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News dalle Città della BAT

lunedì 27 febbraio 2012

MARGHERITA DI SAVOIA : Il mistero delle acque rosse

Torna prepotentemente alla ribalta la questione delle “acque tinte di rosso” della foce del canale Carmosina per via della pericolosità o meno delle acque e, soprattutto, per il risvolto negativo causato all’economia turistico-balneare del paese. Gli anni passati hanno lasciato le tracce di una Margherita di Savoia allo stremo da una politica di lassismo ambientale. Ancora oggi, concetti come , sembrano parole primitive, ottimi esercizi di retorica per l’autorità preposta alla tutela della città e del suo ricco territorio. A denunciarlo è il presidente del locale circolo di Legambiente, nonché consigliere di Legambiente Puglia, Ruggiero Ronzulli. Stando allo stesso, Legambiente ha cercato di portare avanti lunghe battaglie, prima fra tutte la risoluzione del dannoso problema che riguarda foce Carmosina. Le sue acque, nelle quali confluiscono gli scarichi della fogna di Trinitapoli e di diverse aziende agroalimentari del territorio, stranamente tinte di rosso, invadono il mare Adriatico, soprattutto nel periodo estivo, danneggiando l’immagine di un paese turistico e, conseguentemente, la sua economia.



Dopo l’estate scorsa Legambiente riuscì a stimolare le istituzioni preposte, per convocare un tavolo tecnico ed a far partire le prime indagini. Lo scorso 12 dicembre a Legambiente giunsero i risultati delle analisi effettuate dalla polizia provinciale Bat sulle strane acque rosse di foce Carmosina e che l’associazione ritenne opportuno renderle pubbliche per informare la cittadinanza; ma ad oggi, il Comune margheritano non si è ancora preoccupato di convocare un nuovo tavolo tecnico con la Regione Puglia ed il Comune di Trinitapoli, per trovare una soluzione tempestiva al danno ambientale causato dalle predette acque rosse, provenienti dal canale Carmosina e riversate nel mare Adriatico. Purtroppo, come evidenziato dal Ronzulli, questo non è il solo e spinoso dilemma rimasto insoluto. Facendo una passeggiata per le vie della città, infatti, la mancanza di igiene urbana, attività fondamentale per la salvaguardia del territorio, è ben percepibile: rifiuti ovunque ed in luoghi impensati; strade sporche e malfunzionamento delle fogne.


Per lo stesso presidente dell’associazione ambientalista, è inaccettabile difendersi ancora con la storiella del nuovo appalto di gara, perché il Comune doveva garantire il corretto funzionamento del servizio anche con la vecchia ditta appaltatrice, senza far lievitare la spazzatura per le strade e nei cassonetti. “Se è questo l’impegno di ogni giorno per migliorare l’ambiente, forse non si è davvero inteso il significato di - rimarca ancora Ronzulli – Dopo due anni di amministrazione, è necessario un confronto limpido con la realtà dei fatti: se qualcuno trova difficoltà nella gestione di un settore basilare per la vita della comunità, abbia la di fare un passo indietro. Oggi più che mai, il ruolo dell’associazionismo e dei cittadini entusiasti è indispensabile per la valorizzazione delle nostre bellezze naturali, per godere anche solo di una semplice passeggiata ed inorgoglirci del nostro paese, anche se ciò vorrà dire sostituirsi ad istituzioni latitanti e deludenti”.


di Gennaro Missiato Lupo Fonte : Gazzetta del Mezzogiorno












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