Mentre siamo
ancora in ansiosa attesa di ricevere un seppur minimo cenno di riscontro alla
ns. del 28 maggio 2012, a
firma del Presidente della scrivente Associazione di Volontariato, con la quale
si comunicava nel merito della storia drammatica che vedeva “protagonista” il
sig. Vittorio Mansi di Andria che si era rivolto a noi affinché qualcuno
accogliesse il suo disperato messaggio di aiuto rispetto alla decisione di
“sfrattarlo” dalla zona di Castel del Monte, dove vi ha trascorso ben
cinquantacinque anni a spendere il suo tempo e quello della sua famiglia
distrutta da eventi che hanno segnato drammaticamente la storia negativa della
città di Andria e della sua Comunità, in funzione dell’applicazione di
un’ordinanza sindacale in cui si fa riferimento ad una nota del 10 maggio 2012
con la quale la
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per
le Province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia, nel comunicare di “aver
ricevuto segnalazioni da parte dei visitatori del Castello inerenti la presenza
di diverse postazioni di commercio ambulante in prossimità del viale di accesso
al compendio monumentale che ostacolano le manovre del bus navetta,
rappresentando un pericolo per la sicurezza dei visitatori e incidendo sul
decoro architettonico dello stesso, chiedeva di avviare le procedure di
competenza per lo spostamento definitivo dei venditori ambulanti dalla predetta
area”, alla luce di quanto accaduto non possiamo esimerci dal trasferire alla Soprintendenza
e alla Direzione di Castel del Monte, così attente a segnalare ed imporre
l’emanazione di ordinanze punitive ma evidentemente poche attente a dare
risposte istituzionali ad un’Associazione che ha posto un problema umano e
sociale, cogliamo l'occasione per trasferire noi una “segnalazione” che, siamo
certi, desterà lo stesso sollecito “interesse” da parte di chi di dovere poiché
questa si che è una di quelle situazioni che si ripetono e che rappresentano
una “reale” minaccia “al decoro architettonico” e all’immagine culturale e
turistica di Castel del Monte. Accade, quindi, che soprattutto durante le ore
serali e notturne il Castel del Monte diventi luogo di bivacco con gente che, a
gruppi numerosi, si permette persino di sostare seduta, sdraiata, coperta con
teli da mare dai colori più sgargianti, senza che alcuno vieti di loro di
farlo, a mangiare e bere ai piedi del castello e addirittura sulla scalinata
centrale dell’ingresso al Patrimonio dell’Umanità.
Ricevuta la
segnalazione abbiamo voluto verificare di persona e lo abbiamo fatto la sera di
giovedì 9 agosto scorso mentre in una confinante location di svolgeva un’interessante
manifestazione culturale con la presentazione di un libro, accompagnata da
letture e canti, alla quale partecipavano numerosi ospiti molti dei quali,
proprio al termine della manifestazione cioè in tarda serata, si sono
avventurati verso il Castello ed hanno anche potuto notare che oltre a quel
bivacco da masseria murgiana l’area pedonale perimetrale allo stesso Maniero
Federiciano era altresì frequentata da coppiette che, evidentemente anche
stimolate dalla maestosità del Maniero, si scambiavano effusioni più che
amorose dinnanzi ai visitatori che comunque ve ne erano in un numero
apprezzabile, con gruppi familiari e bambini al seguito.
Non sappiamo
quale forte espressione del Potere abbia spinto la Soprintendenza ad
intervenire il 10 maggio 2012 per impedire a nonno Vittorio di trascorrere il
resto del tempo che Dio vorrà donargli nei pressi di Castel del Monte ma noi minuscoli
volontari di strada ci permettiamo di suggerire alla Soprintendenza di farsi
portatrice anche di questa nostra osservazione e magari invitare chi di dovere
non ad emanare un’altra inutile, fumosa, propagandistica ed effimera
disposizione che nessuno farà mai osservare, tanto è vero che, in realtà,
un’ordinanza antibivacco esiste ma è stata concepita “solo” per le piazze, i
larghi e le vie del centro abitato e forse non pensata per Castel del Monte
dove di questo tipo di ordinanze, evidentemente, non dovrebbe neanche essercene
bisogno. Invitiamo, quindi, a prevedere un’idonea, opportuna e continua
vigilanza sull’intera area del Maniero, compreso l’ingresso al Castello, in
modo che rimanga libero e sgombro da ubriaconi e altri sconci, rozzi e
irrispettosi esseri umani che hanno preso l’abitudine di utilizzare quel luogo
come bivacco con tanto di cibi, pasti e bevande al seguito.
Delle
denunce presentate pubblicamente circa lo stato di assoluto degrado, anche dal
punto di vista igienico-sanitario dell’intera area di Castel del Monte se ne è
parlato fin troppo, anche sulla stampa, quindi non aggiungiamo altro perché
quanto accade in quel luogo è noto a tutti e anche questo lo sapete molto bene
ed è inutile ripeterlo.
Ufficio Famiglia, Cultura &
Ambiente
Associazione “Io Ci Sono!”
ANDRIA
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