Sabato 20 ottobre, in via Nazareth n° 40, l'Arci, insieme a tutti i movimenti, i partiti, le associazioni e i singoli cittadini che si battono per rivoluzionare il nostro welfare state, al fine di adeguarlo ai migliori modelli europei che fanno del sostegno al reddito un punto centrale nella lotta alla povertà e alla precarietà, darà vita nel nostro territorio ad una rete di confronto su questo tema, che metterà in atto azioni forti e proposte concrete.
Abbiamo bisogno di politiche sociali che invertano l'agenda politico-economica imposta dal governo tecnico e dai tiranni del XXI secolo (BCE, UE, FMI). Vogliamo che la rabbia di tanti cittadini per gli sprechi di denaro pubblico, per l'aumento della spesa militare, per gli interessi crescenti tra banche, lobby, mafia e politica, abbia un minimo comune denominatore: la volontà di contrapporre a questo scempio un grande piano anti-crisi che preveda tra i propri punti cardine la redistribuzione della ricchezza attraverso il riconoscimento di un reddito garantito per tutte e tutti.
Oggi più che mai il nostro paese deve dotarsi di uno strumento per emancipare migliaia di nuovi e vecchi poveri, disoccupati, inoccupati, soprattutto i più giovani, quelli maggiormente esposti ad un presente ed un futuro di precarietà sistematica, normalizzata, esistenziale. 600 € al mese possono rappresentare uno scudo per non cedere ai ricatti del lavoro nero e dello sfruttamento, possono aiutarci ad alzare la testa e dire “io non ci sto!”.
Solo a partire da un'”ora zero” del nostro sistema di welfare sarà possibile ridare dignità al lavoro quale possibile mezzo di emancipazione individuale e collettiva, e non quale fine ultimo (qualunque esso sia) di una esistenza precaria.
Già da qualche settimana abbiamo avviato la raccolta firme per la presentazione di una proposta di Legge di Iniziativa Popolare per l'introduzione del reddito minimo in Italia, incontrando l'entusiasmo di centinaia di concittadini stanchi e delusi dalla totale assenza di
programmi sociali da parte dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni.
L'obiettivo di raccogliere 50.000 firme in tutto il paese è alla nostra portata, ma possiamo fare di più, dimostrando realmente che rappresentiamo il 99% di persone in carne ed ossa che resistono ad una crisi economica e sociale devastante, contro l'1% di affaristi, banchieri, neoliberisti senza scrupoli, che decidono sulle nostre teste.
Per questo invitiamo tutta la cittadinanza alla nostra presentazione della campagna sul reddito minimo, alla cena sociale e alla rock selection, per discutere insieme, incontrarci ed organizzare una grande campagna sul diritto al reddito nelle nostre città.
La proposta in sintesi:
Finalità: il reddito minimo garantito ha lo scopo di contrastare il rischio marginalità, garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso un sostegno economico
A chi:
Beneficiari del reddito minimo garantito sono tutti gli individui (inoccupati, disoccupati, precariamente occupati) che non superino i 7200 euro annui. Devono essere residenti sul territorio nazionale da almeno 24 mesi; devono essere iscritti presso le liste di collocamento dei Centri per l’impiego;
Quanto:
L’ammontare individuale del beneficio del reddito minimo garantito è di 7200 euro annui, pari a 600 euro mensili; tale misura deve essere rivalutata in base al numero dei componenti del nucleo familiare.
Altre misure:
Al beneficio economico diretto del reddito minimo garantito possono concorrere anche le Regioni e gli enti locali attraverso l’erogazione del “reddito indiretto” ovvero favorire prestazioni di beni e servizi.
Sospensione e decadenza:
Vi sarà la sospensione o la decadenza del reddito minimo garantito quando il beneficiario dichiari il falso al momento della richiesta; venga assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato; partecipi a percorsi di inserimento lavorativo retribuiti; al compimento dei 65 anni di età; quando il beneficiario rifiuti una proposta congrua di impiego dopo il riconoscimento delle sue competenze formali ed informali.
Tale disegno di legge inoltre delega il Governo a:
definire una riforma degli ammortizzatori sociali in modo da introdurre un sussidio unico di disoccupazione esteso a tutte le categorie di lavoratori a prescindere dall’anzianità contributiva o dalla tipologia contrattuale; a riordinare le spese delle prestazioni assistenziali in modo da renderle coerenti con l’istituzione del reddito minimo garantito; a stabilire un compenso orario minimo.
