L'ultimo incontro con l'assessore
regionale alla salute Ettore Attolini è stato proficuo per il comitato
spontaneo pro Ospedale e per l'intera cittadinanza di Canosa rappresentata dal
Sindaco appena eletto, Ernesto La Salvia. Proprio come affermato con estrema
soddisfazione da quest'ultimo, sia dal vivo al suo rientro nel paese che sulle
pagine di Facebook, «B619 (il codice catastale di Canosa, n.d.r.) è
salvo».
Le
future mamme canosine potranno quindi far nascere i propri figli nel locale
presidio. Viene così finalmente scongiurata la paventata chiusura del reparto
di ostetricia e ginecologia: un settore all'avanguardia, rimesso a nuovo appena
poco più di un anno fa, si trasformerà solo sulla carta in un luogo dedicato al
parto ma, in sostanza, nulla cambierà. Per la delegazione formata dal già
citato sindaco, dai consiglieri Pellegrino e Di Fazio, nonché dai signori
Riccardo Zagaria e Marco Tullio Milanese in qualità di rappresentanti del
comitato, un successo che supera ogni più rosea aspettativa, compresa quella
della deroga semestrale ottenuta qualche giorno fa. Sono bastate statistiche e
mappe territoriali per far intendere al responsabile dell'ASL BAT, dott.
Sanguedolce, e all'assessore l'eccellenza e l'importanza strategica e
geografica del poliambulatorio canosino.
Un
servigio svolto con i mezzi propri (il sindaco, assieme alla sopra citata
squadra, si è recato con l'autovettura privata sino al Lungomare Sauro di Bari,
dove sono siti gli uffici della presidenza regionale) per salvaguardare anche
in ottica futura i reparti di pediatria, ortopedia e chirurgia (questi ultimi
due diventeranno distaccamenti dell'Ospedale di Andria, senza alcun'altra
modifica sostanziale). Di ulteriori dettagli inerenti alle questioni di
distribuzioni delle competenze si parlerà in successive occasioni, su tutte
nella conferenza dei sindaci prevista nel Capoluogo regionale il prossimo 22
giugno.
«Abbiamo
ottenuto il miglior risultato, con sacrificio e dedizione. Eppure era una
situazione che poteva essere risolta molto prima», ha dichiarato il dott. La
Salvia, «visto che la precedente amministrazione era al corrente di quanto
potesse accadere; basta leggere i contenuti, anche contrastanti, di delibere
risalenti addirittura al 2008 e al dicembre 2010».
Leonardo
Mangini
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