Chi pensava che i nostri
consiglieri provinciali non avessero fegato si sbagliava di grosso e la
dimostrazione è arrivata ieri quando si è aperta la crisi all’interno del
governo della Sesta Provincia Bat. Non ci importa granché se alla base della
decisione di aprire la crisi ci siano questioni personali, di poltrone, di
fondi o altro, quello che vogliamo sottolineare è il grandissimo atto di
coraggio esercitato da taluni che, di fatto potrebbero far anticipare la fine
storica dell’Ente, già prevista per il 31 dicembre 2012. Il presidente aveva
tentato in tutti i modi di tradire l’occhio attento della telecamera, qualche
giorno fa, continuando a sorridere e far credere che si andava tutti d’amore e
d’accordo ma nessuno lo aveva creduto ed ecco che il crollo di ieri dimostra la
fragilità di una cosa, la
Provincia, che deve immediatamente andare in soffitta
eliminando anche la preoccupazione dei doppi, tripli, quadrupli incarichi e di
altre che tanto hanno impegnato tutti i politici dell’Ente in questi anni di
grandi manovre. Sarà estremamente contenta l’assessore regionale al Federalismo
Marida Dentamaro che, mantenendo fede alla parola data, ha istituito
un’apposita cabina di regia che ha il compito di trasferire ai Comuni
territorialmente interessati tutte le altre funzioni già spettanti alle
Province, salvo quelle che debbano essere svolte dalle Regioni per motivi di
unitarietà del loro esercizio. In pratica alle Province resteranno solo poteri
di indirizzo e coordinamento delle attività dei Comuni nelle materie e nei
limiti indicati con legge statale o regionale, secondo la rispettiva competenza,
certificando così la morte politica delle Province che resteranno in piedi solo
come luogo di incontro e scambio degli amministratori dei vari comuni per
coordinare eventuali interventi di ambito sovracomunale; interventi
inesistenti, sino ad oggi. Ora ci aspettiamo le grandi cordate dei politici che
devono tenere fede agli impegni assunti, in tutti i sensi, i quali non possono
certo accettare che questi preziosi e generosi Enti possano sparire da un
momento all’altro, pensando soprattutto al numeroso personale che non può certo
durare l’arco di qualche anno in quanto le aspettative erano ben altre. Saranno
incentivati (di nuovo) ma comunque scontenti perché, in effetti, in quei bei
palazzotti tanto ben arredati si sta veramente tanto bene. Ormai il dado è
tratto ed ora serve solo un bel periodo di un vuoto ristoratore e rigeneratore
che rimetta tutto in movimento e soprattutto spazzi via per un bel periodo
tante facce abusate e spesso abusive che hanno occupato ogni angolino di
schermo. La gente è sicuramente stanca e se per farlo capire ai politici si
deve cominciare a sopprimere qualcosa allora è bene che si cominci dal
sopprimere il nulla.
Intanto leggiamo sconcertati
alcune dichiarazioni stampa tipo: “purtroppo non hanno trovato ascolto le rimostranze
e le sollecitazioni de “La
Puglia Prima di.....” a rendere più efficiente l’azione
amministrativa che ha visto il congelamento per l’anno 2011 di circa 4,5
milioni di risorse pubbliche non utilizzate a vantaggio della comunità
provinciale in un momento in cui si combattono sprechi e cattiva gestione
pubblica ad ogni livello istituzionale. Né, tantomeno, hanno trovato riscontro
i richiami de “La Puglia
Prima di.....” a
porre particolare attenzione sulla legittimità degli atti di bilancio
consuntivo alla stregua del parere dei revisori contabili.
Pertanto, “La Puglia Prima di.....” al fine di proseguire la propria battaglia per la moralizzazione della vita pubblica (eliminazione dei doppi incarichi, riduzione degli sprechi e legalità in ogni atto amministrativo) e bla, bla, bla. Notiamo con piacere che ciò che da anni stiamo chiedendo noi, oggi lo chiedono anche altri. Perché attendere così tanto e non darci ragione prima? Perché quando abbiamo denunciato pubblicamente gli sprechi per le enormi e poco utilizzate sedi decentrate non ci avete dato ragione? Perché avete continuato a restare comodamente ospitati sotto il grande palco costato decine di migliaia di euro? Perché nessuno ha osato tirarsi indietro dicendo di non voler partecipare al banchetto delle numerose, gioiose e dispendiose inaugurazioni, con tanto di deposizione di targhe, targhette, targhettine e targhettoni? Ma quando abbiamo raccolto migliaia di firme per l’abolizione del carrozzone dove eravate tutti voi?
Pertanto, “La Puglia Prima di.....” al fine di proseguire la propria battaglia per la moralizzazione della vita pubblica (eliminazione dei doppi incarichi, riduzione degli sprechi e legalità in ogni atto amministrativo) e bla, bla, bla. Notiamo con piacere che ciò che da anni stiamo chiedendo noi, oggi lo chiedono anche altri. Perché attendere così tanto e non darci ragione prima? Perché quando abbiamo denunciato pubblicamente gli sprechi per le enormi e poco utilizzate sedi decentrate non ci avete dato ragione? Perché avete continuato a restare comodamente ospitati sotto il grande palco costato decine di migliaia di euro? Perché nessuno ha osato tirarsi indietro dicendo di non voler partecipare al banchetto delle numerose, gioiose e dispendiose inaugurazioni, con tanto di deposizione di targhe, targhette, targhettine e targhettoni? Ma quando abbiamo raccolto migliaia di firme per l’abolizione del carrozzone dove eravate tutti voi?
Ci hanno deriso, hanno detto
che vogliamo fare i Difensori Civici, come se ciò fosse vergognoso ma noi
eravamo certi che il tempo ci avrebbe dato ragione. Infatti quando abbiamo
giudicato la Provincia
un Ente inutile e sperperoso di denaro, anche in tempi non sospetti, avevamo
ragione da vendere e gli effetti, a distanza di tre anni, li stiamo vedendo
tutti e soprattutto li stiamo pagando con i nostri soldi. La disinvoltura con
la quale si vorrebbe continuare a far credere che tutto ciò che luccica è oro
non convince più e non basterebbero altre duecento trasmissioni televisive per
far cambiare idea alla popolazione che ha ben capito ed è stanca di tutto.
Siamo certi che mentre
scriviamo, spulciando su internet qualcuno sta avviando grandi manovre per
mantenere in piedi questa Provincia ma noi abbiamo raschiato il fondo del
barile per far fronte anche a questo carrozzone nazionale pieno di debiti non
nostri, quindi andarvene tutti non dovrebbe costarvi nulla e noi risparmiamo il
pagamento di un bel pò di bollettini che ci fate pervenire tutti i giorni.
Noi continuiamo a pensare che
i politici si comportino come Pericle, vogliono essere sempre eletti. Almeno
lui ci ha lasciato il Partenone, i politici invece lasciano solo debiti, debiti
e debiti all’infinito.
Attenzione, leggiamo in queste
ore di alcune “contromosse” per salvare il nulla. Si stanno forse rimettendo in
movimento “le truppe”?
Il Presidente: Vincenzo Santovito
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