Presentazione campagna ore 20.00.
Cena sociale ore 21.00
(contributo di 5 €)
Rock selection ore 23.00
Abbiamo bisogno di politiche sociali che invertano l'agenda politico-economica imposta dal governo tecnico e dai tiranni del XXI secolo (BCE, UE, FMI). Vogliamo che la rabbia di tanti cittadini per gli sprechi di denaro pubblico, per l'aumento della spesa militare, per gli interessi crescenti tra banche, lobby, mafia e politica, abbia un minimo comune denominatore: la volontà di contrapporre a questo scempio un grande piano anti-crisi che preveda tra i propri punti cardine la redistribuzione della ricchezza attraverso il riconoscimento di un reddito garantito per tutte e tutti.
Oggi più che mai il nostro paese deve dotarsi di uno strumento per emancipare migliaia di nuovi e vecchi poveri, disoccupati, inoccupati, soprattutto i più giovani, quelli maggiormente esposti ad un presente ed un futuro di precarietà sistematica, normalizzata, esistenziale. 600 € al mese possono rappresentare uno scudo per non cedere ai ricatti del lavoro nero e dello sfruttamento, possono aiutarci ad alzare la testa e dire “io non ci sto!”.
Solo a partire da un'”ora zero” del nostro sistema di welfare sarà possibile ridare dignità al lavoro quale possibile mezzo di emancipazione individuale e collettiva, e non quale fine ultimo (qualunque esso sia) di una esistenza precaria.
Già da qualche settimana abbiamo avviato la raccolta firme per la presentazione di una proposta di Legge di Iniziativa Popolare per l'introduzione del reddito minimo in Italia, incontrando l'entusiasmo di centinaia di concittadini stanchi e delusi dalla totale assenza di
programmi sociali da parte dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni.
L'obiettivo di raccogliere 50.000 firme in tutto il paese è alla nostra portata, ma possiamo fare di più, dimostrando realmente che rappresentiamo il 99% di persone in carne ed ossa che resistono ad una crisi economica e sociale devastante, contro l'1% di affaristi, banchieri, neoliberisti senza scrupoli, che decidono sulle nostre teste.
Per questo invitiamo tutta la cittadinanza alla nostra presentazione della campagna sul reddito minimo, alla cena sociale e alla rock selection, per discutere insieme, incontrarci ed organizzare una grande campagna sul diritto al reddito nelle nostre città.
La proposta in sintesi:
Finalità: il reddito minimo garantito ha lo scopo di contrastare il rischio marginalità, garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso un sostegno economico
A chi:
Beneficiari del reddito minimo garantito sono tutti gli individui (inoccupati, disoccupati, precariamente occupati) che non superino i 7200 euro annui. Devono essere residenti sul territorio nazionale da almeno 24 mesi; devono essere iscritti presso le liste di collocamento dei Centri per l’impiego;
Quanto:
L’ammontare individuale del beneficio del reddito minimo garantito è di 7200 euro annui, pari a 600 euro mensili; tale misura deve essere rivalutata in base al numero dei componenti del nucleo familiare.
Altre misure:
Al beneficio economico diretto del reddito minimo garantito possono concorrere anche le Regioni e gli enti locali attraverso l’erogazione del “reddito indiretto” ovvero favorire prestazioni di beni e servizi.
Sospensione e decadenza:
Vi sarà la sospensione o la decadenza del reddito minimo garantito quando il beneficiario dichiari il falso al momento della richiesta; venga assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato; partecipi a percorsi di inserimento lavorativo retribuiti; al compimento dei 65 anni di età; quando il beneficiario rifiuti una proposta congrua di impiego dopo il riconoscimento delle sue competenze formali ed informali.
Tale disegno di legge inoltre delega il Governo a:
definire una riforma degli ammortizzatori sociali in modo da introdurre un sussidio unico di disoccupazione esteso a tutte le categorie di lavoratori a prescindere dall’anzianità contributiva o dalla tipologia contrattuale; a riordinare le spese delle prestazioni assistenziali in modo da renderle coerenti con l’istituzione del reddito minimo garantito; a stabilire un compenso orario minimo.
Presentazione campagna ore 20.00.
Cena sociale ore 21.00
(contributo di 5 €)
Rock selection ore 23.00
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