BENE STANNO FACENDO GLI AMICI DI TRANI CHE
VOGLIONO VEDERCI CHIARO, ANCHE ATTRAVERSO I LORO POLITICI.
La
questione dell’ispezione delle caldaie è un tema che dovrebbe interessare tutti
i dieci comuni della nostra Provincia ma mentre a Trani qualcosa si sta
muovendo e le lodevoli iniziative, anche supportate dai politici locali,
continuano ad esserci, altrove nulla di tutto ciò ed ecco che città come
Barletta o la nostra stessa Andria sembrano non essere neanche sfiorate dal
problema che, invece, a nostro avviso esiste. Noi crediamo che anche nella
nostra città si dovrebbe avviare un percorso istituzionale per comprendere e
spiegare fino in fondo i contestati passaggi che hanno portato all’emissione
degli avvisi di ispezione, gli aspetti giuridici e normativi e le eventuali
illegittimità che pare siano già state riscontrate. Mentre da un lato la Provincia Bat
continua a spendere decine e decine di migliaia di euro per informare, si fa
per dire, dell’attività istituzionale dell’Ente utilizzando piazze e teatri, a
nostro avviso senza alcuna pubblica utilità, su temi come questo nessuna
informativa seria, approfondita e comprensibile nei confronti dei cittadini che
si sono ritrovati a dover pagare per il controllo delle caldaie con tutto ciò
che ne consegue in caso contrario. Anche sul metodo siamo perfettamente
d’accordo con chi contesta i modi di affidamento dei lavori di ispezione che
l’Ente Provincia ha affidato ad un impresa privata di Lecce. Sorvoliamo su
tante altre questioni tecniche già ampiamente sottolineate ed esplicitate dagli
amici tranesi nel corso del recente forum cittadino ed esprimiamo, quindi, il
nostro sostegno alle iniziative intraprese a tutela dei cittadini, a partire
dalla condivisione del documento di richiesta di predisposizione di un atto
amministrativo di sospensione della procedura a garanzia degli utenti,
prevedendo l’esonero dall’ispezione per tutti i cittadini che abbiano gli
impianti termici già a norma con il rimborso delle somme versate da quanti
abbiano già pagato.
Al
di la di tutte queste argomentazioni molto serie ci chiediamo: ma questi
controlli e queste enormi somme pagate serviranno veramente a tutelarci dai
pericoli derivanti da qualsiasi incidente che potrebbe accadere? Quali forme di
assicurazione sono previste ed inglobate nei pagamenti richiesti ai cittadini
ed utenti? Così come ha fatto il referente dell’A.T.I. – Associazione Tecnici
Impiantisti, a Trani, il quale, vista la complessità degli interventi da porre
in atto per adempiere agli obblighi di legge, ha proposto di dare vita ad un
regolamento comunale con l’istituzione di uno sportello per l’energia, ci
chiediamo: perché iniziative similari non sono state intraprese nella nostra
città? perché a Trani anche i politici hanno assunto responsabilità ed
iniziative per far luce sulla vicenda mentre ad Andria nessuno ha fatto cose
del genere, almeno da quanto ci risulti?
Visto
che ci siamo qualcuno venga anche a dirci quella montagna di soldi recuperati
dalle tasche bucate e sforate dei cittadini per cosa saranno utilizzati? Qual è
il vero fine? Era obbligatorio perseguire questa strada tanto onerosa o si
sarebbe potuto dare un vero segnale di contenimento dei costi avendo la nuova
Provincia tutte le facoltà e le possibilità per farlo?
I
tanto paventati servizi che la Provincia Bat
continua a vantarsi di dare ai cittadini
dove realmente sono? Noi non li vediamo e ci accorgiamo sempre più che tutti
questi soldi sono i veri costi di questo cerbero che pare non piacere più a
nessuno avendo sperimentato in questi pochi anni la sua inutilità e
spendaccioneria visibile, acclarata e documentata.
Ora
ci attendiamo un segnale di sensibilità nell’essere più vicini ai cittadini
perché già siamo oltremodo pressati e vessati e pur sapendo che chi ha il
pancione pieno non può credere a chi è digiuno
e cerca il cibo nelle cassette degli avanzi dei mercati, continuiamo ad
avere fede perché ci rimane solo quella.
Non
contribuite anche voi a rovinarci ulteriormente più di quanto stiano già
facendo i vostri amici romani.
Il Presidente: Vincenzo Santovito
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