È
da un po’ di tempo che i cantieri (“per definizione
frequentata dai soli operai”). dei lavori pubblici della nostra Città
sono “aperti” alla cittadinanza.
La villa comunale ormai è stata “inaugurata” da tempo
dagli/lle andriesi che al calar del sole, si godono la frescura che la stessa
regala alla Città.
Stessa cosa dicasi per i cantieri dei lavori di
riqualificazione di San Valentino, dove i bambini ci giocano liberamente (e
qualcuno ha ringraziato Dio perché non c’erano bambini presenti nel mercatino
rionale il giorno in cui crollò la copertura).
Stessa sorte è toccata anche per
il centro sociale polivalente al quartiere “Fornaci”.
Ovviamente non poteva mancare il cantiere di Largo
Grotte.
Dopo alcune segnalazioni, mi son recato sul posto e ho
constatato che anche qui, il cantiere è vissuto dai residenti e dai bambini che
ci giocano.
La prima cosa che ha attirato la mia attenzione è
stato il cartello con scritto: “cantiere video sorvegliato” (anche se non vi è
nemmeno l’ombra di impianti di video sorveglianza).
Questo mi ha rincuorato perché, essendo “video sorvegliato”,
il cantiere non dovrebbe essere stato “invaso” dai non addetti ai lavori.
Invece no.
Subito dopo il cartello, l’ingresso al cantiere è
spalancato e i bambini scorazzano con bici e giocano a calcio.
Ma come, se è un cantiere (anche video sorvegliato)
com’è possibile tutto questo?
Come mai è permesso l’ingresso ai non autorizzati?
Ad aggravare la situazione è la presenza di scavi non
delimitati da alcuna recinzione. Se qualcuno dovesse finirci dentro e farsi
male, chi si assumerebbe la responsabilità di tutto ciò?
Gli organi preposti al controllo, come mai non
adempiono ai propri doveri?
Dobbiamo aspettare che qualcuno si faccia male
seriamente per impedire l’accesso ai non autorizzati?
So già che alle questioni sollevate non ci sarà alcuna
risposta o al massimo qualcuno tenderebbe a minimizzare il tutto, com’è solito
fare di chi ci amministra.
Michele Lorusso
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