Mario Perrotta e Lorenzo Ansaloni, che rappresentano, nella riscrittura di Perrotta, due uomini del nostro tempo che, chiusi volontariamente in uno spazio non meglio identificato, tentano l’impresa impossibile: affrontare e risolvere il dolore esistenziale che li assedia studiando e indagando il web alla ricerca di soluzioni, per superare quella solitudine di due uomini che, pur essendo in due, sono soli. Soli come siamo tutti noi, in mezzo a milioni di persone, chiusi e soli davanti a una vita che ci tocca di vivere. Così, il geniale Mario Perrotta, chiude la sua trilogia, e dopo lo scontro frontale di Misantropo tra individuo e società e dopo il disastro sociale de I Cavalieri, si sofferma sull’Uomo, solo di fronte a se stesso, nel titanico sforzo di esserci, e di trovare una via d’uscita.

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