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lunedì 28 novembre 2011

SPINAZZOLA : Ferrovia, altre tre corse sui pullman. Sparisce «treno degli studenti»

Contrariamente alle aspettative e alle rassicurazione dell’assessore regionale ai trasporti Guglielmo Minervini saranno cassate altre tre corse di treni sulla Barletta-Spinazzola. Da dicembre crescerà il trasporto su gomma con pullman sostitutivi, cendono ulteriormente le corse superstiti dopo il primo colpo di spugna: da nove a sei quelle sulla via ferrata. Tanto si evince da un tabulato- circolare ricevuto in stazione. La tratta Barletta-Spinazzola sempre più sembra destinata a ricevere la stessa sorte della Gioia del Colle-Rocchetta ormai dismessa. E tutto questo mentre si punta sulla ferrovia non solo per il servizio ai pendolari, studenti e lavoratori o passeggeri, ma anche per il rilancio del territorio. Uno schiaffo alla politica di sviluppo intrapresa dall’amministrazione del sindaco Nicola Di Tullio.

Le ulteriori corse soppresse sulla via ferrata sono due in partenza da Barletta, quella delle 7,34 e delle 14,38, una in partenza da Spinazzola delle ore 13,03. Solitamente utilizzata dagli studenti. Presumibile quindi che questi viaggeranno in gran numero su di un unico pullman. Siamo nel pieno della stagione invernale e le impervie condizioni climatiche, così come rimarcato da tutti i sindaci, accresceranno l’ap - prensione del viaggio su gomma da Spinazzola e Barletta. Ma evidentemente l’appello, stando a quanto riscontrato nel tabulato-circolare poco tiene conto delle oggettive esigenze del territorio e delle sue caratteristiche montane.

E così a prende sempre più corpo l’ester nazione espressa nel gruppo nato su Facebook, “difendiamo la Barletta-Spinazzola! tutti insieme per il nostro sviluppo”: «quante bugie abbiamo dovuto ingoiare tutti quanti dalla Regione!».ù E già, perché si è passati nel giro di pochi mesi dall’annuncio del potenziamento della tratta alla sua mortificazione. La storica tratta ferroviaria Barletta-Spinazzola fu costruita con il contributo diretto dei Comuni nel 1892 e per questa ragione il comitato pro Canne della Battaglia e il comitato di lotta-Mida hanno ipotizzato la possibilità di dar vita ad una "class action" contro Trenitalia a difesa dell’opera pubblica.
«Un’azione popolare, scrive a tal proposito Nino Vinella del comitato pro-Canne della Battaglia, di difesa della Ferrovia che, in quegli anni, fu interamente finanziata e pagata dal debito pubblico dei quattro Comuni che oggi vi si affacciano. Al punto che proprio Barletta emise un prestito obbligazionario da 1 milione di lire oro e, allorché San Ferdinando si tirò indietro dal regolamento finale per impossibilità erariale data la scarsezza del suo bilancio. L’amministrazione civica barlettana acquistò la fermata che da allora, nel 1894, si chiamò prima “Canne” ribattezzata con l’attuale denominazione di “Casalonga” in occasione della ristrutturazione da casello a stazione dell’attuale “Canne della Battaglia” per evitare confusioni nel movimento viaggiatori e merci».

Non sappiamo se saranno le carte bollate o il buon senso a ridare vigore ad una tratta ferroviaria necessaria ed utile per la provincia Barletta-Andria-Trani che collega la costa con l’entroterra murgiana. Per adesso quel che si registra è il taglio di ulteriori tre corse su treno, segno che le promesse di rilancio della ferrovia giunte dalla Regione sempre più vanno iscritte alla propaganda e non ad un fatto concreto.

fonte Gazzetta del Mezzogiorno
COSIMO FORINA

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