“Siamo preoccupati non soltanto per la gestione dell’ordinario ma,
soprattutto, per la carenza di prospettive. L’amministrazione vive di rendita
per le progettualità ereditate e la rinascita è rimasta solo una parola che la
maggioranza ripete come un disco rotto ma senza significati concreti” – ha
chiuso così l’intervento in aula il Capogruppo PD, Donato Piccinino, motivando
il voto contrario delle minoranze al Bilancio di Previsione del Comune di
Trinitapoli.
Come lo scorso anno, per circa
800mila euro, il Bilancio si regge su una entrata straordinaria ed eccezionale
(gettito arretrato ICI., oggetto di contenzioso tributario con Atisale S.p.A) per
finanziare la spesa corrente: “non si è tenuto contro del principio contabile
di prudenza soprattutto alla luce della situazione già riscontrata nel bilancio
precedente. Abbiamo posto come gruppo consigliare PD una pregiudiziale prima
dell’esame del bilancio chiedendo di inviare un quesito alla Corte dei Conti
per avere una indicazione chiara e di garanzia per una operazione contabile
come questa. La maggioranza, chiusa nel suo fortino, con la sola forza dei
numeri e senza esprimere una sola idea, ha deciso di procedere come un rullo
compressore bocciando qualsiasi proposta cautelativa dell’opposizione”.
Ancor più grave aver bocciato
l’ordine del giorno, proposto da Piccinino – Brandi, che impegnava la Giunta a
vincolare determinate spese in ordine di priorità all’avvenuta realizzazione di
quelle entrate straordinarie ponderando, così, in sede di pianificazione finanziaria, i rischi di
eventuale mancato realizzo di quelle entrate.
Un Bilancio che come non mai,
quest’anno, mette due mani nella tasche dei cittadini con l’aumento
ingiustificato, per esempio, della tassa sui rifiuti e dell’Irpef comunale e ancora all’oscuro di
quello che potrà avvenire entro settembre con l’IMU.
“Si è ridotto in tre mesi il
costo del servizio dei rifiuti, passando da 1.600.000 a poco più di 1.300.000,
ma lasciando invariato l’aumento di oltre il 50% della tassa che graverà senza
limiti sui cittadini già stremati da una situazione economica difficilissima –
dichiara Donato Piccinino – Si concedono 200.000 in più alla SIA per un
servizio che non aiuterà il Comune a raggiungere gli obiettivi di virtuosità
previsti dalla Regione e che non eviterà alle nostre famiglie altri salassi. Il
Sindaco sbandiera un piano rivoluzionario cercando di mascherare una gestione
indecente e inefficace della sua amministrazione che ha evidenziato, in questa
situazione, la mancanza di progettualità. Questo Bilancio passerà alla storia
proprio per il carico impositivo che ha superato limiti non più tollerabili a
fronte di servizi scadenti o, a volte, inesistenti.
Si brancola al buio nelle
politiche sociali, nessuna risposta per il servizio di sicurezza e dei vigili
urbani ancora delegato all’Unione dei Comuni senza prospettive, tagli senza
programmazione alla cultura e allo sviluppo economico. Questi stessi
amministratori che lo scorso anno appena insediatisi spendevano in lungo e in
largo per spettacoli inutili, contributi a pioggia, spese fuori da convenzioni,
oggi, invece, hanno trovato come unica soluzione per pareggiare il bilancio
l’aumento esponenziale delle tasse senza un briciolo di equità e giustizia,
senza un minimo di gradualità nell’imposizione ai cittadini, senza garantire
fasce in condizioni di disagio, pensando che attuare la spending review sia
tagliare 2.000 euro di convenzione con il Teatro Pubblico Pugliese e dirottare
9.000 euro a borse di studio per l’università privata LUM dolendosi poi di non
poter aiutare gli studenti più meritevoli di Trinitapoli”.
La ciliegina sulla torta è stata
la presentazione del Piano Generale di Sviluppo: un copia e incolla di
progetti, idee e programmazione che viene dal passato prossimo e che è molto
lontano dal rappresentare sia un Piano che una chiara e specifica azione di
sviluppo che i cittadini possano, volta per volta, giudicare in base al
raggiungimento di obiettivi mai specificati sia in termini di tempi che di
risorse a disposizione.
La mancata partecipazione della
cittadinanza è l’altro punto debole di questa manovra colorata solo di tasse.
Ci saremmo aspettati molto di più da chi ha sempre parlato di palazzo di vetro
che oggi possiamo, invece, paragonare ad una fortezza nel deserto che vive solo
in funzione del nemico.
“In un anno, come ammette lo
stesso Sindaco, di errori gravi ne sono stati commessi a danno della collettività
e nessun rimpasto in Giunta potrà cancellare queste macchie che hanno già
bollato per arroganza e improvvisazione questa maggioranza di centrodestra e
che, se non ci sarà un repentino cambio di direzione, rischiano di allargarsi
sempre più”.
Donato Piccinino
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