Al via gli investimenti della Regione Puglia in nunove strutture
ospedaliere. «Cinque ospedali di dimensioni medio-grandi, dai 350 ai 700
posti letto, al servizio di bacini di utenza molto larghi, sono la
risposta più evoluta e moderna al bisogno di superare la concezione di
una rete ospedaliera traballante, precaria e obsoleta». Così il
Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presentando in conferenza
stampa, insieme agli assessori Ettore Attolini e Fabiano Amati la
programmazione della nuova rete ospedaliera che vedrà la costruzione di
cinque grandi ospedali di ultima generazione che sorgeranno nel
territorio della Bat, del Nord Barese, lungo la direttrice Bari-
Brindisi, a Taranto e nel Sud Salento, per un finanziamento complessivo
di 522 milioni di euro. «In tutte le città - ha continuato Vendola -
dobbiamo continuare a implementare la rete dei servizi
socio-assistenziali territoriali. I vecchi piccoli ospedali si stanno
trasformando in contenitori di servizi nei confronti dei cittadini, in
luoghi utili per diventare case della salute, in poliambulatori e
consultori. Oggi, invece, presentiamo con un finanziamento previsto di
522 milioni di euro cinque nuovi ospedali, che insieme all’ospedale
della Murgia e insieme a tutte le strutture che stanno sorgendo da una
importante attività, che è anche attività edilizia, definiscono una rete
ospedaliera evoluta, moderna e di grande qualità».
Secondo Vendola, «negli ospedali il cittadino deve trovare tutte le risposte:
quelle tecnologicamente più avanzate e quelle specialisticamente
all’avanguardia. Nel territorio bisogna trovare tutti i ganci per non
essere abbandonati di fronte a domande di salute che soltanto in maniera
inappropriata finiscono negli ospedali, producendo inappropriatezza
delle cure e, soprattutto, una lievitazione della spesa sanitaria.
Stiamo governando con grande responsabilità – ha concluso Vendola – un
momento di passaggio che ha, in tutta evidenza, effetti traumatici sulle
comunità e sulla psicologia collettiva, rendendo credibile il tema
della riconversione. Il risparmio senza riconversione è austerity e,
giustamente, la gente si ribella. Il risparmio come effetto della
riqualificazione, riconversione e reingegnerizzazione della rete
ospedaliera è un’altra cosa».
